Eremo di Camáldoli – Giogo Seccheta – Passo del Porcareccio – Poggio Scali
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 480 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2019
Itinerario frequentatissimo, che si svolge in gran parte sullo spartiacque appenninico, lungo un’ampia mulattiera. Nel primo tratto si attraversa la suggestiva foresta di Camáldoli, a prevalenza di abete bianco, poi si prosegue tra radure e belle faggete fino alla vetta del Poggio Scali. In genere il percorso viene concatenato con quest’altro itinerario, effettuando una bella traversata dal Passo della Calla all’Eremo di Camáldoli.
Accesso
a) Si esce al casello autostradale di Arezzo e ci si porta a Bibbiena, quindi si prosegue fino a Ponte a Poppi. Qui si devia a destra lungo la diramazione che sale a Moggiona, dopo la quale si trova un bivio: lasciando a destra la strada che scende al Monastero, si continua verso sinistra fino all’Eremo di Camáldoli.
b) Proveniendo dalla Romagna, conviene uscire dall’autostrada a Cesena e seguire la SR71. Si esce a Bagno di Romagna e si scavalca il Passo dei Mandrioli, scendendo a Badia Prataglia. Qui si devia a destra, risalendo il Passo Fangacci, scavallando al Prato alla Penna e scendendo all’Eremo di Camáldoli (1097 m).
Situato alla testata della valle del Fosso di Camáldoli, in uno dei luoghi più isolati delle Foreste Casentinesi, l’eremo di Camáldoli è un luogo di raccoglimento e preghiera in cui vivono attualmente nove monaci. Fu fondato nel 1012 da San Romualdo, che vi eresse cinque celle e un piccolo oratorio, dedicato a San Salvatore Trasfigurato. Nei periodi successivi furono aggiunte altre quindici celle e l’oratorio fu trasformato in una vera e propria chiesa. Oggi è possibile seguire una visita guidata, che permette di entrare nella foresteria, nella chiesa, nell’antica cella di San Romualdo e nel refettorio.
Itinerario
Subito a ovest dell’eremo, si imbocca una pista sterrata (segnavia CAI 68) che sale dolcemente nella bella foresta di conifere, effettuando due curve. Ad un certo punto le conifere lasciano spazio alla faggeta, e la sterrata taglia in diagonale fino a raggiungere la sella di Prato Bertone (1328 m), posta sullo spartiacque principale appenninico. Qui si incontra il sentiero 00 di crinale, proveniente dal Prato alla Penna, e lo si segue verso ovest in dolce salita tra i faggi. Con una breve discesa si esce dal bosco e si attraversa la bella radura del Prato al Soglio (1349 m), poi si rientra nella faggeta e si sale con un’ampia curva. Incontrato il segnavia 76, proveniente da Croce Gaggi, si sbuca sulla piatta cima del Giogo Seccheta (1383 m).
Ampio dosso posto lungo lo spartiacque principale appenninico, il Giogo Seccheta è caratterizzato da una bella e ampia radura sommitale. Essendo circondata dai faggi, la radura non offre panorama.
Si scende dolcemente lungo il crinale opposto, portandosi in pochi minuti al Passo Sodo alle Calle (o la Scossa; 1331 m), caratterizzato da un’altra radura.
Sul versante toscano del valico si trova un piccolo riparo in legno. Purtroppo, durante la mia visita di giugno 2019 il riparo si presentava semi-diroccato e quindi inutilizzabile.
La pista di crinale sale piegando a destra e rientrando nella faggeta. Dopo un traversone quasi in piano, si lascia a destra la zona umida temporanea della Fonte Porcareccio (1390 m) e si prende quota con alcuni brevi tornanti. La dolce salita porta al Passo del Porcareccio (1453 m).
Da qui in poi, il percorso si svolge al confine tra due riserve naturali integrali: Sassofratino sul versante romagnolo e la Pietra sul versante toscano. È quindi assolutamente vietato abbandonare il sentiero segnalato.
Si trascura a sinistra il segnavia 78 e si prosegue a destra lungo lo 00 di crinale. Si sale dolcemente nella bella faggeta, aggirando alcuni piccoli dossi sul versante toscano. Si trova quindi un bivio, segnalato da cartelli escursionistici in legno; si abbandona la pista e si segue a destra un sentierino che, uscendo dal bosco, guida in breve sulla cima erbosa del Poggio Scali (1520 m).
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