PIETRA PARCELLARA – 836 m
Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Catena del Monte Ántola
Descrizione
La Pietra Parcellara (836 m) è una caratteristica montagna rocciosa che emerge improvvisa dai dolci pendii collinari sul versante sinistro idrografico della bassa Val Trebbia. Per le sue forme aspre che contrastano con il paesaggio circostante, è nota (un po’ autoironicamente) con il soprannome di “Cervino di Piacenza”.
Si tratta del più notevole e appariscente degli affioramenti ofiolitici che punteggiano la bassa Val Trebbia. È costituita da peridotiti, rocce provenienti dal mantello terrestre, che qui assumono un colore brunastro. Le peridotiti sono molto più resistenti all’erosione rispetto alle rocce sedimentarie che costituiscono i colli del circondario: per questo, la Pietra Parcellara emerge improvvisa in mezzo a dolci pendii tondeggianti. In realtà la forma “a Cervino” la si vede solamente dal fondovalle del Trebbia nei dintorni da Perino. Da lì, in effetti, la Pietra appare come un’aguzza e slanciata piramide rocciosa. Vista dagli altri lati, invece, ha una forma allungata, vagamente trapezoidale. L’affioramento prosegue poi verso sud con l’anticima chiamata Pietra Marcia (721 m), che ha i fianchi dirupati ma una forma più tondeggiante e meno appariscente.
I versanti della Pietra Parcellara sono composti in gran parte da malsicure rocce in sfacelo. Il versante est è più alto e ripido, mentre il versante ovest è più appoggiato. La “via normale” alla vetta sale da nord-ovest, sfruttando la porzione più dolce e più breve di questo versante. Verso sud-est, la Pietra dirama una cresta piuttosto affilata ed articolata, lungo cui sale un bel percorso al limite tra escursionismo difficile ed alpinismo.
La cima della Pietra Parcellara reca evidenti segni di scavi: sono i pochi resti di un castello medievale, probabilmente costruito a cavallo dell’anno 1000, e nei due secoli successivi passato varie volte di mano, dal Monastero di Mezzano Scotti alle famiglie dei Malaspina e dei Perducca, e infine al Comune di Piacenza, che lo conquistò dopo un assedio. Il castello venne completamente distrutto nel 1269.
La croce di vetta è situata su un roccione squadrato, che però non costituisce il vero e proprio punto più alto della Pietra. Stupendo panorama circolare: da un lato la Val Trebbia, con i monti Ósero, Capra, Armelio, Alfeo, Lésima e Pénice; dall’altro la Pianura Padana, in cui, nelle giornate limpide, si riconoscono le città di Piacenza e Milano. Oltre la pianura, si può osservare la gran parte dell’arco alpino centro-orientale, dal Monte Rosa al Bernina, all’Adamello e al Monte Baldo.
Vie d’accesso
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