Passo del Biscia – Monte Porcile

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 358 m
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Maggio 2021

È la via più breve e facile per salire alla vetta del Monte Porcile. Si segue una comoda strada sterrata fino alla base della montagna, poi per un ripido sentierino se ne raggiunge la vetta.

Accesso

Dal casello autostradale di Lavagna si risale il Fiume Entella in direzione di Carasco, ma prima di arrivarci si gira a destra, percorrendo la Val Graveglia fino al Passo del Biscia (891 m).

Posto sullo spartiacque tra le valli di Vara e Graveglia, è un’ampia sella che divide il Monte Chiappozzo dai dossi boscosi che precedono il Monte Porcile. Sul valico sorge una cappelletta costruita nel 1925 per ricordare un giovane soldato caduto durante la prima guerra mondiale. Subito sopra si trova un’area picnic attrezzata con tavoli e panche.
Una trentina di metri sotto al valico, sul lato della Val Graveglia si trova l’ampio Pian d’Oneto: un interessantissimo pianoro, in parte umido e in parte pascolivo, che rappresenta uno dei più importanti geositi della zona. La grande conca si è probabilmente formata per effetto di un’importante deformazione gravitativa di questo versante montuoso, ed è poi stata modellata anche dal carsismo. Al di sotto della spessa coltre di sedimento che la riempie, il substrato della conca è molto asimmetrico: raggiunge la massima profondità (circa 50 metri) nei pressi del margine occidentale del pianoro. Le acque che circolano nella piana, e che la rendono in parte acquitrinosa, vengono poi assorbite da due inghiottitoi posti nella sua porzione occidentale; secondo i più recenti studi, queste acque andrebbero poi ad alimentare la falda che permea la grande paleofrana su cui si trova il paese di Arzeno.

Itinerario

Si prende una sterrata che sale dolcemente verso sud nel bosco (segnavia bianco-rossi dell’Alta Via delle Cinque Terre). Si aggirano i dossi poco marcati del Monte Biscia tenendosi sul versante ovest, ai margini di una pineta. Superato un piccolo rifugio forestale, di norma chiuso (fonte nei pressi), si giunge ad un bivio dove si va a destra. La sterrata porta alla Colla de Faie (1002 m) dove si prende a sinistra un sentiero sorretto da un muretto. Il sentiero taglia in leggera salita il versante nord del Monte Porcile, scavalca un contrafforte poco marcato poi comincia a scendere. A questo punto si abbandona il sentiero principale, per salire a destra riportandosi sul contrafforte appena scavalcato, subito sopra il limitare del bosco.

Il sentiero principale (in teoria segnato con il rombo rosso, ma nella realtà i segnavia sono praticamente scomparsi) aggira a nord il Monte Porcile, per giungere al Colle di Fonte Sacrata (1046 m), ampia sella che divide il Porcile dal Monte Verruga. Da qui, se si prosegue lungo l’ampio contrafforte, si può arrivare alla base della cresta sud-ovest del Monte Verruga (1208 m) e risalirne la rocciosa vetta (circa 1.15 ore dal bivio di quota 1002). Per le indicazioni dettagliate sulla salita al Monte Verruga, vedi questo itinerario.

Si sale lungo il contrafforte per poche decine di metri, poi si va a sinistra per evidenti tracce che tagliano il ripido versante nord del Monte Porcile. Tenendosi a destra di un boschetto di faggi, con una ripida salita si guadagna il contrafforte nord-est della montagna. Qui si incontra un sentierino che proviene dal Colle di Fonte Sacrata. Si rimonta il costone, superando un tratto assai ripido, poi si scavalca un dosso e si sale più dolcemente fino all’ampia vetta del Monte Porcile (1249 m).

Traverso alle pendici settentrionali del Monte Porcile
Traverso alle pendici settentrionali del Monte Porcile (23 maggio 2021)
Panorama verso il Monte Verruga
Panorama verso il Monte Verruga (23 maggio 2021)
L'ampia vetta del Monte Porcile, imbiancata dalla fioritura dei narcisi
L’ampia vetta del Monte Porcile, imbiancata dalla fioritura dei narcisi (23 maggio 2021)

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