MONCUNI – 642 m
Settore: Alpi Cozie
Gruppo: Dorsale Orsiera-Rocciavrè
Descrizione
Il Moncuni (642 m) è un piccolo massiccio montuoso dalle forme arrotondate che si eleva tra i paesi di Avigliana, Trana e Reano. La montagna chiude ad oriente l’ampia conca dei Laghi di Avigliana, a causa della quale si trova del tutto isolata rispetto ai più vicini contrafforti alpini. Sul lato dei Laghi di Avigliana il versante scende ripido, con rocce rotte ed erba presso la cima, poi con fitte boscaglie; il versante opposto, rivolto verso Reano e la pianura torinese, digrada invece molto dolcemente. In alcune pubblicazioni il toponimo è italianizzato in Monte Cuneo; questo nome potrebbe derivare dalla forma stessa del massiccio, o dal fatto che dalla vetta si vede in lontananza la città di Cuneo.
Il piccolo massiccio del Moncuni culmina con una serie di cime poco rilevate, disposte a L rovesciata intorno alla conca di Reano. La più alta si trova nella parte meridionale, proprio al di sopra del paese di Trana e del Lago Piccolo di Avigliana. Questa cima, costituita da erba e roccette, ma quasi raggiunta dagli alberi sul versante orientale, è sormontata da una grande croce metallica; da qui si ha una bellissima vista sui Laghi di Avigliana e sulle montagne della Val di Susa e della Val Sangone, oltre che su buona parte della pianura piemontese e sulle Colline del Po. Se si è fortunati in lontananza si può scorgere l’Appennino.
Il Moncuni è interessante anche dal punto di vista geologico. All’interno delle scure peridotiti che ne costituiscono la cima si possono trovare le curiose pseudotachiliti: si tratta di rocce vetrose, che appaiono come dei piccoli filoni all’interno della roccia incassante; sarebbero le testimonianze di terremoti avvenuti decine di milioni di anni fa, quando le rocce che costituiscono oggi il Moncuni venivano portate in subduzione all’inizio dell’orogenesi alpina. Le rocce del Moncuni sarebbero quindi l’equivalente fossile dei terremoti che oggi avvengono nelle più importanti zone di convergenza tra placche, come ad esempio le Ande o il Giappone.
Vie d’accesso
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