Cap-d’Ail – Tête de Chien – la Turbie – Cap-d’Ail
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 3.15 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Novembre 2019
Percorso ad anello classico, molto frequentato, che in gran parte ricalca il Tour de la Tête de Chien segnalato dal Club Alpin Français. La salita si svolge lungo l’arido versante sud della montagna, e porta direttamente alla panoramica cima. Per stradine asfaltate ci si porta al pittoresco borgo medievale di la Turbie, da cui si ritorna a Cap d’Ail per un’area mulattiera affacciata su Monaco. La zona patisce un po’ la selvaggia urbanizzazione, ma i panorami stupendi, le impervie pareti della Tête de Chien, il borgo medievale e il grandioso Trophée des Alpes controbilanciano del tutto.
Accesso
Proveniendo dalla Liguria, si esce dall’autostrada a Roquebrune e si seguono le indicazioni per Monaco, poi per Cap-d’Ail. Entrati nel territorio di Cap-d’Ail, bisogna fare attenzione ad individuare sulla destra la breve diramazione che porta al cimitero (circa 7,3 km dall’uscita dell’autostrada). Si parcheggia nello spiazzo presso il cimitero (160 m circa).
Itinerario
Si ritorna indietro brevemente lungo la strada di accesso al cimitero (Chemin des Cyclamens), fino a trovare sulla destra l’imbocco di una diramazione indicata da una palina segnavia (Chemin Romain). La diramazione sale in diagonale diventando una vera e propria strada asfaltata, e andando a confluire nell’importante rotabile che collega Cap-d’Ail a la Turbie. Si attraversa la strada e la si segue in salita per poche decine di metri. Si ritrova poi a sinistra il sentiero segnalato, che prosegue in diagonale verso ovest-nord-ovest. Ad un bivio si continua a destra e, dopo due tornanti, si ritrova la strada per la Turbie (quota 270 circa).
Accanto al tornante della rotabile si trova un piccolo circuito per go-kart. Volendo è possibile giungere in automobile fino a qui e parcheggiare in una delle piazzole sterrate nei pressi.
Presso il tornante si dipartono una stradina sterrata ed un sentiero, indicato dai cartelli; si imbocca quest’ultimo e presto si confluisce in una sterrata. Poco più avanti si ritrova il sentiero, si attraversa per l’ultima volta la strada asfaltata (quota 310 circa) e si continua in diagonale in direzione della ben visibile Tête de Chien. Effettuati alcuni tornanti si costeggia la base delle pareti della Barre de Loubière, attrezzate come palestra di arrampicata. Trascurando alcune diramazioni, si continua lungo il sentiero principale, che sale con una serie di regolari tornanti, offrendo panorami sempre più vasti.
Si taglia poi ai piedi dei dirupi sommitali della Tête de Chien, attraversando un piccolo ghiaione con reti paramassi. Lasciata a destra una breve diramazione che porta a due fortificazioni scavate nella roccia, si effettuano gli ultimi tornanti sorretti da muretti e si giunge su un colletto sul dorso sommitale (quota 540 circa). Si piega a destra e, salendo per poche decine di metri, si raggiunge il pianoro sommitale della Tête de Chien (550 m; 1.20 – 1.30 ore dal parcheggio).
Dal pianoro sommitale è consigliabile scendere brevemente sul lato mare, fino alle sottostanti piazzole panoramiche, da cui la vista è ancora migliore.
Si ritorna al colletto e si continua sulla rotabile ex-militare che, attraversata una breve galleria, porta al piazzale poco sotto al Fort de la Tête de Chien (555 m).
Per la sua posizione strategica, il dorso che collega la Tête de Chien a la Turbie è da sempre prediletto per postazioni militari. Secondo alcuni, anche Giulio Cesare avrebbe posto qui un suo accampamento, di ritorno dalle sue conquiste in Gallia. Il forte attuale, detto anche Fort Masséna, è stato ultimato nel 1884. Attualmente è di proprietà della compagnia di telecomunicazioni francese Orange, ed è interdetto al pubblico.
Si prosegue a piedi lungo la stradina asfaltata, che inizia subito a scendere dolcemente offrendo panorami sulla Grande Corniche e sulle Alpi Marittime. Si lascia a destra una diramazione indicata da un cartello escursionistico e si continua lungo la rotabile, tra le villette isolate che precedono la Turbie. Dopo circa 1 km dall’inizio dell’asfalto si gira a destra lungo il Chemin de la Batterie. Dopo una breve salita si arriva a costeggiare un boschetto di pini, e si trova un bivio (quota 480 circa).
Da qui è consigliabile seguire a sinistra l’Avenue de la Pinède, che in poche centinaia di metri porta al maestoso Trophée des Alpes e al borgo medievale di la Turbie, che si trova ai suoi piedi. Il Trophée des Alpes, eretto simbolicamente durante l’epoca dell’imperatore Augusto sul punto più alto della via Iulia (la strada che collegava l’Italia alla Gallia), è visitabile pagando un biglietto di 6€ a persona.
Trascurando le stradine asfaltate, si seguono i segnali escursionistici attraversando la pineta. Si scende brevemente sul versante opposto inserendosi in una strada sterrata (percorso ginnico) che si percorre verso destra. Giunti al termine della stradina si lascia a sinistra il percorso ginnico e si continua dritti lungo il sentiero segnalato per Cap-d’Ail, che prosegue verso sud con brevi saliscendi. Si trascurano una diramazione a sinistra per Monaco e una diramazione a destra per il Fort de la Tête de Chien, quindi si inizia finalmente a scendere. L’ardito sentiero, sempre largo e comodo, perde quota con vari tornanti lungo un ripidissimo versante. Sulla destra, incombono le imponenti pareti della Tête de Chien. Si lasciano a destra alcune tracce secondarie e si giunge ad un bivio indicato da un cartello. Si va a sinistra e, con alcune ripide svolte, si giunge alle belle villette di les Salines (265 m).
Seguendo un passaggio tra le case, si raggiunge una stradina asfaltata che si segue in discesa. Giunti ad un bivio si piega decisamente a sinistra, sempre in discesa, lungo una ripida stradina (Chemin de Bartugan). Proseguendo dritti, la stradina si trasforma in mulattiera scalinata e, tagliando tra le villette, riporta in breve sul Chemin des Cyclamens; seguendo la rotabile verso sinistra, in poche decine di metri si è nuovamente nello spiazzo davanti al cimitero di Cap-d’Ail.
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