MONTE BIGNONE – 1299 m
MONTE CAGGIO – 1090 m

Settore: Alpi Liguri
Gruppo: Nodo del Monte Saccarello

Descrizione

Il Monte Bignone (1299 m) è un’enorme montagna in gran parte boscosa che si eleva direttamente dietro alla costa ligure. Con i suoi numerosi costoloni secondari va a circondare completamente la baia e i piccoli sottobacini occupati dalla città di Sanremo. È intagliato interamente in rocce sedimentarie torbiditiche, di due tipi principali: calcareo-marnose sul versanti sud e est (flysch di Sanremo), quarzo-arenitiche sul versante ovest (arenarie di Bordighera). Da queste caratteristiche geologiche deriva l’asimmetria del massiccio montuoso: il versante che dà su Sanremo è amplissimo e arrotondato, mentre il versante ovest è ripido e dirupato.
L’area sommitale della montagna è vastissima, allungata da nord-ovest a sud-est. La parte sudorientale è un ameno spallone pianeggiante, in gran parte erboso, che culmina a quota 1250; su questo dosso si trova la graziosa chiesetta della Madonna del Carmelo. La vetta più alta della montagna si trova però all’estremità nord-ovest della zona sommitale, ed è una piccola piramide boscosa, che precipita verso occidente con ripide balze di roccia. Sul punto culminante si trovano i resti di un castellaro ligure, risalente al V-IV secolo a.C., quando questa regione era popolata dalla tribù dei Liguri Intemeli; nei pressi sono state ritrovate ceramiche e anfore di fattura preromana. Adesso, sulle rovine del castellaro, si trova un cortile contenente un cippo e alcune panche in pietra.
Vista la facilità d’accesso da più versanti e l’ampiezza dell’area sommitale, il Monte Bignone ha patito una certa urbanizzazione, a partire dagli anni ’30 del Novecento. I fianchi della montagna hanno visto il proliferare di strade e stradine, sia sterrate che asfaltate, ed una di queste arriva fino in vetta. Nel 1936 venne costruita una funivia, al tempo opera notevolissima, che collegava il centro di Sanremo alla vetta con un percorso di circa 7,6 km. Con il successo di questa funivia la zona sommitale iniziò a popolarsi di vari edifici, tra cui un grande albergo-ristorante e alcune villette nascoste nel bosco. Negli anni successivi arrivarono anche i ripetitori, che ad oggi sono quasi una decina.
Con la chiusura della funivia, avvenuta nel 1981 per un ecclatante caso di mala gestione, la vetta del Monte Bignone è stata completamente abbandonata. Oggi rimangono solo i ruderi fatiscenti della stazione di arrivo e del ristorante, e anche la chiesetta ha visto giorni migliori. La stradina che arriva in vetta, non più mantenuta, è piuttosto dissestata già nel tratto asfaltato. Quando poi diventa sterrata, l’erosione la ha incisa così tanto che potrebbe essere impercorribile anche con un fuoristrada.
Comunque, nonostante tutti i difetti, il Monte Bignone merita ancora una visita, per le belle praterie sommitali, e per il suggestivo bosco misto che avvolge la cima principale. In secondo luogo, come ogni montagna ligure che si rispetti, il Bignone offre un panorama straordinario. Le praterie dove sorge la chiesetta sono aperte verso nord e verso est: si vedono tutte le Alpi Liguri dal Monte Toraggio al Monte Carmo di Loano, passando per il Bertrand, il Saccarello, il Ceppo e il Faudo. Si vede poi il mare e la Riviera Ligure, fino alle lontanissime vette dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Apuane. Sull’orizzonte si staglia la Corsica. La cima vera e propria, in parte boscosa, è invece aperta verso ovest: sulla Val Nervia, sulle Alpi Marittime, sul Monte Grammondo e sulla Costa Azzurra, da Monaco fino al promontorio di Saint-Tropez.
Sull’origine del toponimo si possono fare due ipotesi principali: Bignone è un cognome diffuso in Liguria, quindi la montagna potrebbe avere preso il nome di un suo antico proprietario. Del resto il cognome Bignone pare derivi dal termine prelatino bunia, che indica una sorgente d’acqua. Quindi anche il nome della montagna potrebbe avere questa origine.

I monti Bignone e Caggio dal Monte Baraccone
I monti Bignone e Caggio dal Monte Baraccone (13 dicembre 2020)

Tra i vari costoloni che si diramano dalla vetta del Monte Bignone, il più importante è quello che si dirige verso sud-ovest, a separare le vallette che gravitano su Sanremo da quelle che gravitano su Bordighera. Questo contrafforte, prima di estinguersi sul mare, si mantiene per un buon tratto su quote piuttosto elevate, formando anche una cima abbastanza prominente. Si tratta del Monte Caggio (1090 m), piccola cupola in parte rocciosa, avvolta completamente da un bel bosco a prevalenza di pini.
Non è una montagna particolarmente conosciuta, ma può costituire una meta a sé stante. Sulla vetta si trovano: una grande croce in legno e, purtroppo, anche un ripetitore, per fortuna abbastanza nascosto dagli alberi. Questi stessi alberi coprono però parte del panorama, che è aperto solo a sud-ovest. Si dominano i centri costieri di Bordighera e Vallecrosia, si vede il Monte Grammondo e si ha un bellissimo panorama sulla Costa Azzurra fino al lontanissimo promontorio di Saint-Tropez, con la città di Monaco in bell’evidenza.
Analogamente al Monte Bignone, anche il Monte Caggio ospita sulla sua vetta le rovine di un antichissimo castellaro ligure, ancora meglio riconoscibile: è quel groppone che ne costituisce oggi la vetta, e sul quale si trova la croce.

Vie d’accesso

  1. Accesso stradale al Monte Bignone: La stradina che sale in vetta al Monte Bignone si origina dalla SP56, che collega San Romolo a Bajardo, ed è raggiungibile da vari versanti. La strada è percorribile in automobile finchè asfaltata; il tratto sterrato invece si può percorrere solo a piedi. Passati accanto alla chiesetta e ai ruderi del ristorante, si trascurano i segnavia bianco-rossi per Bajardo e si sale dritti lungo la mulattiera scalinata che porta in vetta (difficoltà: T; 10 minuti dalla fine dell’asfalto).
  2. Da Sanremo o dalla Croce della Para
  3. Da Seborga
Luci dell'alba sul Monte Caggio
Luci dell’alba sul Monte Caggio (22 dicembre 2017)

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