MONTE GIFARCO – 1381 m
ROCCA BRUNA – 1420 m
Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Nodo della Scoffera
Descrizione
Lungo il contrafforte che divide la Val Trebbia dalla Val d’Áveto, tra il Passo del Fante e il Passo di Esola, si eleva un piccolo massiccio montuoso di rocce ofiolitiche; esso culmina con molte piccole cime, rocciose o boscose, disposte a V rovesciata rispetto alla valletta del Rio Libbietto.
Proveniendo dal Passo del Fante, la prima cima che si incontra è il Monte Gifarco (1381 m); si tratta di una caratteristica guglia basaltica alta un’ottantina di metri, che emerge dalle faggete con severe pareti verticali. Per via della sua forma curiosa, che ricorda vagamente il Pan di Zucchero di Rio de Janeiro, è ben riconoscibile anche da lontano. L’aerea cima, raggiungibile solo dal versante nord per uno scomodo canalino tra le rocce, è sormontata da una curiosa croce di vetta, fatta a “spada nella roccia”. Sulla vetta si osservano alcuni scavi con resti di piccoli muretti; sono le rovine di un’antica postazione di vedetta risalente all’epoca dei Fieschi, che veniva utilizzata dai doganieri per controllare il traffico sulla sottostante mulattiera del Passo del Fante.
Subito a nord rispetto al Gifarco si trova la piccola piramide della Rocca Bruna (1420 m). Si tratta di una vetta spoglia, costituita da peridotiti bruno-rossastre che le hanno dato il nome. Il versante orientale della montagna, rivolto verso la Val d’Áveto, è decisamente poco appariscente: un pendio inclinato di rocce rotte e praticelli; il versante occidentale invece si affaccia sulla Val Trebbia con una parete rocciosa verticale alta una settantina di metri, che a sua volta sovrasta ripidi contrafforti di rocce in sfacelo. Dalla vetta della Rocca Bruna, segnalata da un ometto di pietre, si osserva un vasto panorama sulle valli Áveto e Trebbia, sulla Catena dell’Ántola, e sui monti della Val Fontanabuona, con il mare sullo sfondo da una parte e le Alpi dall’altra.
Poco distante dalla Rocca Bruna, si trova il punto nodale di quota 1407: da questa piccola gobba boscosa si dirama verso sud-est un breve contrafforte su cui sorgono le cime più alte del piccolo gruppo montuoso. Per prima si trova la Rocca del Mago (1436 m) a forma di cono, che è il punto più elevato; poi il contrafforte si eleva ancora nella Rocca dei Cani (1429 m), un imponente cupolone di boschi e dirupi rocciosi che domina l’abitato di Rezzoaglio. Purtroppo entrambe le cime sono coperte dagli alberi; per questo non offrono alcun panorama e sono trascurate dai percorsi segnalati.
Vie d’accesso
- Dal Passo di Fregarolo (vedi deviazione)
- Anello da Fontanigorda
- Da Ésola
- Da Brignole (vedi deviazione)
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