Sturla – Forte Richelieu – Forte Ratti
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 590 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2015
Con una salita abbastanza faticosa ma panoramica si raggiunge il poggio dove sorgono i ruderi del Forte Richelieu, poi si percorre il contrafforte sud del Monte dei Ratti, transitando per un’enorme cava abbandonata.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Sturla (30 m circa).
Itinerario
Per mezzo di una scalinata, si scende alla sottostante via Isonzo, che si percorre verso destra in salita. Incrociato corso Europa, si prosegue ancora dritti in via Timavo, poi si piega decisamente a sinistra in via Borgoratti, che si percorre fino a trovare sulla destra la stretta via Chiappeto. Si percorre la viuzza asfaltata che scende a costeggiare un rio, poi lo attraversa su un ponte e sale dritta tra le case, diventando mattonata. Sorpassato un tratto nella boscaglia si piega a sinistra e poi a destra.
Passati sotto ad un cavalcavia, si riprende la creusa, che sbuca in via Minoretti. La si attraversa e si imbocca via della Costa di Chiappeto, altra creusa mattonata che sale stretta tra alti muri. Ad un certo punto la creusa piega a sinistra e spiana, diventando a fondo naturale e immettendosi perpendicolarmente in una mulattiera. La si segue verso destra in lieve salita nella boscaglia, fino a sbucare sul panoramico costone detto Zampa del Diavolo, presso una selletta pianeggiante (quota 188).
Il nome del costone trae origine da una leggenda. Il Diavolo aveva sfidato Dio a lanciare un sasso nel mare da questo costone; Dio lanciò il sasso, che finì nel mare, mentre il Diavolo, giunto il suo turno, scivolò e l’impronta della sua scivolata rimase su una roccia. Purtroppo la roccia con l’impronta oggi non esiste più: la costruzione di piccole postazioni antiaree per la II Guerra Mondiale ne ha causato la scomparsa.
Si segue l’ampio costone, prima con lievi saliscendi, poi in ripida salita tra erba, arbusti e lastroni calcarei affioranti. Si lascia a destra una cappelletta e si raggiunge il Forte Richelieu (416 m), posto su una panoramica cima.
Il forte prese il suo nome nel 1748, in omaggio al Maresciallo di Francia Armando Duplessis di Richelieu, che comandava l’esercito francese in Liguria. In seguito il forte fu più volte modificato, fino ad assumere la conformazione definitiva nel 1850. Dopo essere stato utilizzato nella II Guerra Mondiale come postazione antiaerea, è caduto in rovina, e oggi, all’interno delle mura abbandonate, sorge un gigantesco ripetitore radiotelevisivo.
Si aggira il forte sulla sinistra, trovando una strada sterrata che si segue in discesa lungo un panoramico costone per un centinaio di metri. La stradetta piega poi a destra e confluisce in un’altra rotabile, che taglia in lieve salita e poi in piano nella boscaglia, sul versante ovest del contrafforte. Si sbuca quindi nell’enorme cava che squarcia il contrafforte sud del Monte dei Ratti (quota 407).
Lo squarcio del monte ha messo in evidenza gli strati rocciosi di calcare marnoso (formazione di Monte Àntola) fortemente ripiegati. Durante le fortissime piogge che portarono all’alluvione del 4 novembre 2011 la conca posta al centro della spianata della cava si trasformò in un vero e proprio lago, che minacciava di esondare mettendo in pericolo i centri abitati sottostanti.
Si trascura un cartello che indica il percorso pedonale di Forte Ratti a sinistra e si entra nel grande piazzale della cava. Si imbocca sulla destra una strada sterrata che, con un ampio semicerchio, passa sotto ad una parete stratificata superando due recinzioni divelte, poi passa sopra ad una specie di cavalcavia di roccia. La sterrata sale quindi in diagonale lungo il ripido versante sud-est del Monte dei Ratti. Sorpassato uno spiazzo si effettua un tornante, poi si abbandona la strada per imboccare un sentiero che sale a destra.
La salita, tra erba e cespugli, porta fino alla selletta tra il Monte dei Ratti ed il Monte Poggiasco (quota 501). Si trascura il sentiero segnalato con un rombo rosso che scende a destra e si sale ancora lungo il crinale. Con un ripido diagonale a sinistra si va a raggiungere un costone percorso da un’ampia mulattiera e, piegando a destra si raggiunge in pochi metri l’entrata principale del Forte Ratti (571 m).




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