Capanne di Carrega – Passo del Legnà – Monte Legnà
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 460 m circa
Dislivello in discesa: 130 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2015
Bellissima traversata sul crinale spartiacque tra Trebbia e Borbera. Si svolge su sentieri e mulattiere che aggirano tra boschetti e radure il Monte Carmo e il Poggio Rondino (entrambi possono essere facilmente scavalcati) per poi scendere alla profonda sella del Passo del Legnà e risalire al monte omonimo.
Accesso
a) Da Genova si risale la Val Bisagno con la SS45, si supera la galleria della Scoffera e si prende poi la diramazione per Torriglia. Si prosegue per Bavastri, Bavastrelli e Propata, dove si va ancora a sinistra, superando Casa del Romano e raggiungendo in breve le Capanne di Carrega.
b) Si esce dal casello di Vignole-Arquata e si rimonta la Val Borbera. Poco dopo Cabella Ligure si va a destra, superando Carrega Ligure e raggiungendo le Capanne di Carrega.
c) Da Piacenza si segue la SS45 che risale la Val Trebbia. Dopo avere superato il paese di Loco si imbocca a destra la strada che supera Cassingheno e Fascia e poi si congiunge alla strada proveniente da Propata. Si va a destra e, superata Casa del Romano, si raggiungono le Capanne di Carrega (1363 m).
Le capanne si trovano sull’ampio valico subito a sud del Monte Carmo, una via di passaggio molto frequentata, sede di un posto di dogana. Una delle capanne era stata trasformata nel 1894 in rifugio dalla sezione ligure del CAI; dopo molti anni di abbandono, oggi è stata riadattata ad agriturismo (tel. 347.9790789).
Riguardo al toponimo, Clelio Goggi suggerisce che derivi dall’unione di “kar” cioè montagna e “rega”, che dipende dal verbo “reo”, col significato complessivo di “via di montagna”.
Itinerario
Si imbocca una carrareccia (segnavia: due rombi gialli pieni, due cerchi gialli pieni e percorso 200 del CAI di Novi Ligure) che supera il cancello di una recinzione e si innalza nei pressi del boscoso crinale. Lasciata a sinistra la strada principale che conduce ad una casa isolata, si prosegue sulla carrareccia che raggiunge una piatta sella erbosa dove si trovano alcune vasche (quota 1458). Si lascia a destra il sentiero per il Passo della Maddalena e il Monte Alfeo, segnalato con due triangoli gialli, e si prosegue lungo la carrareccia che sale più decisamente tra i faggi, fino ad uscire dal bosco ai piedi del cupolone terminale del Monte Carmo. Qui si abbandonano il sentiero che sale dritto verso la cima e la carrareccia che taglia a sinistra (anche essa aggira il Monte Carmo, ma effettua un giro più lungo) per piegare a destra, seguendo il segnavia 101 del CAI di Piacenza. Il sentiero si tiene ai margini del bosco, poi scende ad un ripiano dove si trova un bivio. Trascurando il segnavia 119 che scende a destra si prosegue dritti, tagliando con alcuni saliscendi nel bosco il ripido versante est del Monte Carmo. Superato un tratto aereo a picco su uno scoscendimento erboso, si raggiunge lo spartiacque tra Trebbia e Boreca in corrispondenza di una selletta (quota 1567). Qui si ritrova la sterrata, che si trascura per proseguire lungo un sentiero nei pressi del crinale, che si mantiene più o meno pianeggiante. Si supera una successiva selletta, dove si incrocia una mulattiera, poi si aggira sulla sinistra un allungato dosso erboso e si raggiunge un ulteriore intaglio.
Proseguendo dritti lungo un sentierino sull’ampio crinale erboso si raggiunge una decina di minuti la vetta del Poggio Rondino (1627 m), dove, in posizione molto panoramica, si trova una piccola croce di legno. Il sentierino scende poi lungo il contrafforte settentrionale della montagna, ricongiungendosi al percorso segnalato.
Il sentiero segnalato si porta sul versante ovest del crinale e aggira l’ampio Poggio Rondino tra boschetti e radure. Si riceve una pista sterrata da sinistra e, con alcuni saliscendi, si ritorna sul crinale, qui coperto da faggi più fitti. Il sentiero scende ora decisamente, con alcuni tornanti, e si porta al Passo del Legnà (1458 m).
Sul passo, chiamato anche Crosi di Bogli, transitava un’antica mulattiera, che collegava Cartasegna (Val Borbera) al vicino paese di Bogli (Val Boreca, tributaria del Trebbia). Il passo era molto frequentato perché, a differenza di altri valichi della zona, era protetto dai venti rigidi, soprattutto in inverno.
Si prosegue sul sentiero segnalato, che si tiene nei pressi del crinale, salendo dolcemente tra i faggi sul lato della Val Boreca. Usciti dal bosco, si incontra una carrareccia proveniente da sinistra (quota 1466); poco più avanti la si lascia a destra e si prosegue dritti lungo il contrafforte meridionale del Monte Legnà. Il sentiero rimonta una rampa ripida, che porta su un ampio dosso erboso. Una seconda ripida rampa permette di arrivare sulla cresta sommitale della montagna; si abbandona quindi la Via del Mare, che prosegue verso il Monte Cavalmurone e, salendo pochi metri a sinistra lungo l’ampio crinale erboso, si raggiunge la croce di vetta del panoramico Monte Legnà (1669 m).
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