Campiglia – Sant’Antonio – Monesteroli – Schiara – Campiglia
Discese a mare: Scalo di Monesteroli, Scalo di Schiara
Caratteristiche
Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 670 m circa (senza contare le discese a mare)
Tempo: 3.45 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2020
Partendo da Campiglia è possibile visitare gran parte delle località marinare dei Tramonti; questo giro ad anello passa dalla più famosa e più spettacolare (Monesteroli), per poi portare al paese di Schiara. Il percorso è relativamente breve ma assai faticoso, a causa delle elevate pendenze e dei continui saliscendi, di cui la gran parte si svolge lungo ripidissime scalinate. Ovviamente l’impegno aumenta se, da Monesteroli e da Schiara, si scende ulteriormente fino ai rispettivi scali. La salita da Schiara a Campiglia passando attraverso la località Costa è piuttosto scomoda e impervia, ma può essere evitata risalendo fino alla Fontana di Nozzano. Infine, il percorso è consigliato solamente nella stagione invernale, in quanto le scalinate, totalmente esposte al sole, possono diventare un inferno se fa troppo caldo. Ovviamente l’impegno è ampiamente ripagato dai panorami e dai paesaggi del tutto unici che si attraversano.
Accesso
a) In treno fino a La Spezia, quindi con l’autobus n. 20 fino a Campiglia.
b) Si dall’autostrada a La Spezia e si continua lungo la superstrada che conduce alla città. Si attraversa il centro cittadino, quindi si prosegue in direzione di Portovenere fino alla località Acquasanta, dove si svolta a destra lungo la diramazione che sale a Campiglia. Si parcheggia in un grande spiazzo sterrato sulla sinistra (389 m), poco prima di arrivare al paese.
Itinerario
La strada asfaltata, in poche centinaia di metri, conduce alla panoramica piazza davanti alla chiesa di Santa Caterina, dove ci si affaccia sul mare (399 m). Si lasciano a sinistra via Tramonti di Campiglia, diretta al Persico, e il sentiero 535 per Schiara (lo si seguirà al ritorno) e si prosegue dritti fino ad un crocevia. Si continua dritti, seguendo i segnavia dell’Alta Via delle Cinque Terre (ex-sentiero 1). Subito dopo si lascia a destra la stradina principale e si svolta a sinistra lungo un sentiero scalinato che si porta su un crinale.
Si gira a destra e si sale direttamente fino ad alcune costruzioni, oltre le quali si incontra una pista sterrata proveniente da destra (quota 455). Si continua dritti lungo il crinale, entrando nel bosco. Più avanti si incontra un bivio dove si va a sinistra, percorrendo un sentiero che aggira la boscosa cima della Rocca Storti sul versante marittimo. Il sentiero scavalca il crinale (quota 558) e, con una breve discesa, si ricongiunge alla strada sterrata; la si segue verso sinistra e in pochi minuti si giunge alla sella dove sorge la chiesetta di Sant’Antonio (509 m).
A destra si diparte la bella mulattiera che scende a Biassa e La Spezia (segnavia 504); dritto verso nord-ovest invece continua l’AV5T in direzione del Colle del Telegrafo.
Si scende verso destra lungo la stradina con indicazioni per Schiara (segnavia 504), perdendo quota dolcemente tra gli alberi. In breve si giunge al punto in cui il segnavia si stacca sulla destra, per sorpassare un cancelletto e scendere più rapidamente su una bella mulattiera scalinata.
Subito prima del bivio, sul lato a “mare” della strada, si trova il Menhir di Tramonti, un masso di arenaria infisso nel terreno, alto circa 2 metri e mezzo che gli archeologi fanno risalire all’Età del Bronzo. Il masso, fino a poco tempo fa, era sormontato da una piccola croce metallica e, secondo le leggende popolari, rappresenterebbe la dimora del diavolo.
Si incrocia una strada sterrata e in breve si giunge ad un altro bivio, dove si scende a destra seguendo le indicazioni per Monesteroli (segnavia 536). La bella mulattiera scalinata, a tratti rovinata dalle frane, taglia in diagonale un ripidissimo versante boscoso e arriva ad un altro bivio (quota 335). Trascurando la diramazione per la Fontana del Nozzano e Schiara si scende a destra, iniziando a percorrere la scala grande, nel primo tratto ancora abbastanza dolce.
Procedendo tra terrazze coltivate, costruzioni isolate e macchia mediterranea, si arriva ad un terzo bivio (quota 257), dove si diparte a destra il sentiero a mezza costa che ritorna a Fóssola. Lo si trascura e si continua dritti, entrando nel tratto più spettacolare della scalinata per Monesteroli: la mulattiera scende ripidissima, a picco sul mare, regalando panorami mozzafiato. Il tratto è più impressionante che pericoloso, ma un minimo di attenzione va fatta ai gradini diseguali e ad eventuali pietre mobili. In ogni modo, la discesa porta alle case di Monesteroli.
La stupenda località, aggrappata ad uno sperone roccioso quasi a sfidare le leggi della gravità, è forse la più nota dell’intera costa di Tramonti. Nonostante la fatica che bisogna fare per raggiungerla, è ancora abitata da alcuni residenti davvero stoici, che coltivano ancora le vigne circostanti. Pare che il toponimo derivi dalla presenza, in epoche passate, di alcuni monaci.
Deviazione n. 1: Discesa allo Scalo di Monesteroli. Dalle case più basse del paese (quota 90 circa) si continua a seguire la mulattiera scalinata che piega a destra, effettua un breve traverso in piano e poi attraversa un boschetto. Subito oltre si è già in vista dello scalo, posto di fronte all’enorme Scoglio Montonao e difeso da una ripidissima scarpata in frana. Si segue l’ultima parte della scalinata, in gran parte ormai franata e ridotta a sentierino un po’ sdrucciolevole; con un po’ di attenzione si effettuano alcuni tornanti tra i detriti e poi si traversa fino allo scalo. Se il mare è perfettamente piatto si può effettuare un piccolo “guado” e salire sull’adiacente Scoglio Montonao, su cui in genere sono posate alcune barche. Difficoltà: EE; tempo: 30 minuti a/r.
Si risale la scalinata fino al bivio di quota 335, dove si imbocca a destra il sentiero per Schiara (segnavia 535). Tagliando quasi in piano tra terrazze e casolari isolati, si entra nella vallecola boscosa dove si trova la Fontana di Nozzano (343 m).
La fontana è stata costruita nel 1805 dall’esercito napoleonico, per soddisfare il fabbisogno idrico di un accampamento realizzato in zona.
Qui si incontra da sinistra il sentiero 504 proveniente da Sant’Antonio. Si continua a destra e, in poche centinaia di metri si sbuca sulla stradina asfaltata (chiusa al traffico eccetto residenti) che collega Sant’Antonio a Schiara. La si segue in discesa verso destra, quindi si riprende sulla sinistra l’antica mulattiera indicata dai segnavia. Presto la mulattiera diventa scalinata, e scende lungo un panoramico versante tra terrazze a vigneti; con alcune svolte si raggiungono le prime case di Schiara, quindi si attraversa il paesello fino a raggiungerne la minuscola chiesa (175 m).
Schiara è la più grande tra le varie località di Tramonti, ed è l’unica (magari insieme a Fóssola) che potrebbe essere definita un paese. Le sue case si trovano appese ad un versante ripidissimo, tuttavia felicemente esposto ad est. Il toponimo fa riferimento a questo: grazie alla sua esposizione, Schiara è la prima località di Tramonti a vedere la luce di mattina.
Si piega a sinistra e, pochi metri più avanti, si incontra un bivio, segnalato da un cartello di divieto d’accesso per pedoni.
Il cartello era stato posto quando, qualche anno fa, la scalinata per lo scalo di Schiara era franata. È stata poi ripristinata ed è oggi del tutto percorribile, quindi il divieto non ha più motivo di esistere.
Deviazione n. 2: Discesa allo Scalo di Schiara. Si svolta a destra, imboccando la scalinata in ripida discesa. Nel primo tratto, che a tratti presenta gradini diseguali e un po’ malandati, si scende dritti tra le case, quindi ci si affaccia direttamente sul mare, con panorama stupendo sulla costa fino alla Palmaria e al Tino. Quando il versante si fa troppo ripido, la scalinata inizia ad effettuare alcune svolte, in parte protette da ringhiere di legno. In breve si raggiunge il piccolo promontorio dello Scalo di Schiara, sormontato da alcune piccole baracche di pescatori. Il promontorio è traforato da una piccola grotta marina, visibile scendendo sul versante destro (ovest) dello stesso. Difficoltà: E/EE; tempo: 50 minuti a/r.
Dal bivio presso la chiesetta di Schiara, si continua dritti lungo una mulattiera pianeggiante che taglia tra le case (sulle carte appare il segnavia 504c, che nella realtà non esiste). Attraversato l’ombroso impluvio del Fosso di Schiara la mulattiera si restringe parecchio, diventando una specie di camminamento tra due terrazzamenti (passaggi lievemente esposti). Dopo un centinaio di metri dall’impluvio, si nota sulla sinistra l’imbocco di una scalinata ripidissima e malandata; la si prende e si sale rapidamente, passando tra le case della località Costa, appese ad un erto costone. Poco a monte rispetto all’ultima casa (quota 220 circa) si lascia a sinistra una diramazione che riporta a Schiara per continuare dritti lungo la scalinata.
Si prende quota nel bosco, sorpassando alcuni tronchi caduti, e lasciando a destra l’imbocco poco evidente della cosiddetta “via provinciale”. La mulattiera piega quindi a sinistra e taglia in salita lieve; ad un certo punto si notano a destra alcuni gradini malandati. Si lascia a sinistra la traccia principale, che taglia verso la Fontana di Nozzano, e si salgono a destra i gradini, imboccando un’altra vecchia mulattiera scalinata. In ultimo la traccia piega a destra e si congiunge con il sentiero 535, proveniente dalla Fontana di Nozzano. Lo si segue verso destra in dolce salita, passando sotto ad un liscio lastrone di arenaria; ad un bivio si va a destra e si taglia quasi in piano tornando in breve a Campiglia.
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