Resgia (Zuoz) – Sagl d’Arpiglia – Alp Arpiglia – Resgia (Zuoz)

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2018

La Val d’Arpiglia è una breve valle laterale che si apre sul fianco destro idrografico dell’Engadina, nei pressi del caratteristico paese di Zuoz. Rispetto alle adiacenti Val Chamuera e Val Tropione è molto meno sviluppata e importante, ma ha una morfologia abbastanza particolare. Il tratto iniziale è ripido e incassato, un vero e proprio orrido in cui il torrente precipita con una spettacolare cascata; a monte dell’orrido la valle si spalanca in un’ampia conca erbosa, ai piedi del cupolone del Piz Uter e della cresta dolomitica del Piz Mezzaun. Questo breve percorso ad anello permette di visitare gli angoli più suggestivi della valle, e ha come meta il grazioso alpeggio di Arpiglia, che fa anche da bar-ristorante.

Accesso

a) Per chi proviene da St Moritz, si scende lungo l’Engadina fino al trivio in corrispondenza di Zuoz; qui si imbocca a destra la breve diramazione che conduce al parcheggio di Resgia.
b) Proveniendo dalla Bassa Engadina si risale superando Zernez e S-chanf; giunti al trivio presso Zuoz si svolta a sinistra raggiungendo il parcheggio di Resgia (1680 m).

Resgia in romancio significa “segheria”: in questa località di Zuoz veniva lavorato il legname. Oggi a Resgia si trova il grande Center Sur En, con ristorante e centro sportivo (con tanto di campo da golf, maneggio e piste da fondo invernali).

Itinerario

Dal punto più a monte del parcheggio si imbocca una stradina sterrata che giunge subito ad un trivio. Si continua dritti, lungo il sentiero segnalato (“Senda Celesta”) che sale costeggiando la spumeggiante Ova d’Arpiglia, e passando accanto ad un’area picnic. In breve si entra in un tratto incassato della valle, compresa tra alte pareti verticali, e lo si rimonta fino alla base della spettacolare cascata del Sagl d’Arpiglia (1750 m circa).

La cascata, che precipita per più di 30 metri da una pittoresca parete di rocce stratificate, è davvero mozzafiato: una delle più belle delle Alpi di Livigno. Due brevi deviazioni permettono, con un po’ di prudenza, di raggiungere punti panoramici molto vicini al getto d’acqua.

Il sentiero, qui molto umido e scivoloso, piega a destra e, salendo a tornanti, si infila in un ampio canalone popolato da radi abeti e larici. Con numerose svolte si guadagna poi un poggio al termine del canalone, dove si trova un bivio.

Il sentiero a sinistra taglia in piano fino ad attraversare l’Ova d’Arpiglia su un ponte, poi si ricongiunge al ramo opposto della Senda Celesta, che scende nuovamente a Resgia. Può costituire un modo per chiudere l’anello in fretta.

Si segue la diramazione di destra (segnale in legno), che sale con alcune svolte fino alla base di una paretina rocciosa. La parete viene vinta attraverso la S-chela Celesta.

È una ripida scalinata di legno addossata alla parete, il cui nome un po’ enfatico, vuol dire “scala verso il cielo”. È stata costruita nel 1931, e poi rinnovata nel 1989.

A monte della scala si continua con ampi tornanti fino ad un bivio; qui si abbandona la Senda Celesta per prendere il sentiero di destra (indicazioni per Munt Seja). Con un lungo traverso in lieve discesa si raggiunge un altro bivio (quota 1896), dove si sale a sinistra. Con altri tornanti si va a confluire in una strada sterrata, che si rimonta in salita verso destra. Trascurata la diramazione per il Munt Seja, si prosegue lungo la sterrata fino al suo termine, quindi si continua dritti lungo un sentiero che supera una recinzione e va ad attraversare il rio che scende dalla Val Tscheps (quota 2056).
Mediante una passerella in legno si supera un tratto fangoso, quindi si perde decisamente quota per aggirare un dirupo nascosto tra i larici. Si passa un’altra recinzione e si prosegue a saliscendi fino al ponticello in legno che permette di attraversare l’Ova d’Arpiglia. Si trascura il sentiero segnalato che taglia a sinistra, e si sale in diagonale a destra per prati senza percorso obbligato, andando a raggiungere in breve una strada sterrata. Rimontandola in salita, con bei panorami sull’alta Val d’Arpiglia in una decina di minuti si è all’Alp Arpiglia (2127 m).

L’alpeggio, gestito da alcuni pastori, offre servizio di bar-ristorante. Si trova all’imbocco della parte superiore della valle, sovrastata dall’imponente cupolone del Piz Uter. Sul versante a monte dell’alpeggio si trova un boschetto di larici in cui si trovano esemplari particolarmente vecchi.

Si ritorna indietro lungo la sterrata, lasciando a sinistra il sentiero che porta al ponticello sull’Ova d’Arpiglia. Con una curva a destra si esce dalla valle e si scende in diagonale tra i pascoli di Nüd, con bel panorama su Zuoz, sul Piz Kesch, sul Piz Blaisun e sul Piz Uertsch. Presso un tornante a quota 1853 si lascia a destra la diramazione per Botta Buera, quindi si riprende a scendere lungamente in diagonale. Incontrata la sterrata proveniente da S-chanf si attraversa l’Ova d’Arpiglia su un ponticello e si arriva al trivio già incontrato all’andata. Da qui, scendendo a destra, si ritorna in breve al parcheggio di Resgia.

La cascata del Sagl d’Arpiglia
La cascata del Sagl d’Arpiglia (29 luglio 2018)
L’Alp Arpiglia
L’Alp Arpiglia (29 luglio 2018)
La sterrata di discesa; sullo sfondo il Piz Kesch
La sterrata di discesa; sullo sfondo il Piz Kesch (29 luglio 2018)

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