MONTE PENNINO – 1572 m
Settore: Appennino Umbro-Marchigiano
Gruppo: Gruppo del Monte Pennino
Descrizione
Il Monte Pennino (1572 m), vetta più alta dell’omonimo gruppo montuoso, è una gigantesca montagna in gran parte erbosa, dalle forme arrotondate. Sorge isolato sullo spartiacque principale appenninico, poco a nord rispetto alle conche intramontane degli altopiani di Colfiorito, dominando decisamente le montagne circostanti. Analogamente ad altre cime della zona, assume la forma di un enorme panettone, dai fianchi relativamente ripidi e dal dorso amplissimo. La forma del panettone è rotta dall’emergere delle due cime della montagna: il vero e proprio Monte Pennino e il Colle della Croce, che ne è l’anticima sud-occidentale.
La cima principale del Monte Pennino, che ha la forma di un testone trapezoidale, emerge all’estremità nord-est del dorso sommitale. La piatta vetta, sormontata da due cippi trigonometrici dell’IGM e da un ometto di pietre, è punto nodale: dirama verso nord-est il contrafforte dei monti Linguaro e Vermenone, che separa l’alta valle del Fiume Potenza da quella del Torrente Scarsito, suo affluente. Dalla vetta si osserva un panorama vastissimo, circolare, comprendente gran parte dell’Appennino Umbro-Marchigiano: si vedono bene il Subasio, i monti Cucco e Catria, il Monte San Vicino, il Monte Penna, il Monte Igno, il gruppo di Monte Cavallo e i Monti Sibillini; nelle giornate limpide si scorgono anche il Mare Adriatico, il Monte Amiata, il Pratomagno e i Monti Reatini.
Il Colle della Croce (1549 m) sorge poco più di mezzo chilometro a sud-ovest, e sporge sul versante umbro della catena montuosa. Sul culmine si trova un traliccio con stazione meteo e anemometro; la croce metallica che dà il nome alla cima sorge ancora più a ovest, su una spalla (1534 m) che sporge sull’alta valle del Fiume Topino. Dalla croce metallica, oltre che un panorama frontale sul Monte Subasio, si ha anche una bella vista su Nocera Umbra.
A sud del Colle della Croce, il dorso sommitale si allunga nell’amplissimo dosso dei Prati del Piano, che costituisce il punto nodale più importante del massiccio. Lo spartiacque principale prosegue verso sud-ovest, non come un contrafforte ben definito, ma come un ampio versante che si raccorda alla dorsale di Colle Croce. Verso sud si dirama una dorsale secondaria che fa da spartiacque tra il Piano di Colle Croce e il Piano di Colfiorito, elevandosi nel Monte Acuto (1300 m) e in una serie di cime meno rilevanti. Verso est, invece, si dirama l’importante spartiacque tra il bacino del Fiume Potenza e il bacino del Fiume Chienti, che prosegue alla volta dei monti Camorlo e Igno per poi abbassarsi nella conca di Camerino.
Il toponimo, molto frequente (insieme a “penna”, “pennone” e simili) e comune all’intera catena montuosa dell’Appennino, deriva dalla radice prelatina pen, con il significato di montagna. In epoca preromana era diffuso il culto del dio Pen, signore delle vette; quando i Romani arrivarono nell’area umbro-marchigiana, intorno al IV secolo a.C., il culto venne convertito in Jupiter Poeninus, cioè il “Giove delle vette”. A testimonianza dell’antica frequentazione a scopo di culto, sulla vetta del Monte Pennino sono state trovate monete romane e statuette votive.
Come è capitato per altre montagne nelle vicinanze, anche il Monte Pennino è stato deturpato dal proliferare di strade carrabili. In particolare è presente una strada sterrata, costruita per motivi ignoti, che sale da Colle Croce fino al valico tra la vetta del Pennino e il Colle della Croce, da cui svalica e scende verso Bagnara, nella valle del Topino.
Vie d’accesso
- Accesso in automobile: partendo dal paese di Colle Croce, la strada sterrata che sale al Monte Pennino è percorribile dalle normali automobili, a patto di non avere il fondo troppo basso. Raggiunto il dorso sommitale, le cime del Colle della Croce e del Monte Pennino sono raggiungibili a piedi in pochi minuti.
- Anello da Colle Croce
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