MONTE MAGGIO – 981 m
MONTE PIANETTO – 798 m

Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Catena del Monte Ántola

Descrizione

Il Monte Maggio (981 m) è un’imponente montagna di conglomerato che si innalza sul fianco destro idrografico della Valle Scrivia, dominando, con la sua sagoma a ripido cupolone boscoso, i paesi di Casella e Savignone. La montagna rappresenta l’estremità meridionale di un lungo e tormentato costone di rocce e boschi, la Costa Suia, che a ovest delimita la conca di Savignone, mentre a est precipita con alte pareti di conglomerato sui paeselli di Nenno e Sorrivi. La Costa Suia termina a settentrione con il Monte Suia (961 m), una cima prevalentemente boscosa che si eleva direttamente a sud del noto centro di villeggiatura di Crocefieschi.
La cima del Monte Maggio è costituita da una lunga cresta rocciosa praticamente orizzontale, lambita da un folto bosco di castagni; il punto più alto è segnalato da una panchina e da un pilone sacro. Su un ripianetto poco a sud-ovest della vetta sorge una chiesetta dedicata alla Madonna del Sacro Cuore, costruita nel 1883 dalla parrocchia di Savignone. Dalla chiesetta e dalla cima si gode di un bel panorama sulla Valle Scrivia e sull’Appennino circostante, con un piccolo tratto di mare sullo sfondo e uno spicchio di Pianura Padana e di Alpi verso nord-ovest.
Il toponimo, secondo P. Barozzi (vedi Toponomastica di Savignone, pag. 35) significa semplicemente “altura”; secondo A. Bigotti invece deriva dal latino Mons Major, cioè “monte maggiore”, «in quanto era la prima cima che si vedeva appena una nave entrava nel porto di Genova» (Savignone, storia, consumi, turismo, pag. 54); che derivi da mons major ci può anche stare, ma la spiegazione che segue pare completamente campata in aria, in quanto il Monte Maggio si vede a malapena entrando nel porto di Genova.
Il Monte Maggio è ben riconoscibile anche da lontano per via della gigantesca costruzione bianca dell’ex Colonia Montana, che sorge tra i boschi sullo spallone occidentale della montagna. L’edificio fu costruito negli anni ’30, e poteva ospitare fino a 400 persone; dopo vari periodi di utilizzo, è attualmente abbandonata.
​Dal già citato Monte Suia, si diparte verso ovest un importante costone di congomerati, che fa da spartiacque tra la Val Seminella e il ramo principale della Valle Scrivia. Dopo alcune cime poco rilevate, il contrafforte si eleva nel Monte Pianetto (798 m), la cui imponente parete meridionale fa da degno sfondo alpestre al paese di Savignone. Sulla vetta del Monte Pianetto, costituita da un piccolo spiazzo erboso circondato dagli alberi, sorge una cappelletta, eretta nel 1950 dai villeggianti di Savignone; dalla cima si ha una bellissima vista aerea sul paese di Savignone e sulla Valle Scrivia, mentre da alcuni punti della rocciosa cresta sommitale il panorama spazia anche verso nord, dai vicini crinali appenninici al lontano Monte Rosa.
Su un costone secondario del massiccio del Monte Pianetto sorge, in splendida posizione, il Castello Rosso, che fu di proprietà della famiglia dei Fieschi. Il costone del castello è separato dalla parete del Pianetto per mezzo di una profonda gola, detta Salto dell’Uomo, a cui è legata una macabra leggenda. Curiosamente, le carte tecniche regionali non assegnano il toponimo “Monte Pianetto” alla cima principale ma all’anonima anticima nord-ovest (789 m), completamente coperta da boschi.

Vie d’accesso

  1. Da Crocefieschi
  2. Da Sorrivi
  3. Da Casella
  4. Monte Pianetto da Savignone
Monte Maggio (a sinistra) e Costa Suia visti dal Passo della Banca (17 giugno 2018)

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