MONTE GENNAIO – 1812 m
Settore: Appennino Tosco-Emiliano
Gruppo: Gruppo del Monte Cimone
Descrizione
Il Monte Gennaio (1812 m), noto anche come Monte Uccelliera, è una bella montagna in gran parte erbosa che sorge sullo spartiacque principale appenninico, poco a sud-est rispetto al Corno alle Scale. Può essere considerato come l’ultima cima del tipico ed elevato “crinale tosco-emiliano”: ad oriente del Monte Gennaio il crinale termina improvvisamente, abbassandosi di circa 1000 metri ai valichi di Oppio e di Piastre, e sprofondando nell’alta valle del Fiume Reno. Per trovare altre cime che superino i 1800 metri di quota bisogna arrivare addirittura ai Monti Sibillini, tra Marche e Umbria.
Si tratta di una montagna dalla struttura piuttosto complessa. La vasta sella del Passo del Cancellino la separa dal massiccio castello del Corno alle Scale e del Monte Cornaccio. Da qui lo spartiacque principale si innalza subito con una piccola anticima (1706 m), punto nodale da cui si origina a nord-est un crinale che scende nella valle del Torrente Silla. Si trova poi il cupolone principale della montagna, che culmina con due cime a forma di dorso: la nord-est (1794 m), in parte rocciosa e generalmente trascurata, e la sud-ovest (1812 m), punto culminante, con croce di vetta e libretto delle firme. I versanti del cupolone sono molto regolari, ripidissimi ed erbosi, a quote inferiori coperti da folti boschi di faggio.
Il crinale principale prosegue formando un’ulteriore anticima, detta Poggio delle Ignude (1735 m); da qui si diramano una serie di contrafforti secondari parecchio articolati, che separano le convalli del Reno e del Silla. Il crinale principale prosegue in direzione sud, formando l’ondulata dorsale del Poggio dei Malandrini (1658 m), dove si sdoppia nuovamente circondando la conca di Maresca, e abbassandosi definitivamente verso il Passo di Oppio e la valle del Reno.
Da sempre, la montagna è nota con un doppio toponimo. Il termine “uccelliera”, diffuso sul versante toscano, da sempre indica l’intero edificio montuoso dal Passo del Cancellino al Poggio dei Malandrini, ed è di origine evidente. Il toponimo “gennaio” è ad oggi il più comune e utilizzato, su entrambi i versanti, e definisce solamente il cupolone delle due cime più elevate. Curiosamente, in carte più antiche, il toponimo “gennaio” era riferito all’anticima di quota 1706, posta nei pressi del Passo del Cancellino; in effetti, è da questa anticima che nasce il Fosso Gennaio, affluente del Torrente Silla.
Vista la particolare posizione geografica, il panorama dal Monte Gennaio è particolarmente aperto verso est, sui crinali appenninici tosco-romagnoli, fino alle Foreste Casentinesi e oltre; verso sud si vedono le pianure intramontane di Firenze e Pistoia, i colli della Toscana centrale. A nord-ovest il complesso del Corno alle Scale e del Cornaccio copre parte del panorama, invece a ovest si ammirano alcuni massicci dell’Appennino Tosco-Emiliano (Alpe Tre Potenze, Giovo, Monte Prado) e delle Apuane; se si è fortunati si riesce a scorgere il mare. Verso nord la vista spazia libera sui colli bolognesi e sulla Pianura Padana, arrivando, in giornate eccezionali, alle Alpi venete e al Mare Adriatico.
Vie d’accesso
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