Difficoltà: E/EE la salita, E la discesa
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 2.30 – 3 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2025

Per salire a piedi al Montóvolo, una delle alternative più interessanti si svolge lungo il versante nord-ovest: un sentierino un po’ impervio sfrutta le debolezze tra le balze rocciose dando accesso all’area sommitale. Il percorso è ben segnalato, ma richiede un po’ di attenzione in alcuni tratti esposti e svolte poco evidenti. Per la discesa il percorso è molto più semplice: si segue una mulattiera che taglia i tornanti della strada asfaltata di accesso al Santuario del Montóvolo. Volendo allungare il giro, è possibile effettuare una deviazione fino al Monte Vigese, la cima più alta del massiccio, che però non offre panorama.

Usciti dall’autostrada al casello di Rioveggio, si scende a destra fino al paese, dove si prende a sinistra la strada provinciale in direzione di Castiglione dei Pépoli. Giunti nei pressi di Lagaro, si devia a destra lungo la strada che sale a Chiosi e Marzolaro, poi si gira ancora a sinistra superando Collina. La provinciale si affaccia sulla valle del Reno e contorna a nord il Montóvolo, quindi sale al paese di Cámpolo (594 m), dove si parcheggia.

Il borgo di Cámpolo, situato alle pendici occidentali del Montóvolo, conserva al suo interno interessanti testimonianze storiche. Tra queste, una casa quattrocentesca – secondo alcuni, la più antica dell’Appennino emiliano ancora conservata – e una casa-torre del XV secolo. Il borgo era popolato soprattutto da ‘scalpellini’, cioè cavatori che lavoravano nelle cave di arenaria del Montóvolo. Su un colle poco a sud-est del paese si riconoscono i ruderi di una fortezza un tempo appartenuta ai conti di Panico.

Dal viale-parcheggio di Cámpolo, nei pressi della fermata della corriera, si prende la stradina in salita che porta nel centro del borgo. Si gira quindi a destra lungo la viuzza principale (segnavia CAI 039a); passati tra le case, si sbuca sulla strada asfaltata che collega Cámpolo al Montóvolo, in corrispondenza di un monumento in ricordo di coloro che la costruirono. Seguendo la rotabile verso sinistra, si sale in breve ad un tornante. Qui i segnavia portano a sinistra, lungo una stradina secondaria che attraversa la borgata Serretti (622 m).
Al termine dell’asfalto si dipartono due sterrate: si prende quella a sinistra, che scende brevemente, poi taglia a mezza costa nel bosco. Con una breve salita si giunge ad un bivio dove si va a destra, seguendo le indicazioni per la Falesia degli Scalpellini. Il largo sentiero sconnesso sale in diagonale nel bosco, poi, nei pressi di un rudere, si biforca; si va a destra, ma poi si svolta subito a sinistra su un sentiero più stretto. Procedendo in salita nel bosco con rocce affioranti, si supera un tratto con corde come corrimano e si giunge alla Falesia degli Scalpellini (670 m circa).

Il sito, oggi utilizzato per l’arrampicata sportiva, si sviluppa su alcune balze rocciose in parte modellate dall’attività estrattiva. Qui infatti lavoravano gli scalpellini residenti a Cámpolo e nei borghi circostanti, per estrarre la pietra di Montóvolo, un’arenaria assai adatta a fare da materiale di costruzione. La falesia è divisa in diversi settori: la Cava, che è la parete più alta, e sovrasta direttamente il punto in cui ci troviamo; la Cavetta, situata un po’ più a sinistra, e le Pale Alte, situate più in alto a destra.

I segnavia girano a destra, montando sul costoncino che delimita la Cava. Si lascia a sinistra una breve deviazione che conduce ad un punto panoramico (affacciato sulla parete della Cava) e si prosegue a destra passando alla base delle balze delle Pale Alte. Il sentierino si inerpica per il ripido versante boscoso, con alcuni tratti leggermente esposti, poi traversa a destra e doppia un costone (quota 790 circa). In questo modo ci si affaccia nuovamente sul versante di Cámpolo.
Inizia ora un tratto dove il sentierino si confonde tra numerose tracce secondarie, e bisogna quindi fare molta attenzione ai segnavia. Si scende in diagonale perdendo alcune decine di metri di quota, quindi si incontra un bivio. Qui si trascura il sentiero in discesa, che riporta a Cámpolo, per girare a sinistra in salita (segnavia 039c). Si lascia a destra un secondo raccordo in disuso per Cámpolo, quindi si sale fino a toccare una parete rocciosa. Il sentiero traversa a destra, costeggiando la base della balza, quindi si inerpica per un canalone boscoso.
Tagliando ancora a destra, si doppia un secondo costone (quota 830 circa), quindi si effettua un lungo traverso a saliscendi; bisogna fare attenzione a non perdere il sentiero segnalato, che a volte effettua bruschi tornanti in salita o in discesa. In alcuni punti il bosco si apre, lasciando spazio a panorami sul vicino Monte Vigese e su una piccola parte della valle del Reno. Il traversone termina in corrispondenza di un terzo costone: qui si piega bruscamente a sinistra, rimontando il contrafforte.
Dopo alcune decine di metri il sentiero piega a destra e scende brevemente, portandosi sul fondo di un valloncello boscoso. Lo si risale per un’ampia pista, che in breve porta ad una sella (904 m) sul crinale sommitale del Montóvolo. Girando a destra, in breve si giunge ad un bivio: si abbandona la pista, che taglia in direzione del Santuario, per proseguire a sinistra lungo il crinale boscoso. Passati accanto ad un ripetitore, si sbuca sulla cima più alta del Montóvolo (938 m; 1.20-1.40 ore da Cámpolo), detta Balzo di Santa Caterina, e occupata da dodici cippi in pietra in ricordo di un incidente aereo del 1990.

Seguendo il crinale verso sud, lungo un’ampia mulattiera, si giunge in breve all’Oratorio di Santa Caterina (931 m), da cui la vista si apre verso il sottostante Santuario e il dirimpettaio Monte Vigese. Una breve discesa tra radi alberi ed arbusti porta quindi al Santuario di Montóvolo (910 m), situato in un ampio ripiano.

Notizie sul Santuario di Montóvolo, dedicato alla Beata Vergine della Consolazione, sono riportate in questa pagina.

Si continua in direzione sud su una comoda strada sterrata, che passa accanto ad un’area picnic e all’edificio della foresteria.

Da qui un sentiero indicato con il segnavia 039 scende a destra, portando direttamente al tornante di quota 793 della strada asfaltata tra Cámpolo e il Montóvolo.

La strada sterrata continua a sinistra in discesa e, oltrepassata una sbarra, giunge ad un parcheggio (quota 894). Subito oltre, presso una stazione di una via crucis, si abbandona l’asfalto per scendere a destra su mulattiera (segnavia 039, Percorso della Memoria). Si effettuano due svolte e, con un tratto scalinato, si ritorna su asfalto poco più in basso. La strada scende con un tornante e porta al marcato valico di Serra dei Coppi (o Sella del Monte Vigese; 822 m), che separa il Montóvolo dal più elevato Monte Vigese.

Deviazione – Monte Vigese. Si imbocca a sinistra una strada sterrata, ma dopo pochi metri, presso un palo della luce, la si abbandona per prendere a destra il sentiero per il Monte Vigese (segnavia 039b). Ad un bivio si piega a destra e si guadagna il contrafforte nord della montagna. Lo si rimonta per alcune decine di metri, quindi si traversa a destra. Un altro tratto ripido porta ad incontrare il sentiero con segnavia 038, proveniente da Sereto di Vigo. Si piega a sinistra, seguendo il sentiero che si innalza con alcune svolte, poi taglia a mezza costa per alcune decine di metri.
Inerpicandosi ancora nel fitto bosco, che diventa a prevalenza di faggi, si ritorna sul contrafforte nord del Monte Vigese, e poco più in alto si incontra la piazzola di una carbonaia. Il sentierino continua in ripido diagonale, leggermente esposto sul ripidissimo versante boscoso, e quindi sbuca all’inizio della cresta sommitale del Monte Vigese (1073 m). Poco più avanti, sulla sinistra, si trova un punto panoramico affacciato verso est. Per vaghe tracce si percorre l’ondulata cresta sommitale, zigzagando tra alberi e rocce affioranti. Infine, con un’ultima breve salita, si guadagna la cima boscosa del Monte Vigese (1089 m; 40-50 minuti dalla Serra dei Coppi; difficoltà: E/EE).

La strada asfaltata gira a destra e inizia a scendere sul versante sud-ovest del Montóvolo. Giunti ad un tornante (quota 793), si prosegue a sinistra per una bella mulattiera acciottolata, delimitata da muretti a secco. Si perde quota in un bel castagneto, quindi si costeggiano a monte le case della borgata la Costa. Subito oltre si ritrova la stradina asfaltata, e la si segue in discesa verso destra (nord-ovest), incontrando una fonte ed un campo sportivo. Procedendo tra villette sparse, si raggiunge il tornante presso la borgata Serretti, già incontrato all’andata. Si gira a sinistra e in breve si ritorna a Cámpolo (1.10-1.20 ore dal Montóvolo).

Scorcio di Cámpolo
Scorcio di Cámpolo (5 aprile 2025)
La parete della cava, nella Falesia degli Scalpellini
La parete della cava, nella Falesia degli Scalpellini (5 aprile 2025)
Il Monte Vigese visto dal sentiero che sale al Montóvolo
Il Monte Vigese visto dal sentiero che sale al Montóvolo (5 aprile 2025)
Panorama dal Montóvolo sulla valle del Reno
Panorama dal Montóvolo sulla bassa valle del Reno (5 aprile 2025)
Il crinale appenninico ancora innevato visto dal Montóvolo
Il crinale appenninico, con il Corno alle Scale (al centro) e il Monte Cimone (a destra) ancora innevati, visto dal Montóvolo (5 aprile 2025)
Il Santuario del Montóvolo
Il Santuario del Montóvolo (5 aprile 2025)
Segnavia nel bosco salendo al Monte Vigese
Segnavia nel bosco salendo al Monte Vigese (5 aprile 2025)
Scendendo alla borgata la Costa
Scendendo alla borgata la Costa (5 aprile 2025)

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