MONTE CERVELLINO – 1493 m
Settore: Appennino Tosco-Emiliano
Gruppo: Gruppo del Crinale dei Laghi
Descrizione
Il Monte Cervellino (1493 m) è la cima culminante del lungo crinale che, staccatosi dallo spartiacque appenninico presso il Monte Borgognone, divide la Val Parma dalla Val Baganza. Si presenta come un dorso allungato, coperto da boschetti di faggi interrotti da piccole radure; è costituito interamente da rocce calcareo-marnose, appartenenti alla formazione del Flysch di Monte Caio.
Se i versanti superiori sono abbastanza ripidi, le pendici sono invece ampie e dolcissime, specialmente sul lato della Val Baganza. Solamente il versante occidentale è in parte dirupato, interrotto da una larga parete di rocce in sfacelo; il lato opposto è quasi interamente boscoso, anche se appena sotto la cresta sommitale si trovano alcuni piccoli e caratteristici ghiaioni. La cima principale della montagna è sormontata da una croce metallica, posta nel 2017; poco più a sud-ovest sorge una piccola anticima in parte rocciosa (1478 m).
Tutto il crinale spartiacque tra le valli Parma e Baganza è percorso da un metanodotto, realizzato nel 2001; lo sguaro nel bosco, che segue fedelmente il filo di cresta, è ben visibile anche dalle immagini satellitari. Le proteste da parte del CAI e degli escursionisti locali non sono servite a molto: hanno ottenuto solo che il metanodotto evitasse la vetta del Monte Cervellino, bypassandola con una breve galleria. In questo modo almeno il dorso sommitale è rimasto integro. Anche per la presenza del metanodotto, queste zone sono poco frequentate; a parte fungaioli e cacciatori (nella stagione autunnale) è raro incontrare qualcuno.
La cima del Monte Cervellino è caratterizzata da due radure, intervallate da un piccolo boschetto di faggi. Una di queste è situata presso la croce di vetta, ed è affacciata verso sud: offre un bel panorama sulle alte valli Parma e Baganza, sul Monte Caio, sul Crinale dei Laghi, sull’Alpe di Succiso, sul Monte Cusna e sui gruppi più orientali dell’Appennino Ligure (monti Molinàtico e Spiaggi). La seconda radura è invece affacciata verso nord, ed è occupata da un ripetitore; poco più in basso riprende la pista del metanodotto. Da lì la vista spazia sulla bassa Val Parma, sulla Pianura Padana (se è limpido si può scorgere la città di Parma) coronata in lontananza dall’arco alpino orientale.
Vie d’accesso
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