MONTE RONCALLA – 1686 m
GROPPO ROSSO – 1597 m

Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Gruppo del Monte Maggiorasca

Descrizione

Il Monte Roncalla (1686 m) è la cima più alta del contrafforte che divide la Val d’Áveto dalla Val Nure; si trova a poca distanza dai monti Bue e Maggiorasca, e rappresenta l’estremità occidentale del massiccio ofiolitico che si eleva alle spalle di Santo Stefano d’Áveto. È una montagna ampia e articolata, dai versanti particolarmente asimmetrici e spesso tormentati.
Il lato occidentale della montagna è l’unico ad essere dolce ed uniforme: è un pendio poco inclinato, coperto da una bellissima faggeta, che scende di poche decine di metri prima di raccordarsi ai pianori del Passo della Roncalla. La cresta sommitale culmina con due cime, di cui la meridionale è la più elevata; la sua radura sommitale è localmente nota come Prato del Pero. La cima settentrionale è di pochissimo più bassa (1684 m), ma è più ampia, e porta il nome di Monte Ciapaliscia a causa della curiosa conformazione del suo versante occidentale: da questo lato, a causa di un movimento franoso ancora attivo, un’enorme quantità di materiale si è staccata dal fianco della montagna, mettendo a nudo un’enorme parete rocciosa liscissima (la Ciapa Liscia) dal colore scuro, alta fino a 300 metri.
Ai piedi della grande parete, da cui sgorga una sorgente perenne dalle acque freschissime, si sono accumulati massi di ogni forma e dimensione, da enormi blocchi squadrati a spuntoni aguzzi che sfidano le leggi di gravità: è questa la lunare Valle Tribolata, uno dei luoghi più curiosi e caratteristici dell’intera Val d’Áveto. Il movimento franoso ha coinvolto anche il sottostante paese di Torrio, che è stato abbandonato e ricostruito nella sua posizione attuale.
Dalle due cime del Monte Roncalla si osservano panorami vastissimi, su tutto l’Appennino Ligure, sul mare, sulla Pianura e sulle lontane Alpi; spettacolare anche la vista aerea sulle enormi pietraie della Valle Tribolata, e sui tre nuclei di Torrio. Il toponimo “roncalla” definiva tutto l’altopiano tra la Ciapa Liscia e la zona del Monte Bue e del Prato della Cipolla; solo recentemente è stato esteso a definire proprio la cima della montagna. Esso deriva dal comune termine “ronco”, che indica una zona generalmente impervia, disboscata per un utilizzo agricolo.
​Forse più noto del Monte Roncalla in sé è il Groppo Rosso, un gigantesco bastione roccioso che costituisce l’avancorpo meridionale della montagna, e che fa da sfondo alpestre al paese di Santo Stefano d’Áveto. Il Groppo Rosso culmina con tre cime: la occidentale (1597 m), punto più elevato, la centrale (1586 m) e la orientale (1593 m), che, essendo la più sporgente verso Santo Stefano d’Áveto, porta la croce di vetta. Verso il paese il Groppo Rosso precipita per varie centinaia di metri con vertiginose pareti, infidi canaloni e creste articolate; verso monte invece si salda quasi direttamente al pendio boscoso sovrastante. Il toponimo deriva dai riflessi rossi delle sue rocce basaltiche, dovuti alla presenza di minerali ferrosi.
Anche la cresta settentrionale del Monte Roncalla, che scende lentamente verso il Passo Crociglia, forma altre cime e spuntoni degni di nota, che costituiscono la prosecuzione verso nord della bastionata della Ciapa Liscia. In particolare, quella che su moltissime cartine viene indicata come “Ciapa Liscia”, è in realtà la Rocca Marsa (= marcia; 1593 m), la più importante di queste cime minori: un’ardita piramide di rocce rossastre che precipita verso ovest con pareti verticali e grandi ghiaioni. Il toponimo è invece spesso assegnato all’ultima elevazione della cresta (1516 m), un esile spuntone di rocce scure che sovrasta altri ghiaioni, tra i quali si riconoscono benissimo antiche colate di basalti a cuscino.

Vie d’accesso

  1. Anello da Rocca d’Áveto
  2. Anello da Santo Stefano d’Áveto
  3. Sentiero attrezzato “A. Ferrari”
  4. Anello dal Passo Crociglia
Il Monte Roncalla visto dal Monte di Mezzo
Il Monte Roncalla visto dal Monte di Mezzo (11 agosto 2011)

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