Cásoli – Candalla – Cascate di Candalla – Cásoli

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 160 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2019

Poco a monte della località Candalla, il Torrente Lombricese forma una lunga serie di pozze e cascatelle di notevole bellezza, frequentatissime nella stagione estiva per bagni in acqua dolce. Questo breve percorso ad anello, molto frequentato, permette di visitare questo breve ma suggestivo vallone, senza particolari difficoltà.

In genere il percorso viene effettuato con partenza da Candalla. Qui propongo la partenza da Cásoli, essenzialmente perchè, nonostante lo facciano tutti, il parcheggio a Candalla è in sosta vietata, mentre nella piazza di Cásoli il parcheggio è segnato e libero.

Accesso

Si esce al casello autostradale della Versilia e ci si porta a Pietrasanta, da cui si imbocca a destra la SR439. Si svolta poi a sinistra raggiungendo Camaiore; seguendo le indicazioni per Cásoli si attraversa il paese, poi ci si porta alla frazione Lòmbrici. Lasciata a destra la strada per Metato e a sinistra la diramazione per Greppolungo, si giunge a Cásoli, e si parcheggia nella piazza principale (quota 391).

Il paese di Cásoli è letteralmente appeso al ripido versante destro idrografico della valle del Lombricese. È diviso in due nuclei, Mandria e Carubola; ha origini molto antiche, ed è citato già a partire dal X secolo. È particolarmente noto per la presenza di numerosi graffiti; la tradizione di decorare i muri a graffito venne iniziata dall’artista Rosario Murabito che, innamoratosi di questo borgo, lo scelse per la sua residenza.

Itinerario

Dalla piazzola si scende lungo la strada asfaltata, effettuando un ripido tornante e poi imboccando a sinistra la diramazione che guida all’altra borgata del paese. Giunti presso il ristorante “alla Frana”, si imbocca sulla destra una mulattiera evidente ma non indicata, che inizia a perdere quota verso sud-est. Si scende nel bosco con alcune svolte, sovrastati dalle imponenti pareti calcaree del Monte Penna, quindi si confluisce nel frequentato sentiero che collega Candalla con le pozze del Torrente Lombricese.

È consigliabile scendere verso destra sull’ampio sentiero, fino a raggiungere il ponticello e il mulino di Candalla (175 m), fiancheggiato da una bella pozza con cascata. Il mulino, detto anche Mulino Benassi in riferimento agli antichi proprietari, risale al XIX secolo, ma è stato realizzato su una costruzione più antica (XIV secolo).

Salendo a sinistra si imbocca il sentiero che costeggia il torrente. Presto si nota sulla destra una prima diramazione che scende al torrente.

La diramazione guada il torrente nei pressi di alcune belle cascatelle, poi sale brevemente alla base di una delle pareti del Monte Penna, detta falesia del Pennino. Nei pressi si trova un sito archeologico, con scavi che hanno portato alla luce resti neolitici. 

Proseguendo lungo il sentiero principale, si giunge in breve al grande rudere del Pastificio Bertagna.

È forse la costruzione più imponente e notevole tra i numerosi opifici che si trovavano lungo la valle di Candalla; risale al 1854. Oltre il rudere si trova una bellissima doppia cascata con tanto di laghetto cristallino.

Il sentiero prosegue in dolce salita sul lato destro idrografico del vallone, costeggiando altre pozze e cascatelle e superando il rudere di un mulino (presso cui è chiaramente visibile una ruota da macina). Superato un tratto fiancheggiato da una staccionata, si incontra un piccolo rudere e poco dopo, presso alcuni massi, si trova un bivio. Si lascia a sinistra la traccia principale, che risale ripidamente riportando subito a Cásoli, e si continua a destra; il sentierino, indicato da sporadici segni bianchi e rossi, scende a guadare il Torrente Lombricese, poi raggiunge un gruppetto di ruderi sulla sponda opposta.
Poco più avanti, presso un altro bivio, si lascia a sinistra un sentierino indicato da tacche bianche (porta ad altri ruderi) e si sale decisamente a destra. Il sentierino, a tratti poco evidente e ostacolato da qualche ramo caduto, si innalza sul fianco sinistro idrografico del vallone, lasciando in basso a sinistra la costruzione oggi abitata di un’ex-centrale elettrica. Superata una croce in ricordo di A. Benedetti e una Madonnina in terracotta, si confluisce nella bella mulattiera che collega Cásoli a Metato, indicata da segnavia bianchi e gialli. La si segue verso sinistra, scendendo in breve al Torrente Lombricese (quota 358).

Subito prima del torrente si trova un’altra diramazione sulla destra: il sentiero in questione guida ai ruderi dei polverifici, dove si fabbricava la polvere pirica poi utilizzata in alcune cave delle vicinanze.

Si attraversa il torrente su un ponticello (altro rudere di mulino sulla destra), poi si riprende a salire dolcemente, lasciando a destra una grotticella con Madonnina. Passati poco sotto al cimitero di Cásoli (quota 377) ci si innesta in un tracciato più ampio, e si prosegue dritti andando ad attraversare un affluente del Lombricese (località Fiume). Con una salita scalinata si entra nella borgata nord-orientale di Cásoli, che si attraversa poi in discesa seguendo via Cappello. Ammirando i muri ornati con bei graffiti, si ritorna infine presso il ristorante “alla Frana”, da cui in breve ci si riporta all’automobile.

Il pastificio Bertagna
Il pastificio Bertagna (15 agosto 2019)
Una bella cascatella lungo il Torrente Lombricese
Una bella cascatella lungo il Torrente Lombricese (15 agosto 2019)
La valle di Candalla; a destra Càsoli, sullo sfondo Camaiore e il mare
La valle di Candalla; a destra Cásoli, sullo sfondo Camaiore e il mare (15 agosto 2019)

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