Bertassi – Monte Busasca – Passo Maddalena – Monte Carmo
Caratteristiche
Difficoltà: Variante “a”: E. Variante “b”: EE
Dislivello in salita: Variante “a”: 1020 m circa. Variante “b”: 1050 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 210 m circa. Variante “b”: 240 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2022
Si tratta di un percorso piuttosto lungo, di ampio respiro. Partendo da Bertassi, paesello situato nei pressi di Gorreto, si sale per un ampio costone di prati e boschetti fino al Monte Busasca, che può rappresentare una meta a sé stante. Proseguendo lungo l’ondulato spartiacque tra Terenzone e Boreca si raggiunge infine il panoramico Monte Carmo. Nell’ultima parte della salita al Monte Busasca si hanno due possibilità: si può seguire il sentiero segnalato che aggira il Monte Zucchello oppure scavalcarlo per cresta, con alcuni facili passaggi su roccia.
Accesso
Da Genova o da Piacenza, seguendo la SS45, ci si porta a Gorreto. Qui si imbocca la diramazione che risale la Val Terenzone (indicazioni per Alpe, Bertassi, Barchi, Bertone e Suzzi). Al primo bivio si va a destra, giungendo a Barchi. Qui si gira a sinistra seguendo la diramazione che porta a Bertassi (838 m), diviso in due borgate; si parcheggia nella prima.
Itinerario
Partendo dalla chiesa del Carmine nella prima borgata di Bertassi, si imbocca a destra (nord) una diramazione che si dirige verso le case. Quando la stradina gira a sinistra, si imbocca a destra una carrareccia che sale in diagonale, passando a monte di un prato ed entrando nel bosco. Doppiato un costone, si incontra una stradina nei pressi di alcune case (località Piazzo; 910 m). La si attraversa e si prosegue dritti lungo una pista che sale nel bosco, rimontando l’ampio spartiacque tra Dorbera e Terenzone (segnavia bianco-rossi). Giunti ad un bivio si prosegue dritti, tra macchie di pini, piccole radure ed affioramenti rocciosi.
Dopo alcune centinaia di metri si esce all’aperto, su una vasta dorsale pascoliva ai piedi del piramidale Monte Zucchello; il panorama si apre su tutta la Val Trebbia. Si tocca la rotabile asfaltata che sale da Barchi al Passo Maddalena, ma la si lascia a destra per salire dritti nel prato. Poco più in alto (quota 1130) si attraversa la rotabile e, seguendo i segnavia, si prosegue per vaghe tracce sull’ampio dorso del costolone. Dopo una ripida salita tra erba, radi alberi, arbusti e rocce affioranti, si incontra un’ampia mulattiera che taglia in piano. Qui si hanno due possibilità:
a) I segnavia portano a destra lungo l’ampia mulattiera, che si sposta sul lato della Val Dorbera. La traccia, assai sconnessa, sale in diagonale nel bosco di faggi, evitando la cima del Monte Zucchello. Si ritorna sullo spartiacque in corrispondenza dell’ampia sella erbosa a monte (1381 m).
b) Si trascurano i segnavia e si prosegue dritti lungo lo spartiacque, che diventa improvvisamente più ripido. Si sale per tracce di bestiame e piccoli gradini rocciosi, poi si supera una balza gradinata alta 5-6 metri (I grado). Inerpicandosi per il costone, che ritorna erboso, si guadagna la panoramica cima del Monte Zucchello (1411 m).
Si tratta di una cima minore, che tuttavia ha un’elegante forma piramidale. Sul lato della Val Dorbera il bosco di faggi arriva fino in vetta; sul versante del Terenzone invece vi sono ampi pascoli. Bella vista sui paesi di Alpe e Varni, sulla Val Trebbia e sulla Catena dell’Ántola.
Scendendo sul costone verso nord-ovest, si raggiunge in breve la sella (1381 m) dove si ritrova il sentiero segnalato della variante “a”.
Si prosegue lungo lo spartiacque, lasciando a sinistra una diramazione che taglia a mezza costa. Salendo per tracce poco evidenti tra prati e macchie di faggi, si guadagna l’ondulata cresta sommitale del Monte Busasca (1533 m).
Si tratta di una montagna isolata ma poco appariscente, situata a metà strada tra il Monte Carmo e il Monte Alfeo. Forma un unico blocco con l’adiacente Monte Ronconovo, che ne rappresenta l’anticima settentrionale. Il Monte Busasca è poco frequentato, ma offre un bel panorama e un paesaggio riposante con ampie praterie (con belle fioriture in primavera) e boschetti.
Si scende a sinistra (ovest) nel prato, senza via obbligata, puntando all’evidente Passo Maddalena, il valico dove transita la strada sterrata per Suzzi. In pochi minuti si confluisce nel sentiero segnalato proveniente dal Valico di Monte Alfeo (segnavia: CAI 119 e due triangoli gialli pieni) e lo si segue in discesa, giungendo al Passo Maddalena (1407 m).
Non è una vera e propria sella, ma piuttosto il punto in cui la strada sterrata che collega Barchi a Suzzi scavalca il crinale spartiacque tra Terenzone e Boreca.
Si attraversa la rotabile e si prosegue dritti lungo il sentiero segnalato, che segue lo spartiacque tra Terenzone e Boreca. Procedendo in dolce discesa aggirano sul versante meridionale il Monte Carmine e una gobba senza nome, quindi si raggiunge una sella (1341 m) dove si lascia a sinistra una diramazione per Alpe. Si contorna la parete rocciosa stratificata dei Crosi, poi si tocca una selletta e si taglia il versante meridionale del Monte Pecoraia con brevi saliscendi. Superata la sella successiva (1323 m), si riprende a salire lungo il crinale, fino ad un ripiano erboso dove si trova un bivio. Si lascia a sinistra il segnavia “due triangoli gialli pieni”, diretto alle Capanne di Carrega, e si continua dritti lungo il 119.
Il sentierino si inerpica lungo lo spartiacque boscoso, poi confluisce nella traccia pianeggiante con segnavia 101, che collega le Capanne di Carrega alle Capanne di Cósola. Seguendo la traccia pianeggiante verso sinistra, in breve, si giunge ad un crocevia posto al limitare della faggeta. Si gira a destra risalendo direttamente il sovrastante costolone erboso. Giunti ai piedi del risalto più ripido si piega a sinistra per aggirarlo, poi si ritorna a destra raggiungendo la croce di vetta del Monte Carmo (1641 m).
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