Cassio – Chiastra di San Benedetto – Monte Cassio – Cassio

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Tempo: 2.20 – 2.50 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2022

Percorso ad anello breve e privo di difficoltà, che si svolge sull’ampio rilievo del Monte Cassio, permettendo di visitare alcuni dei curiosi affioramenti di conglomerato chiamati Salti del Diavolo.

Accesso

Si esce dall’autostrada Parma-La Spezia a Berceto e si sale a sinistra raggiungendo il centro del paese. Si gira a destra, poi si svolta a sinistra, seguendo la SS62 della Cisa in direzione di Parma fino a Cassio (818 m).

Si tratta di un piccolo borgo medievale situato sullo spartiacque tra Taro e Baganza. Il toponimo deriva probabilmente dalla gens Cassia di epoca romana: l’importante famiglia doveva avere delle terre in questa zona.

Itinerario

Dalla strada statale presso il centro storico di Cassio, si imbocca la diramazione per Selva Grande, che si dirige verso ovest passando tra le ultime case. Quando la strada esce dal paese e inizia a scendere, si giunge ad un capannone, dietro al quale sono già visibili i torrioni di conglomerato della Chiastra di San Benedetto. Seguendo le indicazioni per la Chiastra (segnavia 771, Sentiero degli Scalpellini), si imbocca a destra un largo sentiero che contorna il capannone. Dopo un tratto in piano ed una breve salita, si giunge ai piedi della Chiastra di San Benedetto (840 m circa).

Si tratta di uno dei più spettacolari ed imponenti affioramenti dei Salti del Diavolo, ed è l’unico situato sul versante della Val di Taro. I solchi sulla parete occidentale del torrione principale sono, secondo la leggenda, le unghiate lasciate dal diavolo in fuga. Seguendo una deviazione a sinistra, si può costeggiare la base dei torrioni rocciosi; il sentierino poi piegava a destra e, dopo un saltino di roccia ed un passaggio esposto, si portava sul versante opposto; ad oggi (gennaio 2022) quest’ultimo tratto è chiuso a causa di pericolo di crolli.

Lasciate a sinistra le diramazioni che girano intorno alla Chiastra, e a destra un poco evidente sentiero che sale direttamente verso il Monte Cassio, si prosegue lungo la traccia principale, priva di segnavia. Dopo una rampa in diagonale, il sentiero taglia con brevi saliscendi il ripido versante ovest del Monte Cassio, tra boschi e punti panoramici sulla Val di Taro. Infine, si guadagna il costone nord-nord-ovest del Monte Cassio, dove si trova un crocevia (quota 900 circa). Si gira a destra, lungo un’ampia pista rovinata dall’erosione che rimonta il contrafforte. Man mano che si sale, il costone si fa meno individuato, fino a perdersi nell’ampia area sommitale del Monte Cassio. Passati sotto ad una linea elettrica, la pista gira gradualmente a sinistra e, con un breve saliscendi, raggiunge le belle radure in cima al Monte Cassio (1023 m; 0.50 – 1.10 ore da Cassio).

Il punto culminante, sormontato da un grosso ripetitore, è raggiungibile in pochi minuti verso sinistra. Nei dintorni della radura principale si trovano tavolini e panche in legno.

Lasciando a sinistra i ripetitori, si attraversa la radura principale, poi si imbocca a destra una pista poco marcata che inizia a scendere. Procedendo tra boschetti e radure, si confluisce in una pista più larga: la si segue verso destra per pochi metri e si giunge ad un bivio (quota 989). Si imbocca la diramazione di destra (percorso MTB), che taglia in orizzontale in una bella pineta fino ad un altro bivio.

Proseguendo a destra si ritorna direttamente a Cassio. Qui si propone un ritorno un po’ più lungo ma più panoramico ed interessante.

Si va a sinistra, scendendo con ampie svolte tra i pini, fino a raggiungere la strada statale della Cisa (quota 886; area picnic, sorgente sotto alla strada). Si segue l’asfalto verso destra per circa 200 metri, fino ad un costone dove la strada curva a destra. Qui si imbocca a sinistra una pista che scende lungo il costone, con alcuni tratti ripidi (segnavia bianco-rossi, pallini arancioni). A quota 760 circa si trova un bivio: si va a destra, scendendo in diagonale a monte di una scarpata rocciosa (punti panoramici sulla Val Baganza). Dopo un tratto in piano nel bosco, si riceve da sinistra una stradina sterrata e si costeggia un prato. Procedendo in dolce salita, si raggiunge la selletta a monte di uno degli affioramenti dei Salti del Diavolo.

Alla base dei torrioni rocciosi si trova un’area picnic con tavoli e panche. L’adiacente parete è caratterizzata da una curiosa piccola grotta.

Al di là della sella, si riceve da sinistra il sentiero 771, proveniente dal fondovalle del Torrente Baganza. Si gira a destra e, continuando in dolce salita tra i prati, si passa accanto ad un roccione modificato dall’attività estrattiva (pannello esplicativo). L’ultimo breve tratto di cammino riporta nel paese di Cassio.

La chiesa di Cassio
La chiesa di Cassio (23 gennaio 2022)
L’imponente Chiastra di San Benedetto
L’imponente Chiastra di San Benedetto (23 gennaio 2022)
Salendo verso l’ampia cima del Monte Cassio
Salendo verso l’ampia cima del Monte Cassio (23 gennaio 2022)
I monti Montagnana, Scaletta, Scarabello e Cervellino visti dai pressi di Cassio
I monti Montagnana, Scaletta, Scarabello e Cervellino visti dai pressi di Cassio (23 gennaio 2022)

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