MONTE FALCO – 1657 m
MONTE FALTERONA – 1654 m
Settore: Appennino Tosco-Romagnolo
Gruppo: Gruppo del Monte Falterona
Descrizione
Il Monte Falco (1657 m) è una tozza montagna boscosa che sorge sullo spartiacque principale appenninico. È la vetta più alta dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Si tratta anche di un importantissimo punto nodale: verso sud-ovest dirama il contrafforte che forma il vicino Monte Falterona, e poi prosegue a dividere la vallata del Casentino dalla valle del Fiume Sieve e dalla bassa Val d’Arno, costituendo la catena del Pratomagno. Nonostante il grande isolamento topografico, non è una vetta molto appariscente; da lontano appare come un massiccio blocco montuoso dai fianchi dolci, in cui il punto culminante si confonde con la vicina cima del Falterona.
Le tre creste che si uniscono presso la vetta delimitano tre versanti piuttosto uniformi. I versanti nord-est e sud-est, che guardano rispettivamente le valli del Bidente e del Casentino, sono dolci e poco inclinati; sul versante nord-est, tra il crinale spartiacque e il sottostante parcheggio dei Fangacci di Campigna si sviluppano alcune brevi piste da sci, piuttosto nascoste all’interno della foresta. Più a sud-est, presso la piccola anticima del Poggio Sodo dei Conti (1572 m) si trovano alcuni ripetitori, recintati all’interno di un’area militare invalicabile.
Il versante nord-ovest, affacciato sul vallone di Castagno d’Andrea, è invece molto ripido, con pochi dirupi arenacei che emergono dai folti boschi. La cima è un ampio dorso coperto da macchie di faggio e belle radure, in cui crescono specie che si ritrovano normalmente a quote ben più alte. A causa della vegetazione, il panorama è piuttosto frammentario; fa eccezione un punto panoramico con panchina affacciato sul versante nord-ovest: da qui la vista si spinge fino al Mugello e alle vette delle Apuane e dell’Appennino modenese e bolognese.
Poco a sud-ovest rispetto al Monte Falco si eleva il Monte Falterona (1654 m), di poco più basso, ma decisamente più noto: dal versante sud-ovest del Falterona nasce il Fiume Arno, e per questo addirittura Dante Alighieri lo cita nella Divina Commedia. Deve essere stato adorato come montagna sacra fin da tempi antichissimi: presso il Lago degli Idoli, situato a poca distanza dalla sorgente dell’Arno, sono state ritrovate numerose statuette di epoca etrusca. Secondo alcuni, il toponimo “falterona” sarebbe di origine etrusca e significherebbe proprio “trono degli dei”.
Comunque, il Monte Falterona non è molto più appariscente rispetto al vicino Falco; la sua cima, poco prominente, tende a confondersi all’interno dello stesso ampio blocco montuoso. Il versante nord è ripido e in parte dirupato, mentre gli altri versanti sono molto più dolci e regolari. Dalla vetta, il crinale principale (spartiacque tra Casentino e valle del Sieve) prosegue verso ovest, abbassandosi velocemente. In direzione sud si diramano alcuni crinali secondari, che poi terminano nei pressi del paese di Stia.
La cima è ampia e arrotondata, sormontata da una grande croce in legno. La faggeta arriva fino in vetta da sud e da est; il panorama si apre quindi solo in direzione nord e ovest, risultando comunque più vasto di quello che si osserva dal Monte Falco. Nelle giornate limpide si osserva parte della catena del Pratomagno, gran parte della Toscana centrale, la conca del Mugello, le vette più alte dell’Appennino Tosco-Emiliano, dal Monte Rondinaio al Monte Cimone e al Corno alle Scale, e parte delle Alpi Apuane.
Vie d’accesso
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