MONTE PENNA (della Verna) – 1284 m
Settore: Appennino Tosco-Romagnolo
Gruppo: Gruppo del Monte Falterona
Descrizione
Il Monte Penna (1284 m), detto anche Monte della Verna per distinguerlo dai suoi numerosi omonimi, è una delle montagne più note di questo tratto di Appennino: il suo versante meridionale ospita infatti il notissimo e frequentatissimo Santuario della Verna, edificato nel luogo in cui San Francesco si ritirò in meditazione e ricevette le stimmate.
Citato anche da Dante nella Divina Commedia (“crudo sasso intra Tevero e Arno”, Paradiso, Canto XI), il Monte Penna è effettivamente una curiosa rupe, che emerge improvvisamente dal dolce spartiacque tra la Val d’Arno e l’alta Val Tiberina; è formato da calcareniti della Successione Epiligure, decisamente meno erodibili rispetto ai circostanti flysch marnosi e argillosi. La montagna si presenta dirupata su tre lati, sorretta da pareti verticali da cui si staccano curiosi spuntoni; il quarto lato, che sarebbe il versante meridionale, è invece dolcemente inclinato, ed è ricoperto da una bellissima faggeta, con esemplari anche plurisecolari.
La lunga cresta sommitale della montagna è orientata in modo quasi rettilineo, da est a ovest, e culmina con vari dossi. Il punto più elevato sorge più o meno a metà della cresta; qui si trovano una bella cappella in pietra ed un piccolo terrazzo panoramico, attrezzato con ringhiera. Se sul versante meridionale la vista è intralciata dagli alberi, che arrivano fino in vetta, sul lato opposto si osservano invece tutta la catena dell’Alpe di Serra, il Monte Còmero, il Monte Fumaiolo, il Monte Carpegna, i sassi Simone e Simoncello, il lontano gruppo del Monte Falterona e parte della catena del Pratomagno.
Il Santuario della Verna si trova nella parte occidentale del versante sud della montagna, ed è in parte arroccato in modo spettacolare sulle sue verticali pareti occidentali; nei pressi del Santuario, in un’impressionante canyon incavato tra le rocce detto Sasso Spicco, San Francesco si ritirava a meditare e a pregare. Per notizie più specifiche sul Santuario si rimanda alle numerosissime pubblicazioni in tema, alcune delle quali si trovano anche su internet. Non bisogna dimenticare che anche l’ampio piazzale antistante è uno splendido punto panoramico sulla Val d’Arno, sull’Alpe di Catenaia e sul Pratomagno.
Riguardo ai due toponimi della montagna (“penna” e “verna”) è interessante notare come entrambi siano legati a divinità pagane: Pen era il mitico dio ligure (prelatino) delle vette, e il suo nome è associato a numerosissime vette dell’Appennino Settentrionale e Centrale; Laverna invece era la dea romana dei briganti, che facilmente potevano trovare rifugio tra le rocce e i boschi della montagna. Quindi, il Monte Penna doveva essere un noto luogo di culto anche prima dell’arrivo del cristianesimo.
Citato anche da Dante nella Divina Commedia (“crudo sasso intra Tevero e Arno”, Paradiso, Canto XI), il Monte Penna è effettivamente una curiosa rupe, che emerge improvvisamente dal dolce spartiacque tra la Val d’Arno e l’alta Val Tiberina; è formato da calcareniti della Successione Epiligure, decisamente meno erodibili rispetto ai circostanti flysch marnosi e argillosi. La montagna si presenta dirupata su tre lati, sorretta da pareti verticali da cui si staccano curiosi spuntoni; il quarto lato, che sarebbe il versante meridionale, è invece dolcemente inclinato, ed è ricoperto da una bellissima faggeta, con esemplari anche plurisecolari.
La lunga cresta sommitale della montagna è orientata in modo quasi rettilineo, da est a ovest, e culmina con vari dossi. Il punto più elevato sorge più o meno a metà della cresta; qui si trovano una bella cappella in pietra ed un piccolo terrazzo panoramico, attrezzato con ringhiera. Se sul versante meridionale la vista è intralciata dagli alberi, che arrivano fino in vetta, sul lato opposto si osservano invece tutta la catena dell’Alpe di Serra, il Monte Còmero, il Monte Fumaiolo, il Monte Carpegna, i sassi Simone e Simoncello, il lontano gruppo del Monte Falterona e parte della catena del Pratomagno.
Il Santuario della Verna si trova nella parte occidentale del versante sud della montagna, ed è in parte arroccato in modo spettacolare sulle sue verticali pareti occidentali; nei pressi del Santuario, in un’impressionante canyon incavato tra le rocce detto Sasso Spicco, San Francesco si ritirava a meditare e a pregare. Per notizie più specifiche sul Santuario si rimanda alle numerosissime pubblicazioni in tema, alcune delle quali si trovano anche su internet. Non bisogna dimenticare che anche l’ampio piazzale antistante è uno splendido punto panoramico sulla Val d’Arno, sull’Alpe di Catenaia e sul Pratomagno.
Riguardo ai due toponimi della montagna (“penna” e “verna”) è interessante notare come entrambi siano legati a divinità pagane: Pen era il mitico dio ligure (prelatino) delle vette, e il suo nome è associato a numerosissime vette dell’Appennino Settentrionale e Centrale; Laverna invece era la dea romana dei briganti, che facilmente potevano trovare rifugio tra le rocce e i boschi della montagna. Quindi, il Monte Penna doveva essere un noto luogo di culto anche prima dell’arrivo del cristianesimo.
Vie d’accesso

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