Rocca d’Áveto – Canale Martincano – Monte Maggiorasca
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 550 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2012
Il Canale Martincano è la ripida gola che delimita a settentrione la larga parete della Rocca del Prete, dividendola dall’adiacente Rocca della Pecora. Il canalone è noto soprattutto come salita alpinistica invernale, ma è molto divertente anche in estate: un percorso segnalato porta a zigzagare tra massi e saltini di roccia risalendo quasi completamente la gola. Sbucati in cima al canalone, la cima del Maggiorasca è ormai vicina. In origine la gola era nota come Canale delle Pecore, ma questo toponimo è ormai caduto in disuso.
Accesso
a) Da Genova si raggiunge la val d’Áveto passando per la val Fontanabuona e il Passo della Scoglina. Da Chiavari la si raggiunge scavalcando il Passo della Forcella. Giunti a Rezzoaglio si prosegue lungo la SS586 fino ad attraversare il Torrente Grámizza su un ponte si raggiunge un bivio. Andando a destra si supera l’abitato di Caselle e ci si congiunge con la SS654 ad Allegrezze. Si prosegue a sinistra superando Santo Stefano d’Áveto, poi si lascia a destra la SS654 e si prosegue sulla stradina che supera Roncolongo, poi raggiunge Rocca d’Áveto.
b) Dal casello autostradale di Piacenza si imbocca la SP654 che risale la Val Nure. Si superano i paesi di Bettola e Ferriere, poi si valica il Passo del Tomarlo. Raggiunto Santo Stefano d’Áveto si devia a destra sulla ripida stradina che raggiunge Rocca d’Áveto.
c) Da Piacenza si sale a Bobbio da cui si prosegue fino a Marsaglia. Si risale la val d’Áveto fino alla deviazione a sinistra per Pievetta e Santo Stefano d’Áveto, da cui si sale a Rocca d’Áveto. Si parcheggia nell’ampio piazzale inferiore (1254 m).
In origine, questa località era denominata “Cascine di Tenente”, toponimo che si ritrova ancora in gran parte della cartografia ufficiale. Vi sorgevano alcune cascine, poste lungo l’importante mulattiera che collegava la Val d’Áveto all’Emilia scavalcando il Passo del Tomarlo. Le Cascine di Tenente si trasformarono in “Rocca d’Áveto” quando il paese di Santo Stefano divenne centro di villeggiatura, e con l’apertura del piccolo comprensorio sciistico del Monte Bue. Le cascine originarie sono state sostituite da alcuni gruppetti di case di villeggiatura. Da Rocca d’Áveto parte la seggiovia che, in due tronconi, porta al Prato della Cipolla e al Monte Bue.
Itinerario
Si trascura la sterrata che sale al piazzale superiore per imboccare la diramazione a destra (segnavia CAI 192), che raggiunge la stazione di partenza della seggiovia per il Prato della Cipolla. La stradina piega a destra con un tornante, diventando sterrata, e prosegue con alcune svolte nella faggeta. Si attraversa una bella radura sovrastata dall’imponente Rocca del Prete e si prosegue con alcune rampe, raggiungendo un bivio. Tralasciando la mulattiera che scende al Lago Riane si prosegue lungo la pista principale in ripida salita. Dopo poche decine di metri si trova un altro bivio; si lascia a destra il segnavia 192 e si continua a sinistra sulla pista principale, ora marcata dal segnavia 190.
Si sale con qualche tornante, poi, a quota 1480 circa, si nota sulla destra una palina che segna l’imbocco del sentiero 196a. Si abbandona la pista, diretta al Monte Bue, e si prende a destra il sentierino, che entra nel bosco e giunge ad un bivio. Si gira a sinistra e, risalendo una pietraia, ci si porta sul torrentello che scende dal Canale Martincano; qui si riceve da destra il segnavia 196, proveniente dal Passo della Lepre. Il sentiero segnalato trascura il ripidissimo tratto iniziale del canalone per piegare a sinistra.
Si risalgono i ghiaioni ai piedi della Rocca della Pecora con brevi svolte, poi si piega a destra e, con un traverso esposto tra piccoli faggi ci si porta al centro del canalone. Si risale il canale a zigzag tra massi, pozze e brevi gradini rocciosi, senza via obbligata. Dopo un centinaio di metri si passa a destra di un roccione con segnavia, oltre il quale il canalone si stringe e si fa meno ripido. Si supera un ultimo risalto per facili saltini rocciosi, tenendosi sulla destra, e si sbuca sul ripiano boscoso al termine del canalone. Con una breve salita verso sinistra ci si congiunge con il sentiero 194, che taglia in piano.
Seguendo il sentiero 194 verso sinistra si scende al Prato della Cipolla, da cui si può tornare direttamente a Rocca d’Áveto.
Salendo verso destra lungo il sentiero segnalato si giunge in breve ad un altro bivio. Si imbocca la diramazione di sinistra (segnavia 196), risalendo un piccolo avvallamento boscoso. Presso il bivio successivo (quota 1677), si incontra il segnavia “X gialla” che sale da Allegrezze. Si sale a destra lungo un ripidissimo sentiero tra i faggi, poi si esce dal bosco ai piedi della parete meridionale del Maggiorasca. Si piega a destra, costeggiando la parete, poi si risale un pittoresco canalone erboso circondato da balze rocciose. Quando la pendenza diminuisce, si sbuca sull’ampia sella tra le due cime del Monte Maggiorasca. Andando a sinistra si può raggiungere la statua della Madonna di Guadalupe posta sulla cima sud-ovest (1792 m), mentre a destra una traccia porta sulla cima principale del Monte Maggiorasca (1804 m) dove sorgono alcuni ripetitori.
Per effettuare un percorso più semplice si consiglia di scendere a Rocca d’Áveto seguendo il segnavia “rombo giallo pieno“.
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