Settore: Appennino Tosco-Emiliano
Gruppo: Gruppo del Monte Cusna

Il Monte Prado (2054 m) è la montagna più alta della Toscana, e la terza per altezza nell’intero Appennino Settentrionale. È superato solamente dal Monte Cimone e dal Monte Cusna ‒ escludendo alcune loro cime secondarie. Inoltre, il Monte Prado è l’unico “2000” dell’Appennino Settentrionale situato lungo lo spartiacque principale della catena montuosa: tutti gli altri sorgono sul versante emiliano.
Si tratta di una montagna tozza e poco appariscente, piuttosto complicata come orografia. Il versante toscano è dolce e uniforme, prativo alle quote più elevate, coperto da boschi di faggio più in basso. Questo versante si abbassa nel solitario vallone del Fiume a Corte, tributario del Fiume Rimonio e quindi del Serchio.
Il versante emiliano del Monte Prado è molto articolato, formato da imponenti bastioni di erba e rocce separati da valloni modellati da antichi ghiacciai. Il circo glaciale di nord-ovest ospita il noto Lago della Bargetana e l’omonimo rifugio. Verso nord un importante contrafforte secondario forma l’avancorpo del Monte Cipolla (1971 m). Il contrafforte poi si abbassa al profondo valico di Lama Lite e si rialza nel massiccio del Monte Cusna. Un altro circo più piccolo separa il Monte Cipolla dal notevole contrafforte roccioso detto Sprone di Monte Prado (1961 m), proteso verso nord-est, sul vallone dell’Abetina Reale. I selvaggi versanti settentrionali del Monte Prado ospitano una ricca flora e fauna di alta montagna, e per questo sono compresi in una zona di riserva integrale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Panorama dal Libro Aperto: sulla sinistra il massiccio del Monte Prado, sulla destra il Monte Cusna
Panorama dal Libro Aperto: sulla sinistra il massiccio del Monte Prado, sulla destra il Monte Cusna (17 agosto 2021)

Altri avancorpi del Monte Prado si elevano lungo lo spartiacque principale. Verso nord-ovest il blocco montuoso si allunga nel tozzo Monte Castellino (1951 m), che sovrasta il Passo di Romecchio. Invece, in direzione sud-est, lo spartiacque si eleva con due piccoli dossi senza nome, entrambi sopra i 2000 metri di quota, poi prosegue con il Monte Vecchio e il Monte Cella ‒ essi, anche se più individuati rispetto agli altri avancorpi, possono essere considerati le estreme appendici sud-orientali del massiccio del Monte Prado.
La cima del Monte Prado è ampia e dolce, coperta da una magra prateria. Sul culmine si trovano due piramidi di pietre e un cippo recante nome e quota della montagna. Il panorama è vasto e circolare. Particolarmente belle sono: la vista aerea sul Lago della Bargetana, con dietro la caratteristica sagoma del “Gigante” formata dai monti Cusna e la Piella; la visuale completa sulla Garfagnana e sulla catena delle Alpi Apuane, con tutte le cime più importanti; il panorama sul Mar Ligure, con il Golfo della Spezia e le isole che spuntano appena; la vista d’infilata del crinale Tosco-Emiliano, sia verso nord-ovest, con il Monte la Nuda e l’Alpe di Succiso, sia verso sud-est, con il gruppo del Monte Giovo e l’isolato Monte Cimone. Nelle giornate limpide si vede anche la pianura, solo in parte coperta dal Monte Cusna, coronata dalle Alpi.
Il toponimo è di origine evidente. Su alcune carte, tra cui le tavolette dell’IGM, viene riportato come “Monte Prato”.

  1. Dal Casone di Profecchia
Il crinale Tosco-Emiliano innevato, visto dal Monte Parodi: il Monte Prado si trova poco sulla destra rispetto al centro della foto
Il crinale Tosco-Emiliano innevato, visto dal Monte Parodi: il Monte Prado si trova poco sulla destra rispetto al centro della foto (18 dicembre 2021)

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