MONTE CIVOLARO – 1208 m
Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Appennino Spezzino
Descrizione
Il Monte Civolaro (o Madrunà; 1208 m) è la cima più elevata dello spartiacque tra Vara e Magra. È una montagna allungata da nord-ovest a sud-est, costituita da arenarie (formazione del Macigno toscano), analogamente alle altre cime di questo crinale.
La cresta sommitale separa due versanti ugualmente ripidi ma differenti tra di loro: il versante sud-ovest, rivolto verso la Val di Vara, è uniforme e arbustivo, in parte interrotto da piccoli dirupi e rocce affioranti; il versante nord-est, affacciato sull’appartato vallone del Torrente Teglia, è invece più articolato, completamente coperto dalla faggeta. Questo versante è interrotto nella parte mediana da un piccolo contrafforte su cui sorge la spalla detta Monte Tondo (1142 m), boscosa e priva di interesse. Al di là della cima del Civolaro, ben individuata, la cresta sommitale si mantiene al di sopra dei 1150 m di quota per alcune centinaia di metri, per poi interrompersi improvvisamente presso il pulpito roccioso della Roccia Cantarella (1177 m), che può essere considerata l’anticima nord-ovest della montagna.
Le caratteristiche morfologiche del Civolaro fanno sì che appaia con sagome diverse a seconda del punto di osservazione. Se visto dalla Val di Vara, appare come una larghissima montagna triangolare, che chiude la testata del vallone di Rocchetta di Vara, compreso tra i cupoloni del Dragone e della Gruzza di Veppo. Dalla Lunigiana la sua forma è simile, anche se tende a nascondersi dietro ai suoi contrafforti secondari. Se visto da sud-est (ad esempio dai Casoni) o da nord-ovest (Passo del Rastrello), invece, il Civolaro assume una forma conica, aguzza ed elegante.
La vetta, priva di segnali, è in parte erbosa, in parte arbustiva. Offre un bel panorama circolare sulla Val di Vara, sulla Lunigiana, sull’Appennino Ligure orientale, sul crinale Tosco-Emiliano dal Monte Orsaro al Monte Giovo e sulle Apuane. Si vede bene il Mar Ligure, il golfo della Spezia, la costa della Versilia e, se si è fortunati, le isole toscane e la Corsica.
Il toponimo (in dialettale cigulau) deriva dal fischio prodotto dal vento quando soffia sui suoi versanti.
Vie d’accesso
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