Cadlägh – Lägh dal Lunghin – Piz Lunghin

Caratteristiche

Difficoltà: E fino al Lägh dal Lunghin, poi EE
Dislivello in salita: 980 m circa
Tempo: Variante “a”: 2.40 – 3 ore. Variante “b”: 3 – 3.20 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2016

Il sentiero che sale al Lägh dal Lunghin è uno dei più frequentati dell’alta Engadina: si tratta di un sentiero ripido ma regolare che sale con innumerevoli tornanti accanto alle belle cascate formate dall’Inn, qui prossimo alla sorgente. Dal lago i più esperti possono proseguire fino al sovrastante Piz Lunghin, da cui si gode di un panorama spettacolare.

Accesso

a) Percorrendo l’Engadina o scavalcando il Passo del Bernina si raggiunge St. Moritz, da cui si prosegue per il Maloja Pass fino al piccolo paese di Cadlägh.
b) Proveniendo da Chiavenna, si risale la Val Bregaglia, poi si superano i numerosi tornanti della salita verso il Maloja Pass. Si supera il passo e, oltre il paese di Maloja, si giunge al piccolo centro di Cadlägh (1799 m).

Cadlägh (Capolago) ha questa denominazione perché si trova proprio all’estremità occidentale del grande Lago di Sils.

Itinerario

Il sentiero ha inizio presso il parcheggio all’estremità orientale del paesino. Si sale con un tornante tra i pini e i larici, poi, attraverso una cengia tra pareti di rocce scistose, si accede ad un aperto versante prativo. Il sentiero lo percorre in diagonale, attraversando vari piccoli rii; presso uno di questi si varca una recinzione del pascolo. Sorpassate due panchine, si incontra un sentiero pianeggiante proveniente da Grevasalvas; lo si segue verso sinistra, passando accanto ad un’altra panchina in legno e giungendo ad un bivio in località Plan di Zoch (1944 m).

Qui giunge da sinistra il sentiero che sale direttamente dal centro di Maloja; è più diretto rispetto a quello qui descritto, ma nel paesino di Maloja non ci sono parcheggi autorizzati.

Si va a destra, tagliando con un ripido diagonale verso ovest, mentre il panorama man mano si amplia sull’alta Engadina e sul massiccio del Bernina. Arrivati nei pressi di un rudere (muretto a secco; quota 2045), il sentiero svolta a destra e inizia a salire con una lunghissima serie di regolari tornanti su un ripido versante di rocce ed erba, prima in direzione di una bella cascata formata dall’Inn, poi subito a destra rispetto ad essa. Quando il versante si fa meno ripido, il sentiero traversa a sinistra e va ad attraversare l’Inn su una passerella in legno (quota 2300). Si sbuca quindi in una piccola conca pianeggiante, che si attraversa; con l’ultima salita a zigzag tra dossi di rocce montonate si raggiunge il dosso che chiude a valle l’ampia conca del Lägh dal Lunghin (2493 m).

Si tratta di un bellissimo specchio d’acqua adagiato in una selvaggia conca in gran parte rocciosa; è sovrastato a nord dall’impressionante parete del Piz Grevasalvas, e a sud dall’aguzza piramide del Piz Lunghin. Il lago si estende per circa 52000 mq, e dà origine al Fiume Inn, suo emissario.

Qui si presentano due possibilità:

a) Via diretta: Senza scendere sulle sponde del lago, si gira a sinistra su un sentiero che inizia subito a prendere quota e in breve giunge ad un bivio presso un grosso ometto di pietre. Si abbandona il sentiero segnalato per imboccare la traccia di sinistra, che prende subito quota con molti tornanti. Rimontato un caratteristico canale si giunge ai piedi dei versanti superiori del Piz Lunghin; il sentierino rimonta quindi un ripidissimo ghiaione e, con stretti tornanti si porta ad una selletta sulla cresta ovest della montagna, dove ci si congiunge con la possibilità “b”.

b) Si scende brevemente, fino sulla riva del lago, e si prende a sinistra il comodo sentiero che lo costeggia. Si riprende poi a salire, attraversando alcuni piccoli immissari e imboccando un ampio vallone sassoso. Con una rampa più ripida il sentiero raggiunge il Pass Lunghin (2644 m), dove si trova un crocevia.

Presso il Pass Lunghin si trova il nodo oroidrografico tra la Val Bregaglia (tributaria del Po e quindi del Mare Adriatico), l’Engadina (tributaria del Danubio, cioè del Mar Nero) e la valle del Geglia (tributaria del Reno, che sbocca nel Mare del Nord). È impressionante pensare che due gocce d’acqua che cadono a pochi metri di distanza tra di loro possano poi finire il percorso a migliaia di chilometri di distanza l’una dall’altra.

Si gira a sinistra lungo un sentierino segnalato con strisce bianche e blu, che taglia in piano tra dossi sassosi. Ad un bivio si va a destra, trascurando un sentiero che scende verso il Lägh dal Lunghin, poi, costeggiato un minuscolo laghetto, ci si porta nei pressi della cresta occidentale del monte omonimo. Si aggira sulla sinistra un primo dosso, con qualche breve passaggio su roccia, poi si giunge ad una selletta dove si trova una croce.
Si risale il secondo dosso mediante un canalino tra le rocce (I), poi si gira a destra e si sale in cresta, affilata ed esposta, con un precipizio di circa 1400 metri sul versante meridionale. Con un po’ di attenzione si percorre la cresta ondulata, giungendo alla selletta dove si incontra il sentierino della variante “a”. Ci si sposta quindi sul versante settentrionale, e lo si risale con ripide svolte e passaggi su roccette che obbligano a mettere le mani per terra. Un ultimo tornante porta quindi in vetta al Piz Lunghin (2779 m), dove si trova un grosso ometto di pietre.

Il Lägh dal Lunghin
Il Lägh dal Lunghin (3 agosto 2016)
Il Piz Lunghin dal passo omonimo
Il Piz Lunghin dal passo omonimo (3 agosto 2016)
Panorama dalla vetta sui laghi dell'Engadina
Panorama dalla vetta sui laghi dell’Engadina (3 agosto 2016)

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