Colla di Casotto – Bric Mindino
Caratteristiche
Difficoltà: T/E (T se si segue la sterrata)
Dislivello in salita: 500 m
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2017
Si tratta della via più breve e frequentata per raggiungere l’ampia e panoramica vetta del Bric Mindino. Seguendo un comodo sentiero segnalato che taglia i tornanti di una strada sterrata si risale il fianco meridionale della montagna. Prima si cammina in una bella faggeta, poi tra erba, arbusti e rocce sull’apertissimo dorso sommitale. In inverno l’itinerario si presta benissimo ad essere percorso con le ciaspole; la strada sterrata è invece percorribile facilmente in mountain bike.
Accesso
a) Si esce al casello autostradale di Ceva e, seguendo le indicazioni per Colle di Nava e Imperia, si entra in Val Tánaro. La si rimonta fino a Garessio, dove si imbocca a destra la diramazione per Pamparato; si sale quindi ripidamente fino alla Colla di Casotto.
b) Si esce al casello autostradale di Mondovì e si seguono le indicazioni per Savona fino a San Michele Mondovì, quindi si gira a destra per Torre Mondovì. Subito prima di quest’ultimo si va a sinistra e si entra in Val Casotto, rimontandone il fondo e superando Valcasotto e Pamparato. La strada sale quindi fino alla Colla di Casotto (1379 m).
Profondo valico sullo spartiacque tra Val Tánaro e Val Casotto, la Colla di Casotto divide il Bric Mindino dal Monte Mussiglione e ospita le vecchie strutture del centro turistico invernale di Garessio 2000. La stazione sciistica, fondata negli anni ’80, è andata in declino nei decenni successivi; dopo anni di abbandono, sono però stati riaperti uno skilift e alcune piste.
Itinerario
Sul lato settentrionale del valico, accanto ad una stradina asfaltata che sale verso alcuni palazzoni, prende origine una sterrata indicata dalle paline CAI (segnavia A40). Dopo alcune decine di metri la sterrata si biforca, e si imbocca il ramo di sinistra, che sale decisamente fiancheggiando un canale di scolo rovinato dall’erosione. Ad un certo punto la sterrata spiana e piega a destra; pochi metri dopo i segnavia bianco-rossi si staccano a sinistra lungo un sentiero che sale più decisamente tra radi faggi, attraversando un’altra pista sterrata. Più in alto la faggeta si fa più fitta e suggestiva; il sentiero la risale comodamente, poi va a ricongiungersi con la strada sterrata presso un tornante (quota 1540).
Si segue la sterrata per pochi metri, quindi si prende a sinistra una carrareccia dissestata che sale direttamente e ne taglia un tornante. Riattraversata la sterrata si continua lungo il sentiero, che ora sale più ripido tra i faggi; più in alto il bosco si dirada, lasciando spazio a piccole radure, e il sentiero taglia sulla destra con alcuni tratti pianeggianti. Ci si riporta infine sulla strada sterrata (quota 1690 circa), e la si segue verso destra fino ad un tornante. Si riprende il sentiero che taglia un tornante salendo dritto tra i pascoli, ai piedi di una gobba sassosa. Si ritrova poi la rotabile, che taglia in diagonale a destra attraversando un ultimo boschetto di faggi. Subito oltre compare la gigantesca croce di vetta del Bric Mindino, che a causa delle dimensioni sembra molto più vicina di quanto non sia in realtà.
Qualche decina di metri più avanti si riprende a sinistra il sentiero, che sale direttamente tra i prati e i rododendri portandosi sull’ampio e quasi pianeggiante dorso settentrionale della montagna; qui la vista si apre sulle vette più alte delle Alpi Liguri, sulle Marittime e sulle Cozie fino al Monviso. Tagliando gli ultimi tornanti della sterrata si risale l’ultimo pendio di erba e arbusti, fino all’enorme croce di vetta del Bric Mindino (1879 m).
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