PIETRA DI CORVO – 1078 m
Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Catena del Monte Ántola
Descrizione
La Pietra di Corvo (o Pietra Corva; 1078 m), è una piccola montagna rocciosa che sorge sullo spartiacque tra Trebbia e Tidone, poco a nord-ovest rispetto al paese di Bobbio. Rappresenta la cima più alta di un piccolo gruppo di affioramenti ofiolitici, che emergono bruscamente dall’amplissima dorsale boscosa: del gruppo fanno parte anche il Monte Pan Perduto (1064 m), il Groppo (999 m), il più cospicuo Monte Pradegna, sporgente verso la Val Trebbia, e i numerosi roccioni detti Sassi Neri.
In particolare, la Pietra di Corvo si presenta con forme piuttosto ardite: la cima è una cresta affilata e aerea, che a nord precipita con una parete rocciosa strapiombante alta una cinquantina di metri. Il versante opposto è meno ripido, e tra i suoi piccoli contrafforti rocciosi sale a zigzag il sentiero di accesso alla cima.
Questi roccioni, sia per il loro colore scuro, sia per il contrasto con i dolcissimi pendii circostanti, esercitavano un certo fascino già nella preistoria. Molti di essi erano usati come roccaforti naturali, o anche come veri e propri altari per celebrarvi funzioni religiose: sulla Pietra di Corvo si possono ancora osservare tracce di scalinature e piccole piazzole di origine certamente non naturale; sul vicino Monte Pan Perduto si osservano i resti di un antichissimo castellaro ligure (un villaggio fortificato di epoca probabilmente preistorica), e tra le rocce del Groppo si sono ritrovate testimonianze di un altro insediamento umano, datato a circa 7000 anni fa.
Le camminate nel piccolo massiccio della Pietra di Corvo sono molto suggestive per l’ambiente inusuale in cui si svolgono. In poco tempo si passa infatti da dolcissimi paesaggi collinari, con prati a sfalcio e folti boschi misti, all’ambiente selvaggio e rupestre delle ofioliti, con caratteristiche più tipicamente montane. Non bisogna poi dimenticare lo splendido panorama che si osserva dalla vetta: la bassa Val Trebbia, con Bobbio, la Pietra Parcellara e il massiccio del Monte Capra sull’altro lato, i monti Pénice, Lésima e Alfèo, che si innalzano come giganti isolati e lontani, le colline dell’oltrepò Pavese, la Pianura Padana e buona parte dell’arco alpino.
In particolare, la Pietra di Corvo si presenta con forme piuttosto ardite: la cima è una cresta affilata e aerea, che a nord precipita con una parete rocciosa strapiombante alta una cinquantina di metri. Il versante opposto è meno ripido, e tra i suoi piccoli contrafforti rocciosi sale a zigzag il sentiero di accesso alla cima.
Questi roccioni, sia per il loro colore scuro, sia per il contrasto con i dolcissimi pendii circostanti, esercitavano un certo fascino già nella preistoria. Molti di essi erano usati come roccaforti naturali, o anche come veri e propri altari per celebrarvi funzioni religiose: sulla Pietra di Corvo si possono ancora osservare tracce di scalinature e piccole piazzole di origine certamente non naturale; sul vicino Monte Pan Perduto si osservano i resti di un antichissimo castellaro ligure (un villaggio fortificato di epoca probabilmente preistorica), e tra le rocce del Groppo si sono ritrovate testimonianze di un altro insediamento umano, datato a circa 7000 anni fa.
Le camminate nel piccolo massiccio della Pietra di Corvo sono molto suggestive per l’ambiente inusuale in cui si svolgono. In poco tempo si passa infatti da dolcissimi paesaggi collinari, con prati a sfalcio e folti boschi misti, all’ambiente selvaggio e rupestre delle ofioliti, con caratteristiche più tipicamente montane. Non bisogna poi dimenticare lo splendido panorama che si osserva dalla vetta: la bassa Val Trebbia, con Bobbio, la Pietra Parcellara e il massiccio del Monte Capra sull’altro lato, i monti Pénice, Lésima e Alfèo, che si innalzano come giganti isolati e lontani, le colline dell’oltrepò Pavese, la Pianura Padana e buona parte dell’arco alpino.
Vie d’accesso

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