Alpe Campaccio – Cascina del Monte – Monte Campaccio

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1068 m
Tempo: 2.45 – 3.15 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2017

Rispetto alla salita da Carosello 3000, questo itinerario è “tecnicamente” più facile, anche se molto più lungo; può essere perciò considerato la “via normale” al Monte Campaccio. Si tratta essenzialmente di una lunghissima salita fuori sentiero, prima per ripidi pendii erbosi, poi per l’arrotondata cresta sud-est della montagna. Il percorso non presenta particolari difficoltà, richiede un minimo di dimestichezza con i terreni impervi e un po’ di senso dell’orientamento; può diventare pericoloso in caso di nebbia, vista la totale assenza di punti di riferimento. Il panorama aereo dalla vetta fa da contraltare alla monotonia della salita.

Accesso

a) Proveniendo da Sondrio si sale verso il Passo del Bernina senza raggiungerlo; proveniendo dall’Engadina bisogna invece scavalcarlo, per raggiungere la deviazione che sale alla Fòrcola di Livigno. Si scende quindi verso Livigno e, subito prima del ponte sullo Spöl si trova il piccolo parcheggio dell’Alpe Campaccio.
b) da Livigno si sale verso la Fòrcola superando Palipèrt, Tresenda e Campacciolo. Subito oltre il secondo ponte sullo Spöl si trova il piccolo parcheggio nei pressi dell’Alpe Campaccio (1940 m).

Itinerario

Si imbocca la stradetta sterrata con segnavia 151, che passa accanto all’edificio dell’alpeggio e giunge ad un bivio. Imboccando la diramazione di sinistra, si segue una sterrata che sale con numerosi tornanti nel bosco di conifere, con scorci sull’incassato vallone del Rin del Monte. Si giunge quindi ad una biforcazione (quota 2080 circa); si abbandona il segnavia 151, che conduce al Lago del Monte, per proseguire a destra lungo la stradina sterrata. Essa sale con altri tornanti, poi entra nella Valle del Monte qualche decina di metri più in alto rispetto al sentiero segnalato.
Tagliando in diagonale i pendii pascolivi della vallata, si va ad attraversare il rio che scende dalla Valletta del Monte di Fuori (quota 2185), quindi si giunge sul sommo del costoncino che la delimita sulla destra idrografica. Qui, a pochi minuti di cammino dalla Cascina del Monte, si abbandona la strada sterrata e si risale a destra il costone, senza sentiero, mantenendosi sul filo. Attraversato un ripianetto paludoso si sorpassa una recinzione, quindi ci si sposta sulla destra e si continua sul filo del costoncino, che scende verso la Valletta del Monte di Fuori con un versante scosceso di ghiaiette. Più in alto il costoncino tende a perdersi: ci si inerpica allora per ampi pascoli dritti lungo la massima pendenza, in direzione dell’evidente spallone iniziale della cresta sud-est del Campaccio.
Si attraversa un’altra recinzione, quindi si giunge ai suoi piedi e lo si rimonta direttamente tra erba è rocce affioranti; questo è il tratto più ripido e faticoso dell’ascensione. Verso quota 2750 circa la pendenza diminuisce e ha inizio la vera e propria cresta sud-orientale della montagna; se ne percorre l’ampio e arrotondato filo, prima per prati, poi per magre erbe e pietraie. Si giunge quindi all’estremità dell’affilata cresta sommitale del Monte Campaccio e, percorrendola verso destra, se ne raggiunge la piccola vetta (3008 m).

Il Monte Ganda visto dalle pendici del Monte Campaccio
Il Monte Ganda visto dalle pendici del Monte Campaccio (11 agosto 2017)
L’esile vetta del Monte Campaccio
L’esile vetta del Monte Campaccio (11 agosto 2017)

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