LE MOLÉSON – 2002 m
Settore: Alpi Bernesi
Gruppo: Prealpi di Vaud
Descrizione
Il Moléson (2002 m) è una delle montagne più note e frequentate delle Prealpi di Vaud. Si innalza imponente e solitario, ultimo bastione della catena alpina tra le valli del Rodano e della Sarine, affacciato sull’altopiano svizzero centrale.
Non sorge sullo spartiacque tra Rodano e Sarine, ma completamente all’interno di quest’ultima. Il contrafforte prende origine dal nodo del Teysachaux e si spinge verso nord-est, separando la valle della Gruyère, dove scorre la Sarine, dal vallone della Trême, suo affluente. In corrispondenza del Moléson, il contrafforte si separa in due brevi rami che circondano la valle di un secondo affluente, l’Albeuve, dove sorge il centro turistico di Moléson-sur-Gruyères.
Il Moléson ha un profilo tozzo, a forma di panettone milanese: i fianchi sono assai ripidi, caratterizzati da dirupi di rocce calcaree stratificate, mentre la cima è erbosa e tondeggiante. Vista la sua posizione avanzata e il suo isolamento, è ben visibile e facilmente riconoscibile da gran parte dell’altopiano svizzero occidentale. Per questo, è diventato già nel XIX secolo la montagna simbolo della regione della Gruyère, e un po’ dell’intero territorio di Friburgo.
Come ogni montagna svizzera dal facile accesso e dal vasto panorama, anche il Moléson è stato aggredito da infrastrutture e impianti di risalita. Negli anni ’60, al piede nord-est della montagna, è stato realizzato il villaggio di Moléson-sur-Gruyères e, contestualmente, una cabinovia che collegava il villaggio con la cima della montagna. Altri impianti di risalita e piste da sci sono state costruite alla base del versante nord, sotto le pareti rocciose. Nel 1998, la cabinovia è stata sostituita: adesso, da Moléson-sur-Gruyères parte una funicolare, che sale fino alla stazione di Plan Francey, a circa 1500 m di quota. Da lì, una nuova cabinovia permette di superare gli ultimi 500 metri di dislivello fino alla vetta della montagna.
La stazione di arrivo della cabinovia non si trova proprio sul culmine, ma sulla sella tra la cima principale e l’anticima sud. Nell’edificio della stazione di arrivo si trovano anche un ristorante ed un osservatorio astronomico. Sull’erbosa vetta del Moléson, invece, sorge un cippo metallico, che indica un punto trigonometrico. Dalla cima il panorama è davvero straordinario: da una parte le catene delle Prealpi e delle Alpi svizzere, di cui si distinguono molti dei massicci principali. Si vedono i laghi di Ginevra e di Neuchâtel, dietro ai quali si estende la lunga e uniforme catena del Giura. Più vicino, si osserva un panorama aereo sulla bassa valle della Gruyère, con il borgo medievale di Gruyères e l’omonimo lago artificiale.
Il toponimo pare sia molto antico, già presente in alcune fonti del basso Medioevo. L’origine è incerta: potrebbe derivare dal celtico molatia, cioè “larice”, forse in riferimento a boschi di larici oggi non più presenti sulla montagna. Secondo altri deriva dal termine francese arcaico moloise, che vuol dire “prato umido”. Un’ultima interpretazione lo vede come una storpiatura del latino mola summum, cioè “cima a forma di mola”.
Vie d’accesso
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