Bonassola – Salto della Lepre – Salice – Framura
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 250 m circa
Tempo: 1.45 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2017
Il percorso qui descritto è uno dei tratti più belli del “Sentiero Verdeazzurro”, lungo tracciato che percorre la selvaggia costa del levante ligure. Da Bonassola si risale il promontorio del Monte Grosso, affacciandosi su impressionanti falesie a picco sul mare. In seguito si tocca il minuscolo paesino di Salice, appeso ad una ripida collina, e si scende pian piano alla stazione ferroviaria di Framura.
Accesso
a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Bonassola.
b) In automobile, dal casello autostradale di Déiva Marina, si va in direzione di Lévanto. Superate le frazioni alte di Framura, si trova la deviazione che scende a Bonassola (9 m).
Itinerario
Dalla stazione ferroviaria ci si dirige verso sud-ovest, verso la spiaggia, giungendo alla chiesa di Santa Caterina. Sono qui possibili due varianti:
a) Si va a costeggiare la chiesa sul lato sinistro, fino a trovare la palina del Sentiero Verdeazzurro (SVA). Si imbocca una stretta stradina asfaltata, che corre dritta tra due muri in lieve salita, ma poi la si abbandona per deviare a destra lungo una mulattiera scalinata che sale tra case e orti. Ci si congiunge quindi con un’altra strada asfaltata (via Roma), che si segue verso sinistra quasi in piano. I segnavia poi portano a destra lungo una ripida stradetta cementata che, salendo tra radi pini e macchia, guida alla Sella di Carpeneggio. Qui ci si ricongiunge con la variante “b”.
b) Seguendo i cartelli CAI (segnavia 661), si continua dritti, passando sotto al ponte della pista ciclabile e giungendo all’imbocco della passeggiata verso le gallerie, presso l’estremità occidentale della spiaggia di Bonassola. La si segue per pochi metri, quindi si trova si prende sulla destra una mulattiera scalinata che, con un tornante, raggiunge il piazzale dell’ex Oratorio di Sant’Erasmo.
L’edificio fu edificato nel XVI secolo, e dentro di esso si svolgevano le riunioni di contadini e pescatori in merito alle decisioni importanti da prendere sul borgo. Nell’Ottocento era sede anche di una confraternita, che contava 120 praticanti. Recentemente è stato sconsacrato, e viene utilizzato per manifestazioni ed eventi di vario genere.
La mulattiera costeggia l’edificio sulla destra, quindi sale dritta fino a raggiungere una stradina asfaltata. La si segue verso sinistra per poche decine di metri, quindi si trova a destra una ripida mulattiera scalinata che conduce ad una sovrastante strada sterrata. La rotabile sale con un ampio tornante, offrendo belle viste sulla baia di Bonassola e sulla sottostante Punta della Madonna, dove si trova una cappelletta. Subito prima di arrivare ad un’area picnic con tavoli e panche in legno, si abbandona la sterrata per prendere a sinistra un sentiero, che sale per alcune decine di metri poi piega a sinistra praticamente in piano. Tagliando tra pini e lecci si passa nei pressi di alcune casette isolate, quindi si giunge su un costone dove si trova un bivio. Si trascurano i segnavia e si va a sinistra, lungo una breve diramazione pianeggiante che oltrepassa una staccionata e porta al Salto della Lepre (123 m).
Si tratta di un panoramicissimo terrazzo naturale, che precipita direttamente sul mare con un’impressionante parete verticale (attenzione a non sporgersi, non ci sono protezioni). Sull’orlo della falesia si trovano le rovine di due bunker, utilizzati come postazione antiaerea nell’ultima guerra mondiale. Il toponimo deriva da una leggenda locale, secondo cui una lepre, piuttosto che farsi catturare dai cacciatori, preferì saltare giù dal dirupo.
Si ritorna indietro fino al bivio, da cui si prosegue lungo il sentiero segnalato che sale verso est lungo il crinale. Si piega a sinistra per aggirare una piccola gobba coperta di arbusti e si scende in breve ad una selletta; si continua a destra lungo una carrareccia, che scende brevemente, aggira un altro dosso e taglia fino alla vicina Sella di Carpeneggio (131 m), dove ci si ricongiunge con la variante “a”.
Qui si trova un crocevia. Si piega a sinistra (dritti se si aveva seguito la variante “a”) sul Sentiero Verdeazzurro, lungo una strada cementata in discesa. Presto si abbandona la stradina cementata (che prosegue in direzione della bellissima Spiaggia di Scà) e si continua a destra sul sentiero segnalato. Il sentiero taglia fino ad una valletta, oltre la quale si infila del bosco di lecci e sale più decisamente effettuando piccole svolte. Doppiato un contrafforte, si entra nell’appartata valletta del Rio Brino; se ne attraversa in piano la piccola testata, caratterizzata da fasce terrazzate ancora coltivate, e si giunge alle poche case di Salice (190 m).
Questa località, situata in luogo parecchio impervio a poca distanza dalla graziosa frazione di Mortaretto, è letteralmente appesa ad un piccolo costone che precipita sul mare. In uno degli edifici di Salice si trova il Bed & Breakfast Poggio del Salice, utile come posto tappa per chi vuole effettuare un trekking lungo il Sentiero Verdeazzurro.
Si incontra una stretta strada asfaltata che si segue in discesa verso sinistra. Quando essa termina presso l’ultima casa, si continua lungo un sentiero che scende ripido tra i lecci. Giunti sul fondo di un’ombrosa valletta si attraversa il Rio Montaretto su un ponticello (quota 60), quindi si effettua una breve risalita per contornare dall’alto le impervie falesie che precipitano sul mare. Si traversa in piano nella macchia, con alcuni tratti lievemente aerei (ringhiere di legno a valle) che offrono splendidi panorami sulla costa. Giunti ad un piazzaletto si continua su strada asfaltata, passando subito a monte di un curioso complesso residenziale. La strada inizia a scendere ripidamente, quindi supera una caratteristica casa con torretta dove si lascia a sinistra la diramazione per la spiaggetta di Vandarecca.
Ai piedi della costa rocciosa che si trova sotto alla strada si trova il caratteristico porticciolo di Framura. È stato costruito collegando la terraferma al gigantesco Scoglio Ciamia, il più grande della Liguria, sormontato da una madonnina.
Poco dopo si entra nel bosco; subito prima di una curva verso destra si trova, sulla sinistra, una scalinata che conduce ad una stradetta sottostante nei pressi di una fontana. Percorrendo la stradina si supera una galleria e si giunge alla stazione ferroviaria di Framura (17 m).
Framura è un comune sparso, costituito da varie frazioni situate tra l’impervia costa ligure e il crinale del Monte Serra. La stazione ferroviaria si trova proprio lungo la costa, nei pressi del porticciolo, a poca distanza dalla frazione di Anzo; la sede comunale è invece posta nella frazione Setta, ad una quota di quasi 200 metri.
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