Canfernasca – Passo di Vallersone – Montarlone
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 650 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2016
Percorso vario e interessante, il più breve per salire al Montarlone dal lato della Val Trebbia. Si attraversano numerosi ambienti interessanti, dalle vallette aride della prima parte, scavate in formazioni arenaceo-argillose fittamente stratificate, alle umide e ombrose faggete delle quote più alte.
Accesso
a) In corriera da Genova a Torriglia, e da Torriglia a Canfernasca (autolinee ATP) – la località non è segnalata negli orari ufficiali forniti dalla compagnia, ma è la fermata prima di Casanova.
b) Da Genova o Piacenza si segue la SS45 fino a Loco, in val Trebbia. Qui si gira verso est e si sale a Fontanigorda, da cui si prosegue in direzione di Casanova fino alla borgata di Canfernasca (854 m).
Itinerario
Il percorso è stato segnalato dalla FIE con un quadrato giallo pieno. In corrispondenza del tornante della strada provinciale subito a monte di Canfernasca, si imbocca la deviazione con indicazioni per le fonti sulfuree. La stradina asfaltata sale dolcemente verso nord-est, poi curva a destra ed entra nella valletta del Rio Mortizzo. La rotabile si fa sterrata e attraversa il rio; subito oltre la si abbandona per imboccare a sinistra una mulattiera assai sconnessa e malagevole che sale in diagonale tra gli alberi. Poco più in alto si ritrova la strada sterrata, che si segue verso sinistra.
La strada si trasforma in sentiero e procede tra rocce affioranti, incontrando un cartello in legno con indicazioni per la Casa di Brandoia e la Moglia di Rafraccia. Si attraversa un cancelletto, oltre il quale si trova un bivio (quota 932). Lasciata a sinistra la diramazione per il costone di Uomo e Donna, si imbocca a destra un sentiero che taglia orizzontalmente un versante di ripide rocce stratificate. Si attraversano due torrentelli, quindi si sale ripidamente tra rocce, alberi e arbusti, lungo la mulattiera che conserva ancora qualche tratto acciottolato. Giunti sul filo di un costone (località Groppo Piano; 1130 m circa), lo si rimonta verso sinistra su terreno detritico, tra radi arbusti e qualche alberello.
Da questo costone è ben visibile l’area circostante, che presenta una geomorfologia molto particolare: l’erosione dei vari rii che scendono dalla montagna ha creato numerose piccole vallette dai ripidi versanti, in cui sono ben visibili le fitte stratificazioni rocciose delle “arenarie di Casanova”.
Ad un certo punto la panoramica cresta si esaurisce contro il pendio sovrastante; allora il sentiero piega a destra, entrando nella valletta superiore del Torrente Pescia. Si percorre la vallecola in dolce salita sul lato destro idrografico, passando nei pressi della Fontana del Vino, quindi si raggiunge il corso d’acqua. Lo si attraversa due volte, incontrando tra i due guadi un segnale giallo che indica una fonte (località Moglia di Rafraccia). Si supera un altro cancello e, subito oltre, si incontra la strada sterrata che collega Casanova al Passo di Értola (quota 1244). La si attraversa e si continua lungo il sentiero segnalato che percorre la valletta boscosa principale.
Si supera un piccolo affluente, poi si scende brevemente ad attraversare il ramo principale del Torrente Pescia presso un’abbondante sorgente. Un’ultima salita in diagonale porta al Passo di Vallersone (1305 m), sella poco marcata del crinale Trebbia-Àveto dove si incontra il percorso segnalato con un cerchio giallo pieno proveniente dal Passo di Fregarolo. Lo si segue verso sinistra per poche decine di metri, poi lo si abbandona per riprendere ancora a sinistra il quadrato giallo.
Il sentiero segnalato col cerchio giallo aggira il Montarlone sul lato orientale, per poi ritornare sul crinale presso il Passo Prato di Foppiano, dove si trova un piccolo rifugio sempre aperto.
Si sale lungo il crinale spartiacque, superando un primo tratto ripido e lasciando a destra alcuni dirupi basaltici. Oltre una seconda salita erta tra i faggi, si attraversa un boschetto di abeti e si sbuca su un ampio spallone prativo quasi pianeggiante. Qui si incontra un sentiero più marcato (attenzione a non sbagliare strada al ritorno); seguendolo a destra, si arriva in breve sulla piccola cupola sommitale del Montarlone (1501 m).
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