Alpe Vago – Laghi della Valletta – Pass da Val Mera
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 720 m circa
Tempo: 2.30 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2015
Risalendo i selvaggi valloni che incidono il versante nord del gruppo del Piz Paradisin, si raggiunge il Pass da Val Mera, che fa da collegamento con la Svizzera e il Rifugio Saoseo. La segnaletica è piuttosto confusionaria: tutti i cartelli segnalano l’itinerario come “percorso 113”, mentre i segnavia dipinti portano il numero 106.
Accesso
a) Da Poschiavo si sale verso il Passo del Bernina, poi si prende a destra la diramazione per Livigno, che scavalca la Fòrcola. Si scende quindi sul versante opposto fino al parcheggio autorizzato P8, presso l’Alpe Vago.
b) Da Livigno si imbocca la strada per la Forcola, e la si segue fino al parcheggio autorizzato P8, posto all’inizio dell’ampia spianata dove si trova l’Alpe Vago (1977 m).
Itinerario
Si imbocca una stradina a tratti asfaltata, a tratti sterrata, che taglia in piano parallelamente alla strada provinciale per la Forcola. Giunti ad un bivio si va a sinistra e, in dolce salita, si raggiungono gli edifici dell’Alpe Vago (1998 m).
In questo alpeggio si vendono latte e formaggi prodotti localmente, come indicano anche i numerosi cartelli sulla strada provinciale.
Ad un bivio in mezzo al gruppetto di case, si nota sulla destra il cartello in legno che indica “sentiero Val Mera”. Lo si imbocca, superando una recinzione e salendo per prati, lungo un sentiero che si dirige verso l’imbocco della Valle Vago. Ci si porta a costeggiare dall’alto la forra dove scorre il torrente che percorre il vallone, attraversando in lieve salita boschetti di larici e superando due ripiani erbosi percorsi da ruscelli. Il sentiero poi si allontana dal torrente, salendo in diagonale sulla destra; un tratto meno pendente tra cespugli e radi larici porta ad un bivio (quota 2180 circa).
Scendendo sulla sinistra lungo un ripido sentiero a tornanti, si raggiunge in pochi minuti la base della spettacolare Cascata di Val Nera, formata dal torrente proveniente dalla Val di Campo: esso precipita da una profonda forra con due salti per un totale di una trentina di metri, per poi confluire con il torrente principale che scende dalla Val Nera.
Si va a destra e, salendo in diagonale nei pressi di una forra molto incassata, si entra nell’ampia Val di Campo (da non confondere con il vallone omonimo sul versante svizzero). Si attraversa una recinzione, si lascia a sinistra una passerella di legno, e si rimonta il vallone, tra praterie cosparse di massi. Il sentiero procede più o meno parallelamente al torrente di fondovalle, e porta ad un bivio (quota 2383), ai piedi della bella cascata formata dall’emissario dei Laghi della Valletta.
Il cartello segnala i Laghi della Valletta a sinistra, ma l’indicazione è falsa: il sentiero di sinistra sale ripido alla Vedretta del Paradisin, senza passare dai laghi.
Si prosegue dritti nel vallone principale, che continua a salire verso la grande piramide del Piz Ursera. Il sentierino, ora poco evidente, prosegue man mano più ripido, tenendosi nei pressi del torrente, mentre il vallone si fa man mano più detritico e meno erboso. Si piega quindi a sinistra, attraversando il torrente ed effettuando un lungo traverso, poi si risale con stretti tornanti un dosso di rocce montonate. Giunti sulla sua erbosa sommità (2646 m), in basso a sinistra appare il Lago Inferiore della Valletta.
Si tratta di uno specchio d’acqua di forma irregolare e allungata, esteso per circa 24000 mq ma poco profondo, formato probabilmente da tanti piccoli bacini poi riuniti. Le acque sono limpidissime e di colore verde e azzurro; il livello di massimo invaso è a quota 2592, cioè circa cinquanta metri più in basso rispetto al sentiero. Sulla bastionata subito a sinistra del lago scendono molte cascate filiformi, formate dall’acqua di disgelo della Vedretta del Paradisin.
Senza scendere al lago, si supera una selletta e si risale il dosso erboso successivo. Il sentierino rimonta quindi un costone pressochè pianeggiante, con belle viste sul lago, per poi abbassarsi in una piccola conca dove si trova una pozza temporanea. Seguendo le tracce, si imbocca una valletta detritica pianeggiante, che poi sfocia in una conca dove si trova un rudere addossato ad un masso. Per erba e pietraie si superano altri piccoli dossi, affacciandosi sulla conca del Lago Superiore della Valletta.
Il lago, il cui livello acqueo è a quota 2649 (circa venti metri sotto al sentiero), è più piccolo rispetto all’altro – circa 12400 mq – ed ha una forma più o meno ovale, con acque limpide e profonde.
Si costeggia il lago dall’alto e, con un’ultima breve salita tra sfasciumi, si raggiunge il Pass da Val Mera (o Colle di Campo; 2671 m).
Profonda sella sullo spartiacque tra Mar Nero e Mare Adriatico, che divide il massiccio del Piz Ursera dall’aguzzo torrione della Corna di Campo. È l’unico passaggio tra la Val di Campo svizzera, dove si trova il Rifugio Saoseo, e la Val di Campo italiana, che scende verso la valle di Livigno. Scendendo lungo il sentiero verso il Rifugio Saoseo per qualche decina di metri, ci si affaccia sulla conca del Lago di Roan, piccolo specchio d’acqua posto alla testata del vallone che scende verso la conca di Lungacqua.




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