TÊTE DE CHIEN – 550 m
Settore: Alpi Marittime
Gruppo: Gruppo del Monte Grammondo
Descrizione
La Tête de Chien (Testa di Cane; 550 m) è un’evidente prominenza rocciosa, che domina il tratto di costa tra Monaco, Cap d’Ail e St-Laurent. Si trova all’estremo meridionale di un contrafforte quasi rettilineo che, originatosi dal Mont de la Bataille presso la Turbie, corre verso sud terminando sul mare.
Il punto culminante della breve dorsale, quotato 574 m, è occupato dal Fort de la Tête de Chien, ultimato nel 1884, e da un caratteristico radar a forma di pallone bianco. Il forte è di proprietà della società francese di telecomunicazioni Orange, e non è liberamente accessibile al pubblico. Poco a sud rispetto al dosso su cui sorge il forte, si trova il grande parallelepipedo roccioso che costituisce la vera e propria Tête de Chien: non è tanto una vetta quanto un grande terrazzo proteso verso il mare, e sorretto da imponenti pareti verticali di roccia calcarea. Una strada asfaltata proveniente da la Turbie, e liberamente percorribile, permette di giungere nei pressi del forte; la passeggiata fino alla vetta dura quindi pochi minuti.
Più selvaggi sono i versanti meridionali ed orientali del contrafforte, che, ai piedi delle alte pareti sommitali, sono costituiti da ripide chine arbustive e piccoli dirupi calcarei. Questi versanti sono solcati da una fitta rete di sentieri, che possono essere combinati in svariati modi. L’area è molto frequentata da arrampicatori, specialmente le pareti sommitali e la lunga fascia rocciosa detta Barre de la Loubière, che dal dorso sommitale digrada diagonalmente verso sud-ovest.
Dalla vetta della Tête de Chien si ha un bellissimo panorama, aperto soprattutto sul mare e sulla Costa Azzurra. Spettacolare la visuale aerea sul Principato di Monaco, con i grattacieli di Montecarlo e la città vecchia di Monaco. Nelle giornate limpide la vista si spinge verso nord-ovest fino alla Riviera Ligure di ponente, con il Monte Grammondo, il Monte Ceppo e il Monte Bignone. Verso sud-est il panorama è molto più ampio, comprendente il vicino Cap Ferrat, il lontano Cap d’Antibes, il massiccio dell’Esterel, e, in giornate straordinarie, il Massif des Maures. Verso nord le vicine vette della Grande Corniche e del Mont Agel coprono parte del panorama, ma si riesce comunque a vedere una buona parte di Alpi Marittime, dalla Rocca Sièra al Grand Capelet.
Il toponimo deriva da una curiosa storpiatura del nome originale, che era in dialetto ligure monegasco. L’originario Testa de Camp, indicante un luogo dove era presente un accampamento militare, è stato storpiato poi in Testa de Can, che si pronuncia allo stesso modo. Il toponimo dialettale è stato poi tradotto letteralmente in francese, e la traduzione francese è stata trasposta in italiano. In effetti, come scrisse il diplomatico americano Samuel S. Cox, la sagoma della Tête de Chien “ricorda ben più una tartaruga che la testa di un cane”.
Il punto culminante della breve dorsale, quotato 574 m, è occupato dal Fort de la Tête de Chien, ultimato nel 1884, e da un caratteristico radar a forma di pallone bianco. Il forte è di proprietà della società francese di telecomunicazioni Orange, e non è liberamente accessibile al pubblico. Poco a sud rispetto al dosso su cui sorge il forte, si trova il grande parallelepipedo roccioso che costituisce la vera e propria Tête de Chien: non è tanto una vetta quanto un grande terrazzo proteso verso il mare, e sorretto da imponenti pareti verticali di roccia calcarea. Una strada asfaltata proveniente da la Turbie, e liberamente percorribile, permette di giungere nei pressi del forte; la passeggiata fino alla vetta dura quindi pochi minuti.
Più selvaggi sono i versanti meridionali ed orientali del contrafforte, che, ai piedi delle alte pareti sommitali, sono costituiti da ripide chine arbustive e piccoli dirupi calcarei. Questi versanti sono solcati da una fitta rete di sentieri, che possono essere combinati in svariati modi. L’area è molto frequentata da arrampicatori, specialmente le pareti sommitali e la lunga fascia rocciosa detta Barre de la Loubière, che dal dorso sommitale digrada diagonalmente verso sud-ovest.
Dalla vetta della Tête de Chien si ha un bellissimo panorama, aperto soprattutto sul mare e sulla Costa Azzurra. Spettacolare la visuale aerea sul Principato di Monaco, con i grattacieli di Montecarlo e la città vecchia di Monaco. Nelle giornate limpide la vista si spinge verso nord-ovest fino alla Riviera Ligure di ponente, con il Monte Grammondo, il Monte Ceppo e il Monte Bignone. Verso sud-est il panorama è molto più ampio, comprendente il vicino Cap Ferrat, il lontano Cap d’Antibes, il massiccio dell’Esterel, e, in giornate straordinarie, il Massif des Maures. Verso nord le vicine vette della Grande Corniche e del Mont Agel coprono parte del panorama, ma si riesce comunque a vedere una buona parte di Alpi Marittime, dalla Rocca Sièra al Grand Capelet.
Il toponimo deriva da una curiosa storpiatura del nome originale, che era in dialetto ligure monegasco. L’originario Testa de Camp, indicante un luogo dove era presente un accampamento militare, è stato storpiato poi in Testa de Can, che si pronuncia allo stesso modo. Il toponimo dialettale è stato poi tradotto letteralmente in francese, e la traduzione francese è stata trasposta in italiano. In effetti, come scrisse il diplomatico americano Samuel S. Cox, la sagoma della Tête de Chien “ricorda ben più una tartaruga che la testa di un cane”.
Vie d’accesso
- Accesso automobilistico: Proveniendo dalla Liguria, si esce dall’autostrada a Roquebrune-Cap-Martin e, giunti ad una rotonda, si sale a destra verso la Turbie (strada D2564). Giunti a la Turbie, si svolta a sinistra in direzione del Fort de la Tête de Chien, e si parcheggia al termine della strada, poco sotto al forte. Da qui si continua a piedi lungo una strada sterrata che, attraversando una galleria, scende ad un colletto. Una breve risalita porta alla vetta (difficoltà: T; 5 minuti a piedi).
- Anello da Cap d’Ail a la Turbie
Torna a: Gruppo del Monte Grammondo