MONTE ANTOROTO – 2149 m
Settore: Alpi Liguri
Gruppo: Alpi del Marguaréis
Descrizione
Il Monte Antoroto (2149 m) è una montagna massiccia e imponente che sorge sullo spartiacque tra la Val Tánaro e la Val Casotto, dominando i centri abitati di Ormea e di Garessio. Presso la sua cima la displuviale tra le due valli, che fino a qui aveva seguito un andamento ovest-est, piega gradualmente verso nord, abbassandosi rapidamente sotto ai 2000 metri di quota e dirigendosi verso i vicini Monte Grosso e Bric Mindino.
La montagna appare come un dorso massiccio di erba e rocce, dall’aspetto allungato e tondeggiante. Solo se visto da nord-est, da Valdinferno o dai pressi del Monte Grosso, assume un’elegante forma piramidale, esponendo il suo versante più severo e dirupato. Verso ovest, la dentellata e rocciosa cresta delle Rocce di Perabruna (o Panne) collega l’Antoroto alla meno evidente Cima Ciuaiera; verso est invece si dirama il lungo e imponente contrafforte roccioso che separa la Val d’Inferno dal ramo principale della Val Tánaro. Questo contrafforte forma gli avancorpi del Bric Ronzino (1712 m) e le pareti verticali della Rocca d’Orse (1377 m), prima di terminare sul fondo della Val Tánaro nei pressi di Trappa; nelle rocce calcaree che lo costituiscono si aprono numerose grotte anche di discreto sviluppo, in parte inesplorate e terreno d’avventura per gli speleologi.
Il Monte Antoroto culmina con due vette gemelle; la ovest (2146 m) è un dosso erboso in genere trascurato, mentre la est è il punto più alto della montagna. Le due cime sono separate dall’ampia sella erbosa detta Colletto dell’Antoroto, dove fanno capo le “vie normali” che salgono da nord e da sud. Sulla cima principale della montagna si trova una piccola croce metallica, posta nel 1986 in occasione del quarantesimo anniversario della sezione CAI di Garessio. Poco più in basso, un po’ nascosta, si trova un’edicola sacra ricavata all’interno di un muretto.
L’Antoroto è una montagna molto frequentata, sia per la facilità d’accesso, sia per il panorama estesissimo che si osserva dalla vetta. Il panorama si apre soprattutto verso sud e verso est, dove per centinaia di chilometri non ci sono più cime che raggiungono i 2000 metri di quota. Certo, bisogna avere un po’ di fortuna: essendo l’Antoroto una montagna di 2000 metri piuttosto vicina al mare, la formazione di nebbie orografiche è all’ordine del giorno. Comunque, nelle belle giornate si vede tutta la costa ligure, lungo la quale si riconoscono Albenga, Borghetto Santo Spirito e, ben più lontana, Genova.
Si osservano tutte le Alpi Liguri dal Monte Armetta al Pizzo d’Évigno, dal Monte Galero al Monte Carmo, e più lontano i principali rilievi dell’Appennino Ligure. Se si è fortunati si riescono a scorgere il crinale Tosco-Emiliano e le Apuane. Oltre il Mar Ligure, in giornate limpide, si può vedere la Corsica. Verso nord si osservano le colline delle Langhe e la Pianura Padana, davvero vicinissima; si possono vedere chiaramente le Colline del Po e la città di Torino. Tutt’intorno alla pianura, si innalza maestoso l’arco alpino occidentale, che si segue dalle vicine vette del Pizzo d’Ormea e del Mongioie fino al lontano Monte Rosa e, nelle giornate più limpide, al Bernina.
Per quanto riguarda il toponimo, presso i valligiani la lunga costiera che va dal Pizzo d’Ormea fino alla Rocca d’Orse è sempre stata nota con il nome collettivo di “le Panne” (analogo ai frequenti “penna, pennino, pennone”). Solo nell’Ottocento questa cima della dorsale inizia ad essere indicata come Antoroto, poichè vi cresce in abbondanza il fiore Aconitum anthora.
Vie d’accesso
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