Difficoltà: E
Dislivello in salita: 300 m circa
Tempo: 1.45 – 2.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2024

Si tratta del percorso più breve per salire al Monte Matanna. Partendo dall’omonimo rifugio, si sale velocemente al Callare del Matanna, situato sullo spartiacque principale apuano, da cui si rimonta un ripido costone di erba e rocce fino alla vetta. La discesa avviene per la cresta sud-est della montagna, e quindi per una comoda carrareccia che riporta al punto di partenza.

Si esce dall’autostrada a Lucca Ovest e si imbocca la SS12 dell’Abetone, che aggira la città e si addentra nella parte più bassa della valle del Serchio. Ad un certo punto si prende a destra lo svincolo con indicazioni per Borgo a Mozzano, Pescaglia e Castelnuovo Garfagnana. Alla prima rotonda si prende a sinistra la strada che risale la valle del Torrente Pedogna. Giunti a Trebbio si gira a destra e si sale a Pescaglia, quindi si scavalca la Foce di Sella e si prosegue fino a Pascoso. Presso la chiesa si imbocca a destra (indicazioni per Matanna) la stretta stradina che sale alla Foce di Búcine. Qui si svolta a sinistra e si continua fino al termine dell’asfalto, presso l’ampio parcheggio del Rifugio Alto Matanna (1040 m).

Il rifugio è stato inaugurato nel 1894, nel periodo in cui le Apuane stavano iniziando ad essere frequentate dai primi escursionisti ed alpinisti. Di proprietà della famiglia Barsi, era dotato di 11 camere, che presto furono aumentate a 40. Nel 1910 venne costruita un’avveniristica funicolare trainata da un pallone aerostatico che collegava Camaiore all’Alto Matanna; nonostante il grande successo iniziale, fu distrutta dopo pochi mesi da una tempesta e non fu più ricostruita. Pochi anni più tardi, nel 1923, presso l’Alto Matanna venne fondata la sezione di Lucca del CAI. Dopo alcuni cambi di proprietà e di utilizzo, ad oggi il Rifugio Alto Matanna è gestito da privati, con servizio di alberghetto e ristorante.

Dal parcheggio si scende in breve al rifugio, e lo si costeggia verso destra in direzione di alcune stalle. Passando attraverso un cancello, si imbocca il sentiero con segnavia CAI 5 e 109, che prende quota con alcune svolte tra gli alberi. Presto si trova un bivio e si va a sinistra (segnavia 5), per rimontare un impluvio tra erba, arbusti e qualche roccetta; in questo tratto il sentiero si confonde un po’ con le tracce del bestiame. La salita guida al Callare di Matanna (1140 m), dove si trovano un grande traliccio e una croce.

Si tratta di una marcata sella situata sullo spartiacque principale della catena apuana, tra il Monte Matanna e il Monte Nona. È un importante crocevia di sentieri segnalati.

Subito prima di giungere al valico, si imbocca a sinistra un sentierino che taglia in orizzontale, sul versante rivolto verso l’Alto Matanna. La traccia, marcata da sbiadite linee azzurre, gira a sinistra e inizia a salire in un rado bosco. In breve si giunge ad un bivio: si va a destra in ripida salita, guadagnando in breve il contrafforte nord-est del Monte Matanna. Salendo a zigzag, ci si inerpica per l’erto contrafforte, prima tra radi alberi, poi tra roccette e magre erbe. Man mano il panorama si amplia, e quasi improvvisamente si sbuca sull’anticima nord-est del Monte Matanna (1303 m). Da qui compare finalmente alla vista la cima vera e propria.
Il sentierino percorre la cresta sommitale quasi orizzontale della montagna, tenendosi di poco sul lato orientale. In pochi minuti si arriva ai piedi del dosso sommitale: una breve salita tra erba e rocce affioranti porta quindi alla croce di vetta del Monte Matanna (1318 m; 0.45-1 ora dal Rifugio Alto Matanna).

Si scende per la cresta sud-est (segni azzurri sbiaditi), per tracce di sentiero e rocce affioranti. All’inizio la pendenza è moderata, poi il crestone diventa più ripido. Le tracce si tengono poco a sinistra, aggirando i resti di una piccola cava, poi ritornano sul crinale. Un altro tratto un po’ impervio porta su un costone ampio e pianeggiante (Colle delle Prata; 1135 m), dove si riceve da destra un sentiero proveniente dalla Foce di Grattaculo. Si scavalca un dosso erboso, oppure lo si contorna per tracce di bestiame, quindi si riprende il crinale e lo si segue verso destra. Con percorso molto panoramico si raggiunge la Foce del Pallone (1088 m), dove si incontra un ampio tratturo.

La Foce del Pallone prende il nome proprio dalla funicolare trainata dal pallone aerostatico che, per un breve periodo nel 1910, ha collegato Camaiore al Rifugio Alto Matanna.

Si piega bruscamente a sinistra seguendo la pista in direzione nord (segnavia CAI 3 e 101). Passati accanto ad una maestà, l’ampia traccia inizia a scendere molto dolcemente tra gli arbusti, poi in un boschetto. Giunti ad un bivio, si va a sinistra su uno stradello sterrato che attraversa un intaglio e, con una breve discesa, entra nella conca del Bozzone (1050 m circa).

Sul fondo della conca, a poche decine di metri di distanza dal sentiero, si trova un piccolo laghetto. A seconda del livello dell’acqua, si può presentare come un unico specchio d’acqua oppure come due pozze separate. Il laghetto del Bozzone è stato realizzato artificialmente scavando sul fondo della conca di origine carsica, per fornire acqua al bestiame al pascolo.

La pista prosegue quasi in piano tra radi alberi, poi entra in un’area di pascolo. Si attraversa un solco, spesso in secca, e proseguendo dritti, si ritorna in pochi minuti al Rifugio Alto Matanna (1-1.15 ore dal Monte Matanna).

Il Callare del Matanna e i monti Procinto e Nona
Il Callare del Matanna e i monti Procinto e Nona (16 agosto 2024)
I monti Piglione e Prana visti dal percorso di salita
I monti Piglione e Prana visti dal percorso di salita (16 agosto 2024)
Panorama verso ovest dal Monte Matanna
Panorama verso ovest dal Monte Matanna (30 dicembre 2019)
Percorrendo il Colle delle Prata
Percorrendo il Colle delle Prata (30 dicembre 2019)

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