MONTE MORELLO

Settore: Appennino Tosco-Romagnolo
Gruppo: Monti del Mugello

Descrizione

Il massiccio montuoso detto Monte Morello si trova lungo lo spartiacque tra la valle del Torrente Marina, affluente diretto dell’Arno, e la valle del Torrente Carza, appartenente al bacino del Mugello; si eleva proprio alle spalle dei centri abitati di Calenzano e Sesto Fiorentino, ad un tiro di schioppo da Firenze. Vista la vicinanza con il capoluogo toscano, si tratta di una delle montagne più frequentate dai fiorentini, sia per brevi scampagnate, sia per escursioni più lunghe, sia per giri anche impegnativi in mountain bike. Già frequentato ai tempi degli Etruschi (come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici sulle sue pendici), i Romani lo chiamavano Mons Maurillus; non si sa per certo se il toponimo derivi da un antico proprietario della zona, oppure per il colore scuro dato dai boschi che lo ricoprivano. Da sempre fu noto per i suoi querceti, e dai suoi boschi vennero ricavate le travi di legno poi utilizzate nella costruzione di Palazzo Vecchio a Firenze.
Il Monte Morello è un massiccio piuttosto individuato, anche se mai particolarmente appariscente o imponente. Culmina con varie cime a forma di cupola, dai fianchi dolci e molto regolari, ed è in gran parte coperto da boschi. I boschi misti originari (con querce, castagni, aceri e qualche faggio alle quote più alte) convivono con le evidenti coniferete di rimboschimento, impiantate tra il 1909 e il 1970 per rimediare ai tagli indiscriminati delle epoche passate. Il bosco di conifere, costituito da pini neri, abeti e cipressi, avvolge gran parte del versante sud-occidentale della montagna.
Le cime del Monte Morello sono più o meno allineate da nord-ovest a sud-est. Partendo da nord-ovest, si incontra subito il settore più elevato del massiccio, che culmina con il Poggio all’Aia (935 m). La piatta cima del monte è caratterizzata da una radura circondata da radi alberi, su cui sorge una croce in legno edificata nel 2010. Il Poggio all’Aia offre una bella vista sul Mugello, su tutto l’Appennino Tosco-Romagnolo e sulla piana di Prato; il bosco invece arriva fino in vetta sul versante nord-ovest, coprendo la vista in direzione delle Apuane e dei massicci più alti del Tosco-Emiliano.
​Oltre la cima intermedia del Poggio Cornacchiaccia (896 m), poco rilevata e coperta dal bosco, si innalza il vasto cupolone del Poggio Casaccia (921 m), il migliore punto panoramico dell’intero massiccio montuoso. La vista è ovviamente simile a quella che si ha dal Poggio all’Aia, ma è più vasta e aperta, meno disturbata dagli alberi; inoltre, il Poggio Casaccia è affacciato direttamente su Firenze, e dalla sua vetta, nelle giornate limpide, si distinguono chiaramente la grande cupola e il campanile di Santa Maria del Fiore. Oltre la piana dove si stende il capoluogo toscano, il panorama si perde tra i Monti del Chianti e i colli della Toscana centrale, fino al lontano Monte Amiata. L’ampia cima erbosa del Poggio Casaccia è sormontata da una grande croce metallica, che è ben visibile anche da Firenze.
Da qui il massiccio montuoso si abbassa notevolmente, formando la cima poco rilevata di Monte Rotondo (706 m) e l’importante Sella delle Colline. La sella fa da divisione tra la porzione nord-occidentale della montagna, decisamente più elevata, e la porzione sud-orientale, dove troviamo subito il Monte Acuto (605 m) e il Poggio al Giro (747 m), ben riconoscibile perchè sormontato da ripetitori; queste due vette formano una specie di anfiteatro intorno alla piccola valle del Torrente Zambra, dove si trovano i siti archeologici più importanti della zona.
Oltre il Poggio al Giro, un’ultima dorsale si dirige verso nord-est, facendo da spartiacque tra la valle principale del Torrente Carza e quella del suo affluente Carzola; la dorsale culmina con le cime poco importanti di Poggio Conca (631 m) e Poggio Tentinosi (594 m). La catena montuosa si abbassa quindi al dolce e ondulato valico dove si trova il paese di Pratolino; questo valico separa il Monte Morello dagli adiacenti massicci di Monte Senario, di Poggio Ripaghera e di Monte Giovi.

Vie d’accesso

Poggio all'Aia e Poggio Casaccia visti da Collina
Poggio all’Aia e Poggio Casaccia visti da Collina (10 novembre 2018)

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