Alpe Vago – Corna di Capra
Caratteristiche
Difficoltà: F
Dislivello in salita: 1180 m circa
Tempo: 3.15 – 4 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2019
La via normale alla Corna di Capra sale per il versante occidentale della montagna. Dapprima si segue il sentiero segnalato per la Bocchetta delle Capre, poi lo si abbandona per rimontare alla meglio i pendii superiori, costituiti da infiniti ghiaioni. Nell’ultima parte di percorso sono completamente assenti segnavia e tracce di passaggio, quindi bisogna avere un buon senso dell’orientamento, una buona capacità di scegliere la via migliore e abitudine a muoversi su terreni impervi e disagevoli.
Accesso
a) Da Poschiavo si sale verso il Passo del Bernina, poi si prende a destra la diramazione per Livigno, che scavalca la Fòrcola. Si scende quindi sul versante opposto fino al parcheggio autorizzato P8, presso l’Alpe Vago.
b) Da Livigno si imbocca la strada per la Forcola, e la si segue fino al parcheggio autorizzato P8, posto all’inizio dell’ampia spianata dove si trova l’Alpe Vago (1977 m).
Itinerario
Si imbocca una stradina a tratti asfaltata, a tratti sterrata, che taglia in piano parallelamente alla strada provinciale per la Forcola. Giunti ad un bivio si va a sinistra e, in dolce salita, si raggiungono gli edifici dell’Alpe Vago (1998 m).
In questo alpeggio si vendono latte e formaggi prodotti localmente, come indicano anche i numerosi cartelli sulla strada provinciale.
Sorpassato il gruppetto di case, si lascia a destra il sentiero per il Passo di Val Mera e si prende a sinistra la diramazione per la Bocchetta delle Capre, che attraversa il torrente della Valle Vago su un ponticello in legno. Attraversata una recinzione, si inizia a salire ripidamente entrando in un boschetto di larici; si prosegue poi con pendenza più dolce sul lato destro idrografico della Valle Vago, tra prati e boschetti. Ad un bivio (quota 2160) si lascia a destra il sentiero principale, che conduce alla vicina Cascata di Val Nera, e si prende a sinistra il sentierino per la Bocchetta delle Capre.
La Cascata di Val Nera è formata dal torrente proveniente dalla Val di Campo: esso precipita da una profonda forra con due salti per un totale di una trentina di metri, per poi confluire con il torrente principale che scende dalla Val Nera.
Il sentiero attraversa un rio e poi si inerpica con alcune svolte lungo un conoide erboso; si inizia quindi a tagliare in diagonale verso nord-est, tra prati, massi e alberelli isolati. Ci si addentra man mano nella Val Nera, tagliandone il ripido fianco destro idrografico con bellissima vista sul Piz Paradisin e sul Monte Val Nera; il sentiero alterna lunghi traversi a ripide salite con strette svolte. Attraversati alcuni ruscelli che scorrono in canaloni scoscesi, un’ultima serie di svolte porta ad un ripiano erboso (quota 2640 circa), da cui è ben visibile la sovrastante piramide della Corna di Capra. Qui si abbandona il sentiero segnalato e si gira a sinistra, attraversando il pianoro in direzione nord. Si guada un rio e, giunti quasi al termine del pianoro, si sale ripidamente a destra, entrando in un valloncello.
Lo si rimonta tra magre erbe e ghiaie, fino a trovare sulla sinistra una via comoda per guadagnare il dosso che lo sovrasta (quota 2800 circa). Si attraversa un pianoro di pietrame, quindi si risale alla meglio il dosso successivo; giunti sul suo dorso, lo si rimonta verso destra, sbucando in una conca ai piedi del versante terminale della Corna di Capra. Qui spesso alcuni nevai sopravvivono fino ad estate inoltrata. Salendo per uno scomodo ghiaione, si aggira sulla sinistra il dirupo di rocce rotte che sovrasta la conca; più in alto si ritorna a destra, portandosi più o meno al centro del versante ovest della Corna di Capra. Si sale ora direttamente per il ripido pendio di ghiaie e pietrame (attenzione a non scaricare sassi), guadagnando infine la cresta sommitale. Si gira a sinistra e in breve si arriva in vetta alla Corna di Capra (3136 m).
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