Altare – Colle del Termine – Monte Alto
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 800 m circa
Dislivello in discesa: 250 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2016
Lunga traversata lungo lo spartiacque principale della catena montuosa, che scavalca quelle che, ad onor di firma, sono le prime cime delle Alpi; si tratta di vette modeste e arrotondate, tuttavia coperte da belle faggete, che lasciano a tratti spazio ad ampi panorami.
Accesso
a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Altare.
b) Si esce al casello autostradale di Altare, e si seguono le indicazioni per entrare nel centro abitato. Si può parcheggiare davanti alla stazione ferroviaria (396 m).
Altare giace in una dolce conca alla testata della Val Bòrmida di Spigno, a ridosso dello spartiacque principale e del Colle di Cadibona, che segna il limite geografico tra le Alpi e l’Appennino. È stato centro di produzione di vetro sin dal XII secolo, conoscendo poi un certo sviluppo industriale nel XIX secolo, quando tutte le società vetraie si riunirono sotto un’unica cooperativa: la seconda cooperativa industriale dopo quella di Torino.
Itinerario
Dalla stazione ferroviaria, si segue la strada provinciale (via XXV Aprile) in direzione est, entrando nel vero e proprio centro del paese. Giunti all’edificio della Cassa di Risparmio di Savona si imbocca a destra una diramazione che, dopo alcune decine di metri, assume il nome di località Lavera. La rotabile esce dal paese e passa sotto ad un viadotto dell’autostrada, quindi risale una valletta boscosa incontrando alcune cascine isolate. Giunti presso un tornante si abbandona la stradina, qui cementata, per continuare dritti lungo una pista nel bosco; si effettuano due tornanti e si guadagna un costone dove si trova un trivio (quota 480).
Si imbocca la diramazione al centro, che si mantiene sul dorso del costone, poi aggira ad est un poggio su cui si trova un serbatoio dell’acqua. Rimontando una panoramica dorsale erbosa si passa accanto a due case semidiroccate (Cascina la Torre; 521 m), quindi si giunge ad un bivio. Si va a sinistra e si sale in diagonale fino ad intersecare un’altra pista; si gira a destra e, dopo un centinaio di metri, si incontra l’ampia strada sterrata percorsa dall’Alta Via dei Monti Liguri (quota 565).
L’AVML proviene direttamente dal Colle di Cadibona; volendo è possibile anche partire da lì, ma il percorso è un po’ più lungo e contorto rispetto alla partenza da Altare.
Seguendo la sterrata in salita verso destra si giunge ad un bivio: si va a destra e si sale dolcemente, passando accanto ad una fonte, poi, alla biforcazione successiva, si va a sinistra prendendo quota con due lunghi tornanti. Si incontra quindi un altro bivio.
La strada sterrata di sinistra sale in pochi minuti alla cima del Monte Burotto (746 m), dove, oltre al ripetitore, si trova un grande forte, costruito nel 1885-90 insieme al complesso della Tagliata e al Forte Baraccone per difendere il Colle di Cadibona.
Si va a destra e in breve ci si porta sull’ampio crinale spartiacque, in gran parte boscoso, e lo si percorre lungo la pista di un metanodotto. Passando accanto a cinque grandi pale eoliche (attenzione a seguire i segnavia e non imboccare le numerose diramazioni sterrate di servizio) si abbandona la pista del metanodotto, che scende sul versante marittimo, per continuare lungo una carrareccia che passa subito sotto alla cima del Monte Baraccone (819 m).
Montagna allungata e poco individuata, riconoscibile da lontano per via delle cinque pale eoliche che la sovrastano, prende il nome dal “Baraccone”, un forte che si trova poco più a sud lungo lo spartiacque principale. Sul lato marittimo la faggeta è stata diradata selvaggiamente, e quindi si apre un ampio panorama sul golfo ligure fino alle Cinque Terre.
La mulattiera scende brevemente lungo il costone meridionale del monte, poi gira a destra e scende ripida tra i faggi del versante padano. Ci si immette quindi in una pista più ampia che, scendendo dolcemente verso sinistra, si riporta sullo spartiacque e giunge al Colle del Baraccone (651 m), crocevia di strade sterrate. Si continua dritti, nei pressi dello spartiacque, passando poco a sinistra del Forte Baraccone, poi si giunge ad un bivio. L’AVML continua a destra, tagliando con alcuni saliscendi sul lato padano; ad un bivio si va a sinistra e, sorpassato un costolone, si scende al Colle del Termine (662 m).
Il toponimo “termine”, comune al piccolo monte boscoso che si ha appena aggirato, indica probabilmente un antico confine. Sul lato marittimo giunge il sentiero segnalato con una croce rossa, che sale da Roviasca.
Trascurando le varie stradette sterrate, si attraversa una staccionata e si sale dritti sul sentiero dell’AVML, che rimonta lo spartiacque. Aggirata la piccola cima del Bric del Termine sul versante padano, si ritorna sulla displuviale e la si segue, con brevi saliscendi tra boschetti e radure. Si incontra un metanodotto e, in breve, si giunge al crocevia del Colle la Tagliata (801 m).
Qui l’AVML piega sul versante marittimo, entrando in una bellissima faggeta, e in breve giunge ad un bivio. Si abbandona la sterrata principale per imboccare a destra un sentiero segnalato con una R rossa in campo bianco, che taglia lungamente in lieve salita tra i faggi. Con alcune rampe ripide ci si porta sul colmo di uno spallone, dove bisogna piegare decisamente a destra; rimontando lo spallone, l’ultima salita porta all’ampia vetta del Monte Alto (954 m), segnalata da un cippo posto dal gruppo escursionistico “la Rocca” di Quiliano.



