Ciciu del Villar

Uno dei luoghi più curiosi dell’intera Val Màira si trova proprio al suo imbocco, nei pressi del paese di Villar San Costanzo; ci troviamo sul versante sud-orientale del Monte San Bernardo, a quote comprese tra i 600 e i 900 metri. Si tratta della Riserva naturale dei Ciciu del Villar, istituita nel 1989 per proteggere una vera e propria meraviglia geologica.
I Ciciu sono curiosi funghi di pietra, costituiti da un grande “cappello” di roccia metamorfica (ortogneiss) e da un “gambo” di terra e pietrisco. Nel territorio della riserva ce ne sono tantissimi: uno studio dell’Università di Torino ne ha censiti ben 479. I funghi di pietra crescono sia isolati che in vere e proprie famiglie; ce ne sono un po’ di tutte le altezze, da mezzo metro ad un massimo di 10 metri. I “cappelli” più grandi hanno un diametro che supera gli 8 metri di diametro.

Entrando nella riserva
Entrando nella riserva

La formazione dei Ciciu è avvenuta per via di un affascinante processo geologico. Il versante in cui si trovano è una grande conoide alluvionale, formatasi alla fine dell’ultima era glaciale. L’antica conoide venne poi ricoperta in più punti da grandi massi, probabilmente a seguito di imponenti frane di crollo provenienti dalla sovrastante Costa Pragamonti; il tutto venne poi interessato dalla tettonica quaternaria, che sollevò leggermente la conoide portandola sul versante dove si trova adesso.
Il versante si è trovato esposto all’erosione meteorica, dovuta alle piogge e al ruscellamento. Se i tratti scoperti di versante vengono erosi molto facilmente, invece i massi di ortogneiss proteggono dall’erosione la colonna di terreno sottostante. Per questo motivo si vengono a formare questi curiosi funghi di pietra. L’erosione comunque continua anche sui funghi, molto a rilento; può quindi succedere che le colonne di terra diventino troppo esili per sorreggere il masso. In questo caso il ciciu crolla; il masso va quindi a proteggere una nuova porzione di terreno, permettendo l’inizio della formazione di un nuovo ciciu.
Il toponimo “ciciu” vuol dire “fantoccio” o “pupazzo”, in riferimento sempre alla forma di questi curiose emergenze rocciose. Il toponimo è collegato ad una leggenda, per la quale i Ciciu sarebbero effettivamente uomini pietrificati.

Accesso e percorsi

Il paese di Villar San Costanzo è raggiungibile da Cuneo, passando per Dronero, oppure da Fossano, passando per Villafalletto, Busca e Morra del Villar; questo solo per citare i due caselli autostradali più vicini.
All’interno della riserva si snodano due percorsi principali: uno breve (difficoltà: T) e uno più lungo (difficoltà: E), che permette di salire anche al sovrastante Colle della Liretta. Quando abbiamo visitato la riserva, abbiamo percorso il sentiero breve a causa della pioggia; ci abbiamo impiegato poco più di mezz’ora.

Leggende sui Ciciu del Villar

Molte leggende sono state tramandate per spiegare l’origine di queste curiose formazioni rocciose. Secondo alcune sarebbero stati creati dalle streghe (in dialetto masche); secondo altri sarebbero proprio streghe pietrificate, a causa di un sabba (cioè un rito satanico fatto dalle streghe in presenza del diavolo in persona) andato male.
La leggenda più curiosa e nota però riguarda proprio San Costanzo, un ex-legionario romano della legione Tebea. La legione, reclutata dall’imperatore Diocleziano (III secolo d.C) in Egitto, venne inviata nei territori delle attuali Alpi piemontesi per impedire il dilagare della religione cristiana. Tuttavia, molti di questi legionari, cristiani essi stessi, si rifiutarono di massacrare le popolazioni del luogo, e per questo tradimento, vennero decimati da altri soldati romani; alcuni tebei riuscirono a scappare, rifugiandosi nelle valli montane.
Pare che San Costanzo si ritrovò un giorno, inseguito da centinaia di legionari, a scappare per i pendii del Colle della Liretta. Sfiancato dalla fuga, si fermò e lanciò una maledizione sui soldati che lo inseguivano: «O empi incorreggibili, o tristi dal cuore di pietra! In nome del vero Dio vi maledico. Siate pietre anche voi!». Così, molti legionari furono tramutati in pietra e divennero i Ciciu che vediamo ancora oggi. Tuttavia, la maledizione non fu sufficiente a salvare San Costanzo che, raggiunto poco dopo da altri soldati, venne ucciso. Nel luogo in cui il Santo morì si trova oggi il Santuario di San Costanzo al Monte.

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