San Teodoro – Granarolo – Forte Begato – Forte Tenaglia – San Teodoro (anello degli Angeli)

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: 480 m circa (280 m circa se non si sale al Forte Begato)
Tempo: 2.45 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Novembre 2020

Percorso ad anello che permette di visitare il ramo occidentale delle Mura Nuove. Si tratta di un itinerario panoramico ed estremamente interessante dal punto di vista storico. L’unica pecca è che alcuni tratti del sentiero tra la Porta di Granarolo e il Forte Begato si siano trasformati in discariche abusive, di tanto in tanto ripulite da volontari.

Accesso

In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe, da cui, con gli autobus n. 3 o n. 20, si raggiunge la chiesa di San Teodoro, posta in piazza Di Negro (10 m).

Itinerario

Subito a fianco del ponte della ferrovia, sul lato orientale della piazza, si imbocca via di Fassolo, che taglia in piano passando accanto alla fermata della metropolitana. Si gira quindi a sinistra in via Lazzaro Gagliardo, che passa sotto alla ferrovia e gira a destra (segnavia: due linee rosse). Dopo una curva a sinistra la strada cambia nome in salita San Francesco da Paola, e presto diventa un’ampia creusa mattonata. Salendo con alcuni tornanti tra le case lungo il percorso di una via crucis, si raggiunge il Santuario di San Francesco da Paola (99 m).

La chiesa venne edificata alla fine del XV secolo, e consacrata a Gesù, Maria e San Francesco da Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi e patrono dei marinai, che era da poco passato dalla città di Genova. Il santuario assunse poi l’aspetto attuale nella seconda metà del XVI secolo, se non si conta il rifacimento del presbiterio tra 1669 e 1670.
Tutte le sere al crepuscolo, viene fatta suonare la “campana del mare”, a ricordo dei marinai scomparsi in viaggio.

Tagliando in piano ci si immette in largo San Francesco da Paola, che si percorre verso destra. Giunti all’inizio di via Bari, si attraversa la strada e, sul lato monte, si imbocca salita Granarolo, una ripida creusa prima asfaltata, poi mattonata, chiusa tra alti muri. Quando si spiana si lascia a sinistra una diramazione, poi ci si affaccia sulla valletta del Lagaccio, con i forti Begato, Sperone e Castellaccio. Trascurata via della Chiassaiuola, la creusa, ora asfaltata, si affianca alla ferrovia a cremagliera di Granarolo. Passati accanto al capolinea superiore si attraversa una stradina e si sale in breve al centro di Granarolo (241 m).

Sul culmine della collina di Granarolo si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al 1192. Rifacimenti successivi hanno cancellato completamente l’architettura originaria, e oggi la chiesa si presenta con impianto tipicamente barocco.

Si lascia a destra la chiesa e si taglia in piano fino ad un bivio dove si sale a destra su creusa mattonata. Raggiunta una strada asfaltata in corrispondenza di un tornante, la si rimonta a sinistra in discesa fino ad immettersi in via ai Piani di Fregoso (quota 260). La si segue verso destra fino a ritrovare il sentiero segnalato che si stacca a destra, e sale ripido nella boscaglia fino alla Porta di Granarolo.

Questa apertura nelle cinta delle Mura Nuove (secolo XVII) serviva a collegare il paese di Granarolo, posto all’interno della cinta muraria, al piccolo centro di Begato, in Val Polcevera. Ancora oggi si riconoscono i primi metri della bella mulattiera acciottolata che scendeva verso Begato, che subito oltre scompare completamente. La porta è chiusa da un cancello, quindi non è attraversabile.

Lasciando a destra la porta, il sentiero prosegue costeggiando le mura con tratti di salita anche ripida alternati a tratti di falsopiano (è in questa parte del percorso che si ritrova spazzatura di ogni genere ai lati del sentiero). Giunti ad un’apertura nelle mura, si trascurano alcuni segni rossi che indicano di attraversarla per proseguire a sinistra. Più in alto si costeggia il Forte Begato, incontrando una strada proveniente da destra. Scendendo dritti lungo la sterrata si raggiunge in breve il crocevia dove si incontra il segnavia “cerchio rosso vuoto” proveniente da Sampierdarena. Trascurandolo, si gira a destra lungo una stradina asfaltata che attraversa le mura e si immette subito in una strada più importante. Seguendola a destra si sale in breve alla porta del Forte Begato (460 m).

Sulla collina di Begato già nel XIV secolo sorgevano alcune fortificazioni, allestite in occasione delle lotte tra guelfi e ghibellini. Il forte vero e proprio venne costruito tuttavia tra il 1818 ed il 1829, e costituiva una cittadella con tanto di diversi stabilimenti militari, un parco di artiglieria ed un grande numero di truppe. Nel 1922 si progettò di spianare questo forte e il vicino Forte Castellaccio per costruirvi un aeroporto, ma per fortuna i lavori non furono mai attuati. 

Si ritorna a via ai Piani di Fregoso; sul lato opposto della strada si diparte un sentiero segnalato con tre punti rossi, che taglia in piano accanto ad alcuni piccoli orti, fiancheggiando la cinta muraria. Si piega quindi a destra, scendendo ripidamente lungo un costone erboso dove si trovano due enormi tralicci. Subito oltre sorge la Torre di Monte Moro (221 m).

Si tratta di una delle “torri piccole” costruite nei dintorni della cinta delle Mura Nuove. L’edificazione di queste torrette venne iniziata nel 1817 ad opera del Genio Militare Sardo, ma poi venne criticata e sospesa nel 1825, così che nessuna delle torrette è completa. Ad esempio, della Torre di Monte Moro vennero costruiti solo i sotterranei e il piano terra.

Si piega a sinistra e si scende in diagonale immettendosi in una mulattiera che porta di nuovo sulla strada asfaltata. La si trascura e si prosegue dritti lungo una sterrata che presto si biforca; si va a destra, scendendo in breve al Circolo “il Bastione”. Si costeggia a destra la recinzione del circolo, poi si continua lungo un sentiero che taglia nel bosco accanto alle mura, fino al Forte Tenaglia (225 m).

La collina del Forte Tenaglia era in origine occupata dalla Bastia di Promontorio, fortezza risalente al XV secolo. Essa venne smantellata durante la costruzione delle Mura Nuove, di cui il nuovo Forte Tenaglia entrò a fare parte; venne ulteriormente modificato durante il periodo napoleonico e nei decenni successivi. In seguito il forte non venne abbandonato come molti altri: nel 1938 vi furono installate postazioni contraeree. Dopo l’8 settembre 1943 venne occupato dai tedeschi, che vi riuscirono a resistere asserragliati fino al 26 aprile 1945, un giorno dopo la liberazione di Genova.

Il sentiero lascia a sinistra il forte e la vicina Torre Granara, e scende ripido nel bosco fino ad incontrare il segnavia “cerchio rosso vuoto”. Si va a sinistra in comune con esso, passando accanto al Forte Crocetta (160 m) e scendendo in breve ad un crocevia. Si abbandona il cerchio rosso e si riprendono i tre punti rossi, che scendono a sinistra lungo una stradina asfaltata (salita Vittorio Bersezio). In breve ci si immette in corso Martinetti e lo si segue verso sinistra. Si supera il Cimitero della Castagna e si passa alti sulla valletta dove si trova il casello autostradale di Genova Ovest. Si giunge così alla Porta degli Angeli (124 m).

La porta doveva il nome ad un’antica chiesa dei Carmelitani che si trovava nei pressi. La chiesa fu demolita nel 1810.

Attraversata la porta, si scende a destra in un viale mattonato (sestiere di San Teodoro) che confluisce subito in salita degli Angeli. Si segue a sinistra la stradina asfaltata, che presto si trasforma un un’ampia creusa mattonata e riporta in breve alla chiesa di San Teodoro.

Un tratto della ferrovia a cremagliera che sale a Granarolo
Un tratto della ferrovia a cremagliera che sale a Granarolo (19 novembre 2020)
Passando tra le case di Granarolo
Passando tra le case di Granarolo (19 novembre 2020)
La Torre di Monte Moro
La Torre di Monte Moro (20 dicembre 2015)
La creusa che scende a San Teodoro
La creusa che scende a San Teodoro (20 dicembre 2015)

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