Capanne di Carrega – Passo Maddalena – Monte Alfèo

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 590 m circa
Dislivello in discesa: 310 m circa
Tempo: 2.30 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2017

Lunga traversata di crinale, che percorre lo spartiacque tra la Val Boreca e la Val Terenzone, entrambe tributarie del Trebbia. Meta dell’escursione è l’elegante piramide isolata del Monte Alfeo, la vetta più appariscente e caratteristica della zona. Si tratta di un percorso abbastanza faticoso, sia per i continui saliscendi, sia per le pendenze abbastanza accentuate.

Accesso

a) Da Genova si risale la Val Bisagno con la SS45, si supera la galleria della Scoffera e si prende poi la diramazione per Torriglia. Si prosegue per Bavastri, Bavastrelli e Propata, dove si va ancora a sinistra, superando Casa del Romano e raggiungendo in breve le Capanne di Carrega.
b) Si esce dal casello di Vignole-Arquata e si rimonta la Val Borbera. Poco dopo Cabella Ligure si va a destra, superando Carrega Ligure e raggiungendo le Capanne di Carrega.
c) Da Piacenza si segue la SS45 che risale la Val Trebbia. Dopo avere superato il paese di Loco si imbocca a destra la strada che supera Cassingheno e Fascia e poi si congiunge alla strada proveniente da Propata. Si va a destra e, superata Casa del Romano, si raggiungono le Capanne di Carrega (1363 m).

Le capanne si trovano sull’ampio valico subito a sud del Monte Carmo, una via di passaggio molto frequentata, sede di una dogana. Una delle capanne era stata trasformata nel 1894 in rifugio dalla sezione ligure del CAI; dopo molti anni di abbandono, oggi è stata riadattata ad agriturismo (tel. 347.9790789).
Riguardo al toponimo, Clelio Goggi suggerisce che derivi dall’unione di “kar” cioè montagna e “rega”, che dipende dal verbo “reo”, col significato complessivo di “via di montagna”.

Itinerario

Si imbocca una carrareccia (segnavia: due rombi gialli pieni, due cerchi gialli pieni e percorso 200 del CAI di Novi Ligure) che supera il cancello di una recinzione e si innalza nei pressi del boscoso crinale. Lasciata a sinistra la strada principale, si prosegue sulla carrareccia che raggiunge una piatta sella erbosa dove si trovano alcune vasche (quota 1458). Qui si abbandona il sentiero 200, che sale verso il Monte Carmo, e si gira a destra seguendo il segnavia “due triangoli gialli pieni”. Il sentiero scende brevemente, poi taglia in piano il versante sud-est del Monte Carmo, coperto dai faggi. Con alcuni saliscendi si raggiunge lo spartiacque tra Boreca e Terenzone in corrispondenza di un ripiano erboso. Qui si incontra il segnavia CAI 119, che si segue verso destra, scendendo lungo il crinale fino ad una sella (quota 1322). Il sentiero si porta quindi sul ripido versante della Val Terenzone e, con alcuni saliscendi, aggira il Monte Pecoraia. Si ritorna sul crinale e si scende brevemente alla selletta successiva (quota 1324), da cui il sentiero riprende a salire più decisamente. Aggirata dall’alto la parete rocciosa dei Crosi, si lascia a destra il sentiero per Alpe e si aggirano sul versante meridionale una gobba senza nome e la poco evidente cima del Monte Carmine; si ritorna poi sul filo di cresta e si sale nel bosco fino al Passo Maddalena (1407 m), che si raggiunge dopo aver attraversato una recinzione.

Non è una vera e propria sella, ma piuttosto il punto in cui la strada sterrata che collega Barchi a Suzzi scavalca il crinale spartiacque tra Terenzone e Boreca.

Si segue la strada sterrata verso destra per pochi metri, quindi si riprende a sinistra il sentiero segnalato, che oltrepassa una recinzione e sale nei pressi del crinale erboso. Giunti su un panoramico spallone, si piega a sinistra e si taglia in diagonale il versante ovest del Monte Busasca. Si raggiunge poi la cresta che lo collega al Monte Ronconovo in corrispondenza di una selletta (1506 m). Da qui si ha una bellissima vista sul Monte Alfeo e sul paese di Bertone. Si piega a sinistra e, aggirata una gobba sul versante orientale, si raggiunge la selletta successiva. Qui il sentiero scende decisamente a destra tra i faggi, con due tornantini e una ripida rampa diagonale. Più in basso la pendenza si fa più dolce, e il sentiero taglia tra prati e boschetti fino alla sella (1379 m) ai piedi dello sperone orientale del Monte Ronconovo. Trascurando il segnavia 175 per Pizzonero, si continua dritti, lungo un sentiero che scende brevemente, poi taglia quasi in piano sul lato della Val Dorbera. Aggirando la piccola elevazione detta “il Cappello”, si passa accanto ad un’edicola sacra, quindi si lascia a destra la mulattiera segnalata con due triangoli gialli, diretta a Bertone. Si riprende a salire tra boschetti e radure fino al Valico di Monte Alfeo (1420 m), dove si trova un crocevia. Trascurando a sinistra il segnavia 117 per Tártago e a destra il segnavia 111a per Bertone, si continua dritti lungo il sentiero 119. Esso risale la ripidissima cresta occidentale del Monte Alfeo, che si presenta erbosa sul versante meridionale e coperta da faggi sul versante settentrionale. Con percorso diretto e faticoso, il sentierino, man mano più panoramico, raggiunge infine la vetta del Monte Alfeo (1651 m), sormontata da una statua della Madonna con Bambino.

Il Monte Alfeo e il paese di Bertone visti dai pressi del Monte Busasca
Il Monte Alfeo e il paese di Bertone visti dai pressi del Monte Busasca (3 giugno 2017)
Paline segnavia ai piedi del Monte Ronconovo
Paline segnavia ai piedi del Monte Ronconovo (3 giugno 2017)
Panorama dall'ultima parte del percorso; sullo sfondo il Monte Carmo
Panorama dall’ultima parte del percorso; sullo sfondo il Monte Carmo (3 giugno 2017)

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