MONTE RÁGOLA – 1712 m

Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Gruppo del Monte Maggiorasca

Descrizione

Il Monte Rágola (1712 m) è una montagna imponente e massiccia, che sorge sullo spartiacque tra Nure e Ceno poco a nord-est rispetto al Passo dello Zovallo. È ben riconoscibile anche da lontano per la sua sagoma tozza: è essenzialmente un gigantesco parallelepipedo di rocce peridotitiche, brullo e spoglio, ricco di affioramenti rocciosi e pietraie.
L’area sommitale è costituita da un vasto altopiano sassoso, non troppo diverso da quello del Monte Aiona, ma meno esteso e un po’ meno lunare grazie alla presenza di praterie un po’ più consistenti e qualche macchia di pino mugo. Da questo pianoro emergono due cime: la più elevata, che reca la croce di vetta, si trova più o meno al centro dell’area sommitale; c’è poi una cima nord (1704 m), posta al termine di una dirupata crestina rocciosa che sporge sul versante del Nure. L’ampia conca glaciale di Prato Bure separa poi la vera zona sommitale del Monte Ràgola dal suo satellite, il Monte Ragolino (1647 m), un ampio gobbone che replica più o meno le caratteristiche della cima principale, non fosse che la vetta è completamente coperta da piccoli faggi.
I versanti della montagna sono molto diversi tra loro. Il lato sud, che si affaccia sulla Val Ceno, è decisamente uniforme: una gigantesca bastionata di ghiaioni, rocce rotte e magre praterie, desolata e desertica, alta varie centinaia di metri. Il versante nord è invece molto più articolato, e caratterizzato da un’evidente morfologia glaciale: ai piedi dei rocciosi pendii terminali si riconoscono ben due circhi glaciali (uno dei quali è il già citato Prato Bure), quindi un’alternanza di vallette, dossi, cime secondarie, spuntoni isolati, cordoni morenici e conche anche di grandi dimensioni, che sono occupate da torbiere (Prato Grande, Pramollo) o da bei laghetti (Lago Moo, Lago Bino, Lago Lungo…). La zona del Monte Rágola è quindi molto varia, e l’ambiente ancora incontaminato rende estremamente gratificanti le escursioni.
​Non bisogna poi dimenticare il panorama sconfinato che si gode dalla vetta, uno dei migliori punti di osservazione dell’intero Appennino Ligure: verso sud-ovest si innalza il massiccio dei monti Bue, Nero e Maggiorasca, che si vedono da una prospettiva piuttosto inusuale; girando in senso orario si scorre oltre i monti Roncalla, Carévolo e Aserei per arrivare alla grande Pianura Padana e alle Alpi, che si riescono a seguire fino al Veneto; se si è fortunati, in lontananza verso nord-est si riesce ad arrivare fino al lontanissimo Mare Adriatico. Girando ancora si ritorna nell’Appennino, con il gruppo del Monte Menegosa, con il lontano crinale Tosco-Emiliano dal Monte Orsaro al Monte Prado, con l’isolato e boscoso Monte Gòttero. Poi, oltre i crinali delle Alpi Apuane, delle Cinque Terre e del Monte San Nicolao, si vede una buona fetta del Mar Ligure, con le isole Toscane e la Corsica che spunta da dietro il Monte Penna. Il toponimo potrebbe voler dire “zona ricca d’acque”.

Vie d’accesso

  1. Anello dal Passo dello Zovallo
  2. Da Ferriere o da Canadello
Il Monte Ràgola visto dai pressi del Passo Crociglia
Il Monte Rágola visto dai pressi del Passo Crociglia (30 ottobre 2016)

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