PUNTA DANTE – 3166 m
Settore: Alpi Cozie
Gruppo: Massiccio del Monviso
Descrizione
La Punta Dante (3166 m) è una delle cime più note del massiccio del Monviso. Sorge pochi chilometri a sud rispetto al Re di Pietra, lungo lo spartiacque tra i valloni delle Forciolline e delle Giargiatte, entrambi tributari della Val Varáita. Questo costone si origina dalla displuviale tra Varàita e Po in corrispondenza della Punta Michelis (3151 m), quindi si abbassa alla sella detritica del Colle Dante e si eleva di nuovo nella punta omonima, che ne rappresenta la quota massima. Dalla Punta Dante il contrafforte prosegue, molto più roccioso e impervio, fino alla malagevole sella del Colle Meano, quindi forma il grande castello roccioso delle Rocce Meano.
La Punta Dante si presenta con una forma vagamente piramidale, un po’ irregolare. È abbastanza imponente, soprattutto se vista dalla zona del Bivacco Bertoglio, o dai dintorni del Passo San Chiaffredo. Dal Bivacco Boarelli invece non si vede, nascosta tra i suoi contrafforti secondari. Sulla cima, che è costituita da due piccoli cocuzzoli gemelli, si trovano una bella croce e una piramide metallica che reca in rilievo nome e quota della montagna. Il panorama è mozzafiato: da un lato si ammira la maestosa parete sud del Monviso, a distanza ravvicinata, mentre dall’altro si è affacciati sulla Pianura Padana, che si stende verso l’orizzonte. Intorno alla pianura, si riesce a seguire l’intero arco alpino occidentale, dal Monte Rosa alle Alpi Liguri. Spiccano particolarmente il Brec de Chambeyron, il Pelvo d’Elva, il Monte Matto, l’Argentera e il Mongioie. Se si è fortunati si possono scorgere in lontananza i crinali dell’Appennino Ligure.
La prima ascensione nota della Punta Dante è stata effettuata il 23 settembre 1889 da Cesare Fiorio, Carlo Ratti e Francesco Paganone, membri del CAI di Torino. È però possibile che, vista la relativa facilità d’accesso, la punta fosse stata raggiunta in precedenza da cacciatori di camosci. In ogni caso, i primi salitori noti diedero alla punta il nome di “Cima di Costarossa”. Nel 1903 il nome fu cambiato dal professor Ubaldo Valbusa, fervente patriota e instancabile esploratore di questo tratto di Alpi. Il Valbusa spostò il nome “Cima di Costarossa” alla dentellata cresta rocciosa che sorge a sud del Passo Fiorio-Ratti, e ribattezzò la punta dandole il nome di Dante Alighieri.
Ad oggi ci sono due “vie normali” per salire alla Punta Dante, entrambe di difficoltà non più che escursionistica. La salita dal Bivacco Boarelli è più breve e comoda, anche perchè è ben segnalata. La salita dal Bivacco Bertoglio è invece più lunga e avventurosa, praticamente priva di segnalazioni e su terreno più scomodo e impervio.
Vie d’accesso

Torna a: Massiccio del Monviso