Alp Güglia – Fuorcla Chamuotsch – Corn Suvretta
Caratteristiche
Difficoltà: EE/F
Dislivello in salita: 860 m circa
Tempo: 2.40 – 3.10 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2024
La via più breve e comoda per salire al Corn Suvretta percorre la selvaggia Valletta dal Güglia. Il percorso si svolge per tracce non segnalate fino ai pascoli nella parte mediana del vallone, quindi si inerpica per ghiaie e pietrame fino all’elevata Fuorcla Chamuotsch. Da lì si rimonta la breve cresta sud-est della montagna, che alterna tratti in cui si cammina a brevi passaggi su rocce molto rotte che richiedono attenzione.
Accesso
a) Proveniendo da Livigno o da Poschiavo, ci si porta al Passo del Bernina e si scende verso l’Engadina. Superata Pontresina si svolta a sinistra per St. Moritz e Champfer; poco prima di giungere a Silvaplana si svolta a destra e si sale verso lo Julierpass. Prima di giungere al valico, si parcheggia presso l’Alp Güglia.
b) Proveniendo da Chiavenna, si risale la Val Bregaglia e si attraversa il Passo del Maloja, sbucando in alta Engadina. Poco dopo Silvaplana si svolta a sinistra e si sale verso lo Julierpass. Prima di giungere al valico, si parcheggia presso l’Alp Güglia (2199 m).
Itinerario
Si imbocca la breve sterrata di accesso all’alpeggio ma, dopo pochi metri, si passa attraverso un apposito varco della recinzione sulla sinistra (cartelli che avvertono sul pericolo dato dalle mucche nutrici con vitelli). Attraversato un rigagnolo spesso in secca, si imbocca un sentiero abbastanza evidente che si innalza in diagonale verso sinistra. Un tratto più ripido porta presso una struttura in cemento e metallo e, poco più avanti, presso una recinzione che delimita un boschetto di giovani conifere (quota 2250 circa).
Si costeggia la recinzione verso sinistra, fino ad affacciarsi sul torrentello che scende dalla Valletta dal Güglia. Qui si piega a destra e si rimonta un costoncino morenico (sempre costeggiando la recinzione), situato sul lato sinistro idrografico del vallone. Giunti a monte del boschetto, il sentiero prosegue in salita verso nord, nel prato cosparso di massi. Si passa accanto ad un roccione con un caratteristico incavo alla base (Crap dal Büsin), quindi si prende quota con alcune svolte. Il sentiero passa a destra di un piccolo orrido da cui il torrente scende con alcune cascatelle.
La salita porta ad una soglia da cui si apre l’ampia parte mediana della Valletta dal Güglia, quasi pianeggiante. Il sentiero taglia quasi in piano per circa 200 metri, quindi attraversa il torrente su una passerella in legno (quota 2483) e si sposta sulla sponda destra idrografica. Da qui le tracce si fanno meno evidenti; in ogni caso, bisogna mantenersi a fianco del torrente, in dolcissima salita, per pascoli cosparsi di massi.
Superata una piccola strettoia, si sbuca in un’altra ampia conca dove il vallone si divide in due rami. Guadato un piccolo affluente che scende dallo Spelm Ravulaunas (riconoscibile per la sua parete di rocce rossastre), si giunge nei pressi della confluenza dei due torrentelli che scendono dai due rami superiori del vallone (quota 2543).
Se a sinistra si nota la parete rossastra dello Spelm Ravulaunas, costituita da diaspri e argilliti, sulla destra si innalza il maestoso versante ovest del Piz Julier. Dalle pareti rocciose superiori scende un enorme rock glacier, noto come Gianda Grischa; si tratta di una gigantesca lingua di detrito intrisa di ghiaccio, che ne permette il lento scivolamento a valle. Al centro del vallone, tra i due rami superiori, si notano il dosso in gran parte erboso del Muottin e il tondeggiante testone bianco del Crap Alv.
Seguendo tracce di bestiame che tagliano verso destra, si attraversano i due torrentelli. Ci si addentra quindi nel valloncello di destra, salendo in diagonale per prati sulla sua sponda sinistra idrografica (vaghe tracce), ai piedi dell’imponente e panciuta parete rocciosa del Nes. A quota 2650 circa, si sbuca su un bel ripiano erboso.
Spostandosi a sinistra, si può guadare il torrente e salire in breve sull’arrotondata cima del Muottin (2682 m) che offre un bel panorama grazie alla sua posizione centrale all’interno della Valletta dal Güglia.
Si prosegue in salita fuori sentiero, appoggiando a destra per entrare nel valloncello che fa capo alla Fuorcla Chamuotsch; sulla sinistra si innalza il versante ghiaioso del Corn Suvretta, caratterizzato da singolari torrioni rocciosi, mentre a destra si eleva il contrafforte che collega il Nes al Corn Chamuotsch. Seguendo rari ometti, si sale nei pressi del rio che percorre il valloncello, poi si rimonta una china ghiaiosa brunastra sulla destra. Attraversato un ripianetto, si scavalca un dosso di rocce bianche rotte, quindi ci si riporta sul fondo del valloncello. Risalito l’ultimo ripido pendio ghiaioso, si giunge alla Fuorcla Chamuotsch (2923 m), situata sullo spartiacque tra la Valletta dal Güglia e la Val Suvretta da San Murezzan.
Deviazione – Corn Chamuotsch. Il Corn Chamuotsch è l’appuntita cima di rocce rotte brunastre che sorge a sud-est del valico. Invece che seguire direttamente il crinale, che è assai ripido e malagevole, conviene tagliare a destra per una sorta di maldefinita cengia ingombra di pietrame. Salendo in diagonale tra blocchi di conglomerato, si guadagna un’ampia spalla sulla cresta ovest della montagna. Si piega a sinistra e si rimonta il crinale, prima per ripide ghiaie, poi per un caratteristico canalino tra lame rocciose. Giunti in vista della cima, si aggira a destra un affioramento roccioso, poi si risale per ghiaie. Con un brevissimo passo di arrampicata (I) si monta sul castelletto sommitale del Corn Chamuotsch (3016 m). In cima si trovano un bastone e una crocetta in legno dipinta di rosso.
Dalla Fuorcla Chamuotsch si gira a sinistra sul crinale, caratterizzato subito da un affioramento roccioso. Si aggira sulla destra il primo roccione, poi si attraversa una forcella e si contorna a sinistra un torrione. Con una breve discesa, si giunge ad una sella detritica, da cui ha inizio la vera e propria cresta sud-est del Corn Suvretta. Si attacca la cresta di rocce e blocchi (passi di I); le asperità possono essere aggirate ora su un lato, ora sull’altro, ma conviene non allontanarsi mai dal filo di cresta.
Per tracce, si sale un tratto ghiaioso e si passa a sinistra di un torrioncino giallastro, quindi si giunge alla base di un becco di rocce rotte grige. Si sale in diagonale a sinistra per cengette e gradini (ometto di pietre), quindi si ritorna a destra per ritornare sul filo. Un breve tratto ripido su ghiaietto conduce su una piccola spalla, da cui la pendenza diminuisce. Si rimonta l’ultimo tratto di cresta ghiaiosa, caratterizzata da curiose lame rocciose che sporgono a destra, fino all’ometto sulla vetta del Corn Suvretta (3071 m).
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