Carmine (Pontinvrea) – Bric di Cioi – Forte Lodrino Inferiore – Carmine (Pontinvrea)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 300 m circa
Tempo: 2.10 – 2.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2025
Breve percorso ad anello che permette di visitare le alture del Lodrino, occupate dalle postazioni militari abbandonate del sistema difensivo del Colle del Giovo. Una breve deviazione permette inoltre di visitare l’altura cosiddetta del Castello, dove sorgono i resti del medievale Castrum Delphini. Si consiglia di effettuare l’anello nel senso descritto: procedendo in senso contrario si troverebbe un bivio mal segnalato di difficile individuazione.
Accesso
a) Si esce dall’autostrada ad Albisola e si seguono le indicazioni per Sassello, risalendo la valle del Riobasco e superando le frazioni di Stella San Giovanni e Santa Giustina. Giunti al Giovo di Pontinvrea si devia a sinistra in direzione di Pontinvrea. Superato il piccolo centro di Carmine, dove si trova una chiesetta, si continua per ancora 600 metri circa, fino a trovare sulla destra un piccolo spiazzo con tabellone e paline escursionistiche.
b) Dal casello autostradale di Altare si seguono le indicazioni per il centro abitato. In mezzo al paese si svolta a sinistra e si sale a Montenotte, quindi si scende a Pontinvrea. Si svolta a destra verso Albisola e, dopo circa 2 km, si parcheggia in uno spiazzo sulla sinistra (tabellone e paline escursionistiche), poco prima della località Carmine.
c) Da Acqui Terme si risale la Valle Erro lungo la SS334 in direzione di Sassello, poi si imbocca a destra la diramazione per Mioglia e Pontinvrea. Da Pontinvrea, si prosegue per circa 2 km in direzione di Albisola, poi i parcheggia in uno spiazzo sulla sinistra (tabellone e paline escursionistiche), poco prima della località Carmine (464 m).
Per riferimento, il punto di partenza del sentiero, con piccolo parcheggio, si trova immediatamente a nord-ovest del “Forno 4P”, che si può cercare su Google Maps.
Itinerario
In corrispondenza del tabellone ha inizio il percorso escursionistico per il Lodrino, indicato con un segnavia rosso che ricorda una porta ornata da due torri. Nel primo tratto, ad esso si affianca un segnavia giallo, che indica il percorso per il Castrum Delphini. Si imbocca una strada sterrata che, lasciata a sinistra una diramazione, sale in breve ad una cava abbandonata di serpentiniti. Attraversato il piazzale di cava, si imbocca un sentiero che sale nel bosco, adornato da pannelli e figure in legno che raccontano (in modo un po’ romanzato) diverse figure medievali e aspetti ambientali. Dopo alcune centinaia di metri si giunge ad un bivio (quota 520 circa).
Deviazione – il Castello (o Castrum Delphini). Si imbocca la diramazione di destra, che in breve si porta sul sovrastante costone boscoso e lo rimonta verso destra, in direzione della cima del Castello. Con un traverso in piano si aggira la cima a sud, per un ripido prato che offre un bel panorama; si piega quindi a destra e, con l’ultima salita, si guadagna la vetta del Castello (562 m; 10-15 minuti dal bivio); bel panorama sulla valle di Pontinvrea.
Sulla vetta sorgono i ruderi del Castrum Delphini (o Castel Delfino), eretto nel 1191 per volere del marchese Delfino del Bosco, ma poi distrutto nel 1272 dalle truppe genovesi. Secondo una leggenda locale, invece, la distruzione sarebbe dovuta all’intervento divino per risolvere una complicata vicenda amorosa. Giovanna, moglie del marchese Delfino, era infatti pretesa dal marchese rivale Ugone del Carretto, che per questo assediò il castello di Pontinvrea. Ugone vinse la battaglia, ma Giovanna non volle cedere, e si innamorò invece del bardo Neldo. Accecato dalla gelosia, Ugone uccise Neldo e imprigionò Giovanna. A quel punto Giovanna pregò ardentemente Dio di far cessare le sue sofferenze; Dio rispose, facendo alzare un fortissimo vento che distrusse il castello.
Lasciata a destra la diramazione per il Castello, si continua lungo il sentiero principale. Presto anch’esso piega a destra e giunge su una sella rocciosa (534 m), dove si incontra un altro sentiero che sale da Carmine. Svoltando a sinistra, si rimonta un costone boscoso e in breve si trova un bivio indicato da paline (quota 561). Lasciata a destra la diramazione che sale al Forte Lodrino Inferiore, che andrà seguita al ritorno, si imbocca il sentiero a sinistra.
Si taglia il versante nord-ovest dell’altura su cui sorge il forte, tra boscaglia e arbusti, già in vista del conico Bric di Cioi. Procedendo in un bosco più fitto, si contorna la testata del valloncello del Rio Rovere Grossa, guadandone i numerosi rami sorgentizi. Ricevuto da destra un sentiero, si sale dolcemente fino ad una selletta panoramica (616 m; palina), subito a monte del Bric Rovere Grossa. Attraversata la sella, il sentiero scende brevemente e si allarga, diventando una pista di esbosco. Dopo poco più di un centinaio di metri, bisogna abbandonare la pista per imboccare a destra un sentierino poco marcato che sale ripido (segnavia e cartelli in legno).
Si scavalca un costone con bosco diradato e si confluisce in un’altra carrareccia, che sale ripida verso destra. La carrareccia diventa sentiero e, rimontando un costone, raggiunge una spalla arbustiva (quota 677); qui si incontra la vecchia mulattiera ex-militare di accesso al Lodrino Superiore. Si segue la mulattiera verso sinistra, innalzandosi con lunghi tornanti sul versante sud del Bric di Cioi, mentre i panorami si fanno man mano più vasti. Entrati nel recinto del Forte Lodrino Superiore, bisogna attraversare la spianata, passando a fianco dei ruderi delle opere militari. Infine, una brevissima salita porta sul vero punto culminante del Bric di Cioi (731 m; 1-1.15 ore da Carmine).
Si ritorna indietro lungo la mulattiera ex-militare di accesso al forte. Lasciato a destra il sentiero percorso all’andata, si continua per l’ultimo tratto della mulattiera, assai rovinato dall’erosione. Si attraversa un boschetto, quindi si raggiunge lo spartiacque tra i valloni di Pontinvrea e di Sassello (quota 640 circa). Qui si incontra la stradetta sterrata che collega il Giovo di Pontinvrea con la Foresta Demaniale della Déiva.
Si continua dritti (direzione sud-est) lungo lo stradello, che scende ripido ad una selletta, poi continua in dolcissima salita nei pressi dello spartiacque. Si aggira un dosso sul versante ovest e un secondo dosso, più pronunciato, sul versante est. Passati accanto ad un traliccio, si giunge ad uno spiazzo dove la sterrata si biforca (quota 644). Qui si lascia a sinistra la strada principale che scende verso il Giovo di Pontinvrea e si prende a destra la diramazione che si mantiene lungo lo spartiacque. Procedendo quasi in piano, la stradetta porta al Forte Lodrino Inferiore (645 m; 30-45 minuti dal Bric di Cioi).
Si tratta del forte più grande del sistema difensivo del Colle del Giovo, edificato tra il 1887 e il 1889 ed esteso per circa 1500 mq di superficie coperta. È circondato da un profondo fossato, ai tempi superabile tramite un ponte levatoio. Il ponte dava accesso al piano intermedio dei tre di cui è composta l’opera. Con l’eccezione del lato di accesso, il forte è ben mimetizzato da spalti in terra, oggi ricoperti dalla vegetazione. Poteva ospitare fino a 1500 uomini, ed era dotato di un pronto impiego di 600 colpi, calcolato per tre giornate di fuoco.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il forte fu utilizzato fino al 1982 dall’Accademia Militare di Modena per il campo cadetti. Negli ultimi quarant’anni invece è stato abbandonato; ad oggi è completamente recintato e non visitabile.
Si costeggia il lato d’accesso del forte, verso destra, fino allo spigolo nord-occidentale del forte. Qui si lascia a sinistra la traccia che costeggia il perimetro della fortificazione, per scendere a destra lungo il sentiero segnalato. Si passa a fianco di un traliccio, quindi ci si abbassa per un ripido costone tra boscaglia e arbusti. In questo modo si raggiunge il bivio di quota 561 già incontrato all’andata, da cui si ritorna al punto di partenza (40-45 minuti dal Forte Lodrino Inferiore).







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