Difficoltà: E
Dislivello in salita: 850 m circa
Tempo: 3.45 – 4.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2025

La salita al Bric Mortè per il versante orientale si svolge all’interno di folti di boschi di castagno e di faggio, qua e là punteggiati da vecchie cascine. La vera e propria cima della montagna è poco interessante, ma poco prima di giungervi si passa dal bel punto panoramico della Rocca del Mortè, da cui la vista può spaziare fino al Mar Ligure e alla Riviera di Levante. Il percorso è segnalato ma i segnavia sono piuttosto vecchi; serve quindi un minimo di attenzione ai numerosi bivi che si incontrano.

a) Si esce dall’autostrada a Finale Ligure e si svolta a destra salendo verso il Colle del Melogno. Giunti al cartello stradale che indica la località Melogno, si seguono le indicazioni per Osiglia, girando prima a destra e poi a sinistra. Si scende quindi all’ampio valico della Colla Baltera, dove si va ancora a sinistra per Osiglia. Superato il Borgo, si parcheggia presso il municipio, nella borgata Rossi.
b) Dal casello autostradale di Millesimo, si seguono le indicazioni per Calizzano: si gira a destra, poi due volte a sinistra, per addentrarsi nell’alta Val Bórmida di Millesimo. Si devia poi ancora a sinistra per Osiglia: costeggiato il lago artificiale, si prosegue fino al municipio di Osiglia, situato nella borgata Rossi (656 m).

Dal municipio di Osiglia si percorre a piedi la strada provinciale verso monte (sud-ovest). Dopo circa 300 metri si svolta a destra per imboccare la diramazione per Rossi Alto, indicata anche dai segnavia FIE “cerchio giallo pieno” e “uguale giallo”. La stradina guida in breve alla Cappella di San Rocco (678 m), risalente al XV secolo, poi si innalza con ampi tornanti tra le case sparse di Rossi Alto. Superate le ultime case (località Musci), la stradina entra nel castagneto e diventa sterrata.
Proseguendo con altri dolci tornanti, si rimonta uno spallone dove il bosco è stato notevolmente diradato. Ad un bivio (quota 819) si va a destra, effettuando un tornante e passando sotto al rudere del Teccio. Giunti sull’ampio costone sovrastante si gira a sinistra e lo si rimonta per alcune decine di metri. Nel punto in cui riprende il bosco, la sterrata gira a destra e conduce in breve ad un bivio. Si va a destra in piano a mezza costa, contornando una radura dove sorge un ripetitore. Al bivio successivo si imbocca a sinistra una carrareccia che sale dolcemente, per poi passare a monte delle due case di Ozella (874 m).
Attraversato il piccolo Rio Ozella, si incontra un altro bivio dove si va a sinistra in salita. Alla biforcazione successiva (quota 910 circa) si trascura il cerchio giallo pieno, che conduce al Monte Camulera, per seguire a sinistra le due linee gialle. Si imbocca una carrareccia sconnessa e ingombra di fogliame che si innalza ripida in diagonale nel castagneto. Più in alto si attraversa una macchia di abeti in cui la carrareccia è ostacolata da alcuni tronchi caduti; essi si possono aggirare sfruttando un sentierino che procede parallelo alla traccia principale.
A quota 990 circa si riceve da sinistra il segnavia “tre pallini gialli”, proveniente da Monte. Si continua dritti lungo la pista principale per alcune decine di metri, fino ad un altro bivio. Qui si trascura l’indicazione “Mortè” (che porterebbe dritti lungo la pista principale) per seguire a destra una diramazione indicata dai tre pallini e dall’uguale giallo. La pista, ora agevole, si innalza nella faggeta; al bivio successivo si va a destra e si guadagna l’ampio spartiacque boscoso tra la Valle Osiglietta e la Val Bórmida di Millesimo (quota 1071).
Si segue fedelmente il crinale, trascurando alcune diramazioni che si staccano a destra e a sinistra. Anche quando la pista principale si sposta a destra, i segnavia proseguono dritti lungo lo spartiacque su un sentiero più stretto. Un tratto ripido tra rocce affioranti porta sulla poco evidente cima del Bric Castel Merlino (1124 m), coperta dal bosco. Si scende brevemente e si riceve da destra una strada sterrata.
Poco più avanti, presso un ampio ripiano (1119 m), si trova un crocevia. Si imbocca la sterrata di destra, ma dopo pochi metri la si abbandona per prendere a sinistra un sentiero non segnalato. Il sentiero sale dolcemente nei pressi dell’ampio crinale, poi, quando questo si impenna, si sposta sul versante sinistro. Si taglia a mezza costa il ripido fianco montuoso, tra faggi e massi affioranti, poi si prosegue dritti lungo una sterrata pianeggiante. Nei pressi di alcune sorgenti, si abbandona la sterrata per salire a destra lungo il sentiero che si inerpica nel bosco. Si raggiunge quindi un’altra sterrata, e la si segue verso sinistra in piano. In pochi minuti si è alla Rocca del Mortè (1201 m).

Si tratta di un bel terrazzo panoramico, situato sul culmine di uno sperone roccioso che emerge dal bosco. Vi si trovano: due panche in legno per il picnic, una ringhiera protettiva e un piccolo monumento metallico in ricordo della tragedia della pandemia di Covid del 2020.

Lasciando a sinistra il punto panoramico, la sterrata continua in piano nella faggeta, poi inizia a scendere. Dopo alcune decine di metri, si trova un bivio (quota 1190 circa): si piega decisamente a destra in salita, seguendo i segnavia “uguale giallo”, “rombo giallo pieno” e “cerchio giallo pieno”. Quando la pista segnalata inizia a scendere la si abbandona e, deviando brevemente a sinistra, si guadagna l’ampia cima boscosa del Bric Mortè (1234 m; 2-2.15 ore da Rossi).

La pista segnalata scende brevemente, poi termina presso uno spiazzo. I segnavia conducono quindi a sinistra, e salgono in breve sulla cresta nord-nord-est del Bric Mortè, dove si trova un grosso roccione affiorante (1223 m). Anche questo punto, purtroppo, non è panoramico. Curiosamente i segnavia terminano qui e non sulla vera e propria cima della montagna.

Si ritorna indietro fino al bivio di quota 1190 circa, da cui si prosegue dritti lungo la dorsale verso sud. La pista quindi piega a sinistra e scende, assai rovinata dall’erosione (tratto facilmente aggirabile). Si lascia a sinistra una diramazione con indicazioni per Monte, e poi a destra un’altra diramazione segnalata con un rombo giallo pieno. Procedendo in dolce discesa per il boscoso spartiacque, si attraversa una linea disboscata percorsa da un elettrodotto (punto panoramico), poi si raggiunge la Colla del Prà Soprana (1123 m), dove si trova un crocevia.
Si abbandona la pista di crinale per imboccare a sinistra una pista in ripida discesa (segnavia: due croci gialle). Ci si abbassa in obliquo nel bosco, trascurando alcune diramazioni secondarie. Ad un bivio si va a sinistra e in breve si raggiunge nuovamente la linea disboscata percorsa dall’elettrodotto (quota 1056). Qui la carrareccia segnalata piega a destra per seguire la linea disboscata, però diventa presto impraticabile a causa delle ramaglie tagliate e abbandonate a terra. Conviene quindi attraversare la linea disboscata e abbassarsi a destra nella faggeta, seguendone il margine, su terreno agevole. Dopo circa 200 metri si ritrova la pista segnalata, proveniente dalla linea disboscata, e la si segue verso sinistra.
La sterrata taglia a mezza costa in dolce discesa, incontrando numerose sorgenti, alcune delle quali intercettate da prese dell’acquedotto. Si riprende poi a scendere più decisamente, mentre i faggi lasciano spazio ai castagni. Passati accanto ad un casone diroccato, si attraversano il Rio Gattera e il più piccolo Rio Suria. Subito oltre quest’ultimo (quota 890 circa) bisogna abbandonare la sterrata per imboccare a destra una mulattiera che scende più direttamente (segnavia assente al bivio).
La mulattiera, un po’ sconnessa, si abbassa in diagonale, poi costeggia alcune radure a sfalcio e un casone. Incontrata un’altra strada sterrata, la si segue verso sinistra in piano. Presto la rotabile diventa asfaltata e conduce alle prime case di Monte (829 m), in bella posizione panoramica sulla valle di Osiglia. Si attraversa la piccola frazione giungendo alla piazzetta davanti alla Cappella della Madonna della Neve (820 m).

La graziosa Cappella della Madonna della Neve si trova tra le due borgate, quasi attaccate, di Monte e Costa. Dalla cappella hanno inizio due sentieri segnalati per il Bric Mortè: uno è indicato con tre pallini gialli e si congiunge con il percorso di salita descritto in questa pagina; l’altro è segnalato con una linea gialla e si congiunge con il percorso di discesa. Utilizzandoli, è possibile effettuare un anello un po’ più breve di quello descritto qui con partenza da Osiglia.

Si piega a destra e si attraversa la piazzetta. Subito dopo si abbandona la stradina, che passa tra le case di Costa, per piegare a sinistra lungo il sentiero segnalato. Ci si abbassa fino ad una costruzione dell’acquedotto, poi si taglia a destra su traccia poco evidente tra i castagni. Si raggiunge quindi un costone percorso da una carrareccia, e lo si segue in discesa tenendone fedelmente il filo. A quota 715 ci si immette perpendicolarmente in una sterrata: la si percorre verso destra giungendo subito ad un bivio.

Qui i segnavia “due croci gialle”, comunque poco evidenti già nel precedente tratto di discesa, seguono a destra la diramazione in salita. Essi portano comunque alla strada provinciale di fondovalle effettuando un percorso più lungo.

Si scende a sinistra, poi si effettua un tornante e, usciti dal bosco, si raggiungono le case della frazione Ripa (680 m). Piegando a sinistra su asfalto, con una breve discesa si raggiunge la strada provinciale di fondovalle. La si segue verso sinistra per circa 400 metri e si ritorna al municipio di Osiglia nella borgata Rossi (1.45-2 ore dal Bric Mortè).

La valle di Osiglia sovrastata dal Monte Settepani
La valle di Osiglia sovrastata dal Monte Settepani (25 aprile 2025)
La Cappella di San Rocco a Rossi Alto
La Cappella di San Rocco a Rossi Alto (25 aprile 2025)
Le case di Ozella
Le case di Ozella (25 aprile 2025)
Panorama dalla Rocca del Mortè, con il Ronco di Maglio in primo piano e il Mar Ligure sullo sfondo
Panorama dalla Rocca del Mortè, con il Ronco di Maglio in primo piano e il Mar Ligure sullo sfondo (25 aprile 2025)
L'anticima rocciosa del Bric Mortè, dove terminano i percorsi segnalati
L’anticima rocciosa del Bric Mortè, dove terminano i percorsi segnalati (25 aprile 2025)
Casone nei pressi di Monte
Casone nei pressi di Monte (25 aprile 2025)
Il Bric Mortè visto da Monte
Il Bric Mortè visto da Monte (25 aprile 2025)

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