Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Gruppo del Monte Maggiorasca

Il Monte Barigazzo (1284 m) si eleva lungo lo spartiacque tra Val Ceno e Val di Taro, ed è una delle montagne più curiose e caratteristiche dell’Appennino Ligure orientale. Sorge al vertice nord-orientale di un vasto e ramificato massiccio in gran parte boscoso, che si estende verso sud fino al Passo Santa Donna, e di cui fanno parte anche i monti la Tagliata e Corno di Bue. In particolare, il Monte Barigazzo si trova nel punto d’incontro tra quattro valli: a sud-ovest la Val Noveglia, a nord la valle del Rio Spigone, a nord-est la più lunga Val Pessola, tutte e tre tributarie del Ceno; invece, a sud-est la Valmózzola, che confluisce nel Taro.
Dal punto di vista geologico, il massiccio del Monte Barigazzo è costituito da uno “zatterone” di rocce sedimentarie appartenenti alla Formazione di Ranzano. Questa formazione è composta da continue alternanze di strati di arenaria, più massicci e resistenti, e strati di argilliti e marne, più tenere. Nel suo complesso, la Formazione di Ranzano è più resistente all’erosione rispetto alle sottostanti formazioni argilloso-marnose, che formano versanti molto più dolci e ampi.
La natura geologica influenza le forme del Monte Barigazzo. I versanti nord-est e sud-est, affacciati rispettivamente sulla Val Pessola e sulla Valmózzola, tagliano perpendicolarmente gli strati, e sono ripidi e in parte dirupati. Il versante nord-ovest, invece, scende dolcemente seguendo le superfici degli strati, ed è coperto dalla vegetazione.
Tuttavia, a circa 1 km di distanza dalla cima, il versante nord-ovest è movimentato da due creste rocciose, rettilinee e parallele, che emergono improvvisamente da folti boschi di faggio. La Cresta Nord, lunga quasi un chilometro, è ardita ed affilata, a tratti non più larga di uno scarpone; gli strati orizzontali di arenaria sul filo di cresta si sblocchettano formando curiosi lastricati naturali. La Cresta Sud è più breve e meno affilata, in parte coperta da boschetti e arbusti. Le due creste sono separate da un profondo avvallamento boscoso in cui si trova un laghetto temporaneo.

Il Monte Barigazzo visto dal Monte Molinático; sullo sfondo a sinistra il Monte Carameto
Il Monte Barigazzo visto dal Monte Molinático; sullo sfondo a sinistra il Monte Carameto (26 dicembre 2018)

La cima del Monte Barigazzo è molto ampia ed erbosa. Vi si trovano: tavoli e panche in legno, un monumento in ricordo dei partigiani e una grande croce metallica. Una staccionata in legno con funzione protettiva si trova sul ciglio delle scarpate rocciose che scendono sulla Valmózzola. Poco sotto alla cima, in una bella radura punteggiata di enormi faggi secolari, si trova il Santuario della Madonna della Guardia, costruito ad inizio Novecento. Nei pressi del santuario sopraggiunge una stretta strada asfaltata proveniente da Tosca, che però non sempre è aperta e percorribile.
Dalla cima si ha un bellissimo panorama circolare, comprendente: il crinale dell’Appennino Ligure orientale, con i monti Molinático, Góttero e Zuccone; le testate delle valli Taro e Ceno, sovrastate dai gruppi del Penna, del Maggiorasca e del Rágola; i massicci del Monte di Lama e del Monte Carameto, che chiudono a nord la Val Ceno; lo sbocco delle valli Taro e Ceno nella Pianura Padana, con le Alpi a fare da sfondo; il versante nord dell’Appennino Tosco-Emiliano, con i monti Cimone, Cusna, Alpe di Succiso e il Crinale dei Laghi.
Il toponimo potrebbe derivare dalla radice berg o barg, di origine germanica ma assai diffusa nell’Appennino Ligure, con il significato di monte o altura.

  1. In automobile (o quasi): Usciti dall’autostrada Parma-La Spezia al casello di Borgotaro, si svolta a destra e si passa per la località Stazione di Valmózzola. Poco dopo si imbocca a sinistra la strada provinciale che rimonta la Valmózzola passando per Mormorola, Maestri e Castellaro. Si passa sul versante del Ceno e si scende in direzione di Tosca. Passata la frazione Peretti, si svolta a sinistra sulla ripida diramazione per il Monte Barigazzo e la si segue fino al parcheggio situato al suo termine (1170 m).
    A piedi, si attraversa un cancello e si prosegue lungo la strada, ora sterrata, che sale in breve al Santuario della Madonna della Guardia (1215 m). Si continua a salire dritti per tracce tra boschetti e radure fino alla vetta (20-25 minuti dal parcheggio).
  2. Da Venezia per le Creste del Barigazzo
Panorama sulla Val di Taro dai pressi di Cassio, con il Monte Barigazzo sulla destra
Panorama sulla Val di Taro dai pressi di Cassio, con il Monte Barigazzo sulla destra (23 gennaio 2022)

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