FAULHORN – 2681 m
Settore: Alpi Bernesi
Gruppo: Alpi Bernesi Centrali
Descrizione
Il Faulhorn (2681 m) è una delle cime più frequentate della zona di Grindelwald, sia per la facilità di accesso, sia per la stupenda vista frontale su molti dei “4000” delle Alpi Bernesi. Sorge in posizione centrale nel sottogruppo dello Schwarzhorn, sullo spartiacque tra la valle del fiume Schwarze Lütschine (Grindelwald) e la profonda vallata del Lago di Brienz.
Si tratta di una montagna piuttosto asimmetrica: a sud scende con pendii ampi e mai particolarmente ripidi, mentre a nord precipita con una parete di rocce stratificate alta un centinaio di metri. Poco a sud-est rispetto alla cima si trova un ampio spallone pianeggiante che costituisce un punto nodale. Dirama verso sud-est la breve costiera che culmina con il Reeti, e che delimita la valle del Bachalpsee.
La vetta del Faulhorn ha una caratteristica forma a cupola, ed è ben riconoscibile anche da lontano per la presenza di un grande albergo-rifugio (Berghotel Faulhorn). L’albergo venne realizzato nel 1830, agli inizi della stagione del turismo alpino; ancora oggi apre durante la stagione estiva. Sul punto culminante, che si trova poco sopra all’albergo, sorge un ripetitore e si trovano alcune panche.
Dalla cima del Faulhorn si ha un bellissimo panorama circolare. Sul lato meridionale si osserva la catena principale delle Alpi Bernesi, dal Wetterhorn all’Eiger, con bellissime prospettive sullo Schreckhorn, sul Finsteraarhorn, sul Fiescherhorn, sul Mönch e sulla Jungfrau. Verso nord, invece, si ha una vista aerea sulla valle di Brienz e di Thun, con scorci sui rispettivi laghi e sui contrafforti prealpini che digradano verso il “Plateau” svizzero. Nelle giornate limpide è possibile scorgere i laghi di Lucerna e di Zug, e la catena del Giura sullo sfondo.
Riguardo il toponimo, “faulhorn” significa letteralmente “corno pigro”. Tuttavia, il nome sarebbe una storpiatura del termine fulen, che indica rocce instabili, e si riferisce all’aspetto in sfacelo della parete settentrionale.
Vie d’accesso
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