Lago Sirio – Terre Ballerine – Lago Pistono – Lago Sirio
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 150 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2021
Facile percorso ad anello sulle piccole colline a nord di Ivrea, modellate dai ghiacciai e ricche di interessanti laghi e zone umide. Partendo dal Lago Sirio, si seguono comodi sentieri nel bosco, visitando le curiose Terre Ballerine e il vicino Lago Pistono. Sono possibili numerose deviazioni grazie alla fitta rete di sentieri; i pannelli esplicativi permettono di approfondire le curiosità naturalistiche e culturali del luogo.
Accesso
Usciti dall’autostrada a Ivrea, si raggiunge il centro città. Si aggira sulla destra il centro storico, poi si imbocca la via Circonvallazione; si gira quindi a destra salendo al Lago Sirio. Ad un bivio si va a destra (indicazione per Chivasso) e, subito dopo, si trova un parcheggio sulla sinistra (quota 280 circa).
Il Lago Sirio, il cui livello è situato una quindicina di metri più in basso, è un lago di origine glaciale, compreso tra dossi con rocce montonate. Si estende per circa 290.000 mq e raggiunge la profondità massima di 43,5 m. Un tempo era chiamato Lago di San Giuseppe, dal nome del convento situato sulla sommità dell’adiacente Monte Albagna (oggi trasformato in hotel).
Itinerario
Dal parcheggio si ritorna indietro in direzione di Ivrea, quindi si svolta a destra lungo la strada con indicazioni per Aosta, Montalto e Borgofranco (segnavia della Via Francigena). Si segue la provinciale per circa 600 m, quindi si devia ancora a destra in via San Pietro (indicazioni per l’agriturismo “la Perulina”). In breve si giunge ad un altro bivio presso la Cappella di San Pietro Martire (311 m). Qui si lascia la Via Francigena per prendere la stradina che scende a destra. Procedendo tra prati, boschetti e case sparse, la stradina si porta finalmente sulle sponde del Lago Sirio (267 m).
Si passa accanto alla trattoria “Vecchio Cipresso”, poi, presso il gruppetto di case successivo, si abbandona l’asfalto per imboccare a sinistra una mulattiera (indicazioni per l’anello del Lago Sirio). La traccia entra nel bosco e diventa acciottolata, poi riceve da destra un’altra mulattiera proveniente dalla località Bacciana. Appoggiando a sinistra, si valica un intaglio (quota 300 circa) e si sbuca in una sorta di altopiano boscoso. Si lascia a sinistra una diramazione non segnalata, quindi si giunge ad un bivio indicato da numerose paline.
La diramazione a destra segue il percorso dell’Acquedotto Romano di Eporedia, rimasto in funzione fino al ‘500. Ad oggi, i resti dell’antico acquedotto sono difficili da riconoscere, ma sono indicati da pannelli esplicativi.
Si gira a sinistra, seguendo la palina che indica “alla ricerca del Lago Coniglio”. Lo stradello taglia quasi in piano nel bosco, contornando a nord il Monte di Prelle.
Dopo circa 400 metri dal bivio si trova sulla sinistra la deviazione per salire in vetta, non segnalata. Il sentiero sale ripido nel bosco per alcune decine di metri, poi guadagna una selletta; si gira a destra e, in breve, si sbuca sulla piatta cima rocciosa del Monte di Prelle (352 m). Si tratta di uno splendido balcone panoramico sul sottostante Lago Sirio, sulle colline circostanti e su tutta la conca di Ivrea, dominata dagli ultimi contrafforti alpini.
Giunti presso un’edicola sacra, la pista piega leggermente a destra, poi giunge al pannello esplicativo delle Terre Ballerine.
Una breve deviazione a destra porta sul fondo di un valloncello boscoso, dove si trovano le Terre Ballerine. La presenza di torba impregnata d’acqua sotto gli orizzonti più superficiali del suolo, rende queste terre simili ad un materasso elastico: se ci si salta sopra, il suolo e gli alberi ondeggiano. Il valloncello un tempo era occupato dal Lago Coniglio, che, ormai ridotto ad una palude, è stato definitivamente prosciugato nel 1895 dall’industriale François Balthazard Mongenet.
Proseguendo lungo la stradina si giunge ad un bivio dove si va a sinistra, tagliando alti sopra le sponde del Lago Pistono.
Il lago è raggiungibile con una breve deviazione in discesa a destra. Sulla sponda opposta si staglia l’imponente castello di Montalto Dora, risalente al XII secolo ma più volte modificato fino al 1890.
Passati nei pressi di alcune villette, si giunge al crocevia della Chiesa di Santa Croce (298 m). Qui si incontra nuovamente la Via Francigena: seguendone i segnavia bianchi verso sinistra, si imbocca una stradina pianeggiante, che supera altre villette, poi costeggia una zona umida. Poco più avanti si trova un bivio dove si piega decisamente a sinistra, effettuando un tornante. La sterrata sale fino al ripiano dove sorgono le case della Borgata Trucco (334 m), quindi diventa asfaltata e scende in breve alla Cappella di San Pietro, già incontrata all’andata. Seguendo il percorso già noto, si ritorna al parcheggio da cui si era partiti.
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